Final Fantasy la classifica dell’intera saga

Final Fantasy è una di quelle saghe che ci ha accompagnato negli anni e per alcuni è un compagno di giochi che ci ha cresciuto e insegnato anche l'inglese.

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Se amate i giochi di ruolo, le storie intense e i mondi mozzafiato, siete nel posto giusto. Oggi vi portiamo in un viaggio indimenticabile nel cuore pulsante del fantasy giapponese: la saga di Final Fantasy. Una serie che, dagli anni ’80 a oggi, ha riscritto le regole del videogioco, sfidando i limiti tecnici, narrativi ed emozionali a ogni nuovo capitolo.

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Abbiamo giocato, rigiocato, discusso, pianto, gioito. Abbiamo attraversato Midgar, volato su Ragnarok, pregato a Zanarkand e combattuto con i nostri compagni in mille mondi diversi. In questa classifica definitiva troverete tutti i capitoli di Final Fantasy, dal meno riuscito a quello che ha riscritto la storia del medium. Ogni gioco è stato valutato per ciò che rappresenta, per la qualità dell’esperienza, per l’impatto avuto sulla community e sull’evoluzione del genere JRPG.

Che siate veterani del genere o curiosi alle prime armi, questa guida vi accompagnerà passo passo attraverso oltre trent’anni di emozioni. E se siete pronti a discutere, condividere o semplicemente sognare un po’, siete nel luogo ideale.

Iniziamo questo viaggio… dal fondo del pozzo fino all’Olimpo della fantasia.

N.B. Questa classifica è prettamente personale ed è composta dei soli titoli giocati della saga di Final Fantasy, quindi se qualcosa manca e senti il bisogno di farmelo sapere, i commenti servono a questo, dimmi anche dove posizioneresti il titolo che mi vuoi suggerire!

Final Fantasy VII G-Bike Quando la nostalgia non basta

Lancio: 2014 | Piattaforme: Android, iOS | Curiosità: Basato su una sequenza iconica di Final Fantasy VII

Nel 2014, Square Enix ha deciso di rivisitare una delle scene più iconiche di Final Fantasy VII, ovvero la corsa in moto di Cloud a Midgar, trasformandola in un gioco mobile endless runner. “Final Fantasy VII G-Bike” è nato come un omaggio per i fan più accaniti, ma si è rivelato un titolo decisamente poco incisivo. Privo di una vera narrazione, con contenuti limitati e una ripetitività esasperante, il gioco non è mai riuscito a conquistare il pubblico, neanche quello più nostalgico.

Dal punto di vista grafico, il titolo mostrava uno stile gradevole per l’epoca e qualche effetto speciale interessante. Tuttavia, la sua natura di “mini-gioco” spalmato su un’intera app non ha convinto. Il sistema di progressione è apparso più come un tentativo di monetizzazione che un reale sforzo creativo. Questo lo ha fatto scivolare rapidamente tra i titoli meno amati del franchise.

G-Bike è stato ufficialmente ritirato nel 2015, solo un anno dopo la sua pubblicazione. Questo breve ciclo vitale è indicativo del suo scarso impatto. Anche oggi, pochi fan lo ricordano con affetto, e chi lo fa è più per curiosità che per merito.

Final Fantasy: The First Soldier Il battle royale che non doveva essere

Lancio: 2021 | Piattaforme: Android, iOS | Curiosità: Ambientato nel mondo di Final Fantasy VII

“Final Fantasy: The First Soldier” è stato uno dei progetti più ambiziosi e, allo stesso tempo, più controversi mai tentati da Square Enix. Inserire un battle royale in una saga storicamente single player e narrativa come Final Fantasy ha lasciato molti fan perplessi. Ambientato nello stesso universo di Final Fantasy VII, il gioco cercava di raccontare le origini dei SOLDIER, ma lo faceva attraverso un gameplay che mal si sposava con l’identità della saga.

Il risultato è stato un prodotto visivamente curato ma privo di anima. Le partite risultavano caotiche, il bilanciamento delle armi discutibile e l’interesse dei fan si è spento molto rapidamente. Nonostante alcuni aggiornamenti e l’aggiunta di skin iconiche della saga, l’esperienza non ha mai davvero decollato.

La mancanza di una vera narrativa e la ripetizione delle meccaniche hanno portato alla chiusura dei server nel 2023. Il fallimento di The First Soldier è diventato emblematico: non tutto può essere trasformato in un battle royale, soprattutto un universo così ricco e stratificato come quello di Final Fantasy.

Final Fantasy Crystal Chronicles Il fascino bloccato da un calice

Lancio: 2003 | Piattaforme: GameCube, successivamente su Wii, PS4, Nintendo Switch, iOS, Android | Curiosità: Primo titolo FF su console Nintendo dopo anni di esclusiva PlayStation

“Final Fantasy Crystal Chronicles” è uno di quei titoli nati da un’idea brillante ma soffocati dall’esecuzione. Ambientato in un mondo contaminato da una sostanza mortale chiamata Miasma, i giocatori dovevano trasportare un calice magico durante ogni spedizione per proteggersi. L’idea, innovativa e con forti componenti cooperative, si è però rivelata frustrante per molti.

Sebbene la direzione artistica e le musiche abbiano incantato numerosi fan, la meccanica del calice, che obbligava uno dei giocatori a fare da portatore designato durante tutto il dungeon, spezzava irrimediabilmente il ritmo del gioco. Il titolo è pensato per essere giocato in co-op locale, e il setup originale su GameCube richiedeva più console portatili collegate via cavo: una scelta che ha reso difficile l’accesso al gioco nella sua forma ideale.

Nonostante tutto, “Crystal Chronicles” ha saputo lasciare un’impronta nel cuore di chi ha avuto la pazienza di viverne il mondo fatato. La sua riedizione moderna su console e dispositivi mobili non ha però risollevato il giudizio critico, mantenendo intatti i suoi pregi ma anche tutti i suoi difetti.

Ever Crisis Il sogno frammentato

Lancio: 2023 | Piattaforme: Android, iOS | Curiosità: Riproposizione episodica dell’intera Compilation of FFVII

Quando Square Enix annunciò “Ever Crisis”, i fan della saga di Final Fantasy VII sperarono in un’esperienza capace di riunire tutto il vasto universo narrativo del gioco originale, di Crisis Core, Before Crisis, Dirge of Cerberus e persino del film Advent Children. L’idea era ambiziosa: un gioco a episodi che ripercorresse ogni frammento di quella leggenda. Tuttavia, ciò che venne pubblicato si rivelò più una vetrina gacha con limitazioni economiche che un vero ritorno alle origini.

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La direzione artistica è sicuramente affascinante: Ever Crisis alterna modelli in stile chibi per l’esplorazione e modelli realistici e dettagliati per i combattimenti, regalando momenti di puro fan service. Ma l’accesso ai contenuti è fortemente condizionato da microtransazioni. Ogni personaggio e ogni arma “leggendaria” è racchiusa in una lotteria a pagamento, e le missioni principali sono diluite tra eventi secondari e sfide giornaliere pensate per trattenere i giocatori in un loop di grinding e acquisti.

Nonostante i difetti, c’è un cuore nostalgico che batte forte in Ever Crisis. Le musiche riarrangiate, i dialoghi iconici riproposti con nuove animazioni, e la possibilità di rivedere Zack, Cloud, Sephiroth e Aerith in nuove vesti, hanno saputo toccare le corde giuste. Ma la struttura di gioco soffoca ogni entusiasmo: la narrazione viene interrotta da tempi di attesa, drop casuali e un senso di incompletezza.

Ever Crisis è il classico esempio di una grande occasione mancata: avrebbe potuto diventare l’archivio definitivo per l’intera Compilation di FFVII, ma si è limitato a essere una piattaforma monetaria, vestita da sogno.

Brave Exvius Pixel art e microtransazioni

Lancio: 2015 | Piattaforme: Android, iOS | Curiosità: Uno dei giochi mobile più longevi di Square Enix

“Final Fantasy: Brave Exvius” ha saputo mantenere viva l’attenzione dei fan per anni grazie a una formula semplice ma efficace: uno stile retrò che richiama l’epoca a 16-bit, una colonna sonora coinvolgente e un sistema di combattimento a turni solido, accompagnato da eventi crossover e un costante aggiornamento di contenuti.

Il suo successo è dovuto in gran parte alla nostalgia che riesce a evocare: rivedere Cloud, Terra, Squall e molti altri personaggi storici in versione pixel art ha rappresentato un richiamo irresistibile per gli appassionati. Il sistema dei job, le evocazioni, le missioni settimanali e i raid a tempo hanno mantenuto l’interesse alto anche dopo anni dal lancio.

Tuttavia, la formula freemium ha finito col pesare sull’esperienza. Le evocazioni più potenti sono spesso bloccate dietro paywall o tassi di drop irrisori. Per competere nei contenuti endgame, diventa praticamente obbligatorio investire denaro reale, o trascorrere settimane in sessioni ripetitive per potenziare i propri eroi. Questo ha limitato la fruizione casual e scoraggiato i giocatori meno coinvolti nel meta competitivo.

Nonostante tutto, Brave Exvius ha dimostrato che l’universo di Final Fantasy può vivere anche su dispositivi mobili, e con una narrazione dignitosa. Alcune delle storie originali del gioco (come quelle dei personaggi Rain, Lasswell e Fina) sono state apprezzate per la loro qualità.

Rimane un buon titolo per chi cerca un’esperienza leggera, nostalgica e in continua evoluzione, ma la sua posizione in classifica riflette i limiti imposti dalla monetizzazione aggressiva.

Final Fantasy Explorers Il cacciatore di evocazioni

Lancio: 2014 (JP), 2016 (EU/US) | Piattaforme: Nintendo 3DS | Curiosità: Ispirato al gameplay di Monster Hunter

“Final Fantasy Explorers” è il tentativo di Square Enix di portare l’esperienza cooperativa in stile Monster Hunter all’interno del mondo di Final Fantasy. Con un’enfasi sulla caccia a creature iconiche e la raccolta di risorse, il gioco propone un sistema di job flessibile, che permette ai giocatori di personalizzare il proprio stile di combattimento.

La possibilità di affrontare evocazioni leggendarie come Ifrit, Shiva, Ramuh e Bahamut in battaglie cooperative è il punto di forza di questo spin-off. Ogni missione rappresenta una sfida con un obiettivo chiaro: ottenere materiali, creare nuove armi, potenziarsi e ripetere. E qui iniziano i limiti: la ripetitività delle missioni e la varietà limitata degli ambienti minano l’entusiasmo dopo le prime ore di gioco.

Il sistema di classi è comunque ben implementato, con numerose possibilità di combinazioni e abilità da sbloccare. Il comparto grafico, seppur modesto per gli standard della 3DS, è funzionale e coerente con lo stile cartoon della console. La colonna sonora, pur non memorabile, accompagna l’azione con discrezione.

Nonostante il buon potenziale e alcune idee valide, Final Fantasy Explorers soffre di un gameplay troppo grindoso e di una struttura narrativa praticamente inesistente. È un titolo adatto a sessioni brevi e a chi cerca un’esperienza cooperativa semplice, ma non riesce a lasciare un’impronta duratura.

Chocobo GP Il kart racing più bizzarro del fantasy

Lancio: 2022 | Piattaforme: Nintendo Switch | Curiosità: Sequel spirituale di Chocobo Racing per PS1

“Chocobo GP” è un racing game che prova a infondere l’atmosfera di Final Fantasy nel genere dei kart arcade, prendendo spunto da titoli iconici come Mario Kart. L’idea è affascinante: pilotare mezzi personalizzati con Chocobo, Vivi, Steiner, Terra e tanti altri personaggi della saga, usando magie come attacchi e potenziamenti.

Visivamente colorato e con una buona dose di fan service, Chocobo GP avrebbe potuto essere un piccolo cult per i fan più giovani. Tuttavia, una serie di problemi tecnici e scelte di monetizzazione aggressive hanno rovinato il potenziale. Il sistema di progressione inizialmente prevedeva un battle pass a pagamento in un gioco già venduto a prezzo pieno, il che ha provocato una valanga di critiche.

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Il gameplay è discreto, ma non particolarmente raffinato: il bilanciamento degli oggetti magici è discutibile, e alcune piste soffrono di design poco ispirato. Ciononostante, la varietà dei personaggi, ognuno con abilità uniche, e la colonna sonora composta da remix di brani storici della saga, mantengono alto il fascino per i fan più fedeli.

Con aggiornamenti post-lancio, Square Enix ha tentato di correggere la rotta, ma l’interesse generale è rapidamente scemato. Chocobo GP resta un’esperienza simpatica, ma fugace, che non riesce a tenere testa ai mostri sacri del genere.

Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin Il caos ha un nome

Lancio: 2022 | Piattaforme: PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC | Curiosità: Reinterpretazione oscura del primo Final Fantasy

“Stranger of Paradise” è una delle operazioni più atipiche della storia di Final Fantasy. Nato dalla collaborazione con Team Ninja (Nioh), il gioco propone una rilettura del primissimo Final Fantasy in chiave action brutalmente hardcore. Il protagonista, Jack Garland, è diventato famoso per la sua ossessione verso il “caos”, una scelta narrativa tanto assurda quanto diventata cult tra i fan.

Il sistema di combattimento è il vero punto forte del gioco: dinamico, reattivo, tecnico. Il job system permette di cambiare classe al volo, favorendo approcci diversi a ogni scontro. Gli scontri contro boss iconici sono intensi e spettacolari, anche se spesso penalizzati da una direzione artistica altalenante.

Narrativamente, Stranger of Paradise è una follia controllata. Dialoghi surreali, tagli di scena repentini, momenti melodrammatici alternati a pura demenzialità: il tutto costruisce un’esperienza che non si prende mai sul serio, e proprio per questo affascina in modo unico. È un gioco che si ama o si odia, ma che non lascia indifferenti.

Stranger of Paradise è un guilty pleasure per veterani della saga e appassionati di action RPG. Non è un capolavoro, ma un esperimento coraggioso che merita di essere provato.

Final Fantasy III L’origine dei job

Lancio: 1990 | Piattaforme: NES, Nintendo DS (remake), iOS, Android, PC | Curiosità: Primo capitolo a introdurre il sistema di job flessibili

“Final Fantasy III” rappresenta una pietra miliare della saga, introducendo per la prima volta il sistema di job intercambiabili. Una meccanica che sarebbe diventata fondamento del gameplay in molti capitoli successivi. Tuttavia, la versione originale per Famicom rimane oggi difficile da affrontare: dungeon lunghissimi, nessun salvataggio all’interno, e una difficoltà punitiva che richiede pianificazione e pazienza.

Il remake per Nintendo DS, e successivamente per mobile e PC, ha reso l’esperienza molto più accessibile: grafica 3D rinnovata, personaggi con nomi e personalità definite (nell’originale erano anonimi), e un bilanciamento generale più adatto ai gusti moderni.

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Il fascino di FFIII risiede nella sua libertà: puoi trasformare il tuo mago in un ninja, un cavaliere in evocatore, sperimentando strategie diverse a seconda della battaglia. Tuttavia, la narrazione resta scarna e poco coinvolgente, e il ritmo del gioco può risultare monotono nei momenti di grinding.

FFIII è un titolo che si rispetta più per la sua importanza storica che per la qualità pura dell’esperienza. Un gioco che ha gettato le basi per il futuro, ma che oggi trova spazio più nella memoria affettiva che nel piacere ludico.

Dissidia Final Fantasy NT Bellezza senz’anima

Lancio: 2018 | Piattaforme: PS4, PC | Curiosità: Evoluzione della serie Dissidia nata su PSP

“Dissidia Final Fantasy NT” avrebbe dovuto essere la celebrazione definitiva dei personaggi più iconici della saga: Cloud contro Squall, Terra contro Kefka, Lightning contro Sephiroth. Tuttavia, rispetto ai capitoli precedenti su PSP, NT perde gran parte del fascino strategico che aveva contraddistinto la serie.

Il gameplay si concentra su scontri 3v3 frenetici e caotici, con sistemi di punti Bravery e HP che, seppur interessanti, risultano poco accessibili per i nuovi arrivati. L’interfaccia è confusa, e il bilanciamento tra i personaggi lascia a desiderare. A ciò si aggiunge una modalità storia poco ispirata e frammentata, che si sblocca lentamente tramite punti ottenuti nelle altre modalità.

Graficamente, il gioco è spettacolare: modelli dettagliati, animazioni fluide e arene mozzafiato. La colonna sonora è una raccolta orchestrale delle migliori tracce della serie, e rappresenta forse il punto più alto dell’esperienza.

Dissidia NT è una gioia per gli occhi e le orecchie, ma un titolo che fatica a trattenere nel lungo periodo. La sua community si è ridotta rapidamente, e l’interesse competitivo non ha mai preso realmente piede. Un’occasione mancata.

Final Fantasy XIII-2 Correggere il futuro

Lancio: 2011 | Piattaforme: PS3, Xbox 360, PC | Curiosità: Sequel diretto di Final Fantasy XIII con sistema di viaggio nel tempo

“Final Fantasy XIII-2” nasce con l’intento di correggere gli errori del predecessore. Square Enix ascolta le critiche a FF XIII – in particolare sulla linearità – e propone un’esperienza più aperta, con missioni secondarie, salti temporali e finali multipli. I protagonisti sono Serah (sorella di Lightning) e il misterioso Noel.

Il gameplay mantiene l’ottimo sistema di combattimento ATB evoluto, e aggiunge meccaniche di reclutamento dei mostri e scenari alternativi. Il design dei livelli è vario e creativo, e la narrazione tenta un approccio più dinamico e interattivo.

Tuttavia, la trama si complica in modo spesso artificioso, introducendo concetti di paradossi temporali e realtà divergenti che risultano poco chiari anche a fine gioco. Il carisma dei personaggi non raggiunge quello del cast originale, e la posta in gioco sembra meno coinvolgente.

Resta comunque un JRPG valido, con idee interessanti e una direzione musicale eccezionale, forse la più sperimentale della trilogia. È un gioco che migliora col tempo, ma che non riesce a brillare da solo.

Final Fantasy Type-0 La guerra come non l’avete mai vista

Lancio: 2011 (JP), 2015 (HD Remaster) | Piattaforme: PSP, PS4, Xbox One, PC | Curiosità: Primo Final Fantasy con classificazione per adulti in occidente

“Final Fantasy Type-0” è uno degli spin-off più ambiziosi della saga. Originariamente sviluppato per PSP, è arrivato in occidente solo in versione HD. Ambientato in un mondo dilaniato dalla guerra, racconta la storia della Classe Zero, un gruppo di studenti soldato coinvolti in un conflitto spietato.

Il gameplay è action, con combattimenti rapidi e brutali, e la possibilità di controllare fino a 14 personaggi diversi. Ogni membro della Classe Zero ha uno stile unico, e questo offre un’enorme varietà tattica. Il sistema di morte permanente e il tono maturo della narrazione lo rendono un’esperienza molto più drammatica rispetto alla media della saga.

Purtroppo, Type-0 soffre di un comparto tecnico datato, eredità della sua origine portatile, e di una telecamera spesso problematica. Tuttavia, la forza emotiva della storia, le tematiche adulte e l’impatto delle scelte morali lo rendono uno dei titoli più interessanti per chi cerca un Final Fantasy fuori dagli schemi.

Final Fantasy X-2 Il ritorno pop di Spira

Lancio: 2003 | Piattaforme: PS2, PS3, PS4, PS Vita, Switch, PC | Curiosità: Primo sequel diretto nella storia di Final Fantasy

“Final Fantasy X-2” rappresenta una rottura stilistica netta rispetto al suo predecessore. Dopo le atmosfere tragiche e contemplative di FFX, questo sequel adotta un tono più leggero, quasi da musical, con Yuna, Rikku e la nuova arrivata Paine in una missione per ritrovare Tidus e salvare Spira ancora una volta.

Dietro la patina di leggerezza, però, si nasconde uno dei sistemi di combattimento più profondi e reattivi dell’intera saga. Il “Dressphere System” consente di cambiare classe in tempo reale durante il combattimento, aprendo a strategie avanzate e sperimentazioni continue.

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La storia presenta finali multipli, numerose missioni secondarie e una struttura non lineare, che incentiva l’esplorazione e la rigiocabilità. Tuttavia, la narrazione non sempre riesce a bilanciare il tono pop con le tematiche più serie, risultando talvolta dissonante.

X-2 è stato spesso sottovalutato, ma col tempo ha guadagnato il rispetto di molti fan. È un inno alla rinascita, alla speranza e alla forza delle donne, che osa rompere le regole della saga e riesce a farlo con cuore.

World of Final Fantasy Un viaggio tra sogni e ricordi

Lancio: 2016 | Piattaforme: PS4, PS Vita, PC, Nintendo Switch | Curiosità: Celebra il trentesimo anniversario della saga Final Fantasy

“World of Final Fantasy” è un tributo affettuoso alla saga, confezionato con uno stile grafico super deformed e una narrativa che intreccia nostalgia e novità. I protagonisti, i fratelli Reynn e Lann, esplorano il mondo di Grymoire raccogliendo creature – chiamate Miraggi – che rappresentano versioni in miniatura di mostri ed evocazioni iconiche della saga.

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Il sistema di combattimento a turni reinterpreta le meccaniche classiche con un’interessante struttura a “torre”, dove i personaggi e i Miraggi si impilano letteralmente per fondere abilità e statistiche. Questo approccio aggiunge un livello di strategia curioso e creativo. A sorprendere è anche la quantità di riferimenti, personaggi storici (da Cloud a Terra, da Squall a Vivi) e momenti omaggio che permeano l’intera avventura.

La direzione artistica è volutamente semplice ma curata, mentre la colonna sonora alterna tracce originali a reinterpretazioni di temi storici. La trama, pur partendo in modo spensierato, si tinge di sfumature più drammatiche nel finale, dando al gioco un cuore inaspettatamente profondo.

È un’opera pensata per i fan di lunga data, ma anche un buon punto d’ingresso per i neofiti. Un sogno giocabile, ricco di magia e riconoscimenti affettuosi verso tutto ciò che Final Fantasy rappresenta.

Chocobo Tales Fiaba interattiva su DS

Lancio: 2006 | Piattaforme: Nintendo DS | Curiosità: Mescola minigiochi, carte e narrazione in stile libro illustrato

“Chocobo Tales” è una delle gemme più sottovalutate del Nintendo DS. Mescolando minigiochi, esplorazione leggera e un sistema di carte collezionabili, il gioco costruisce una fiaba interattiva piena di riferimenti alla mitologia di Final Fantasy.

Il protagonista è, ovviamente, un Chocobo, che si trova catapultato in una serie di racconti ispirati a favole e leggende. Ogni racconto diventa un mini-dungeon con una sfida unica da superare. La creatività del level design, l’ironia della scrittura e il tono leggero ma coinvolgente rendono il tutto una ventata d’aria fresca nella saga.

Il sistema di battaglia con le carte – chiamato “Pop-Up Duel” – è sorprendentemente profondo e competitivo, con una varietà di carte ispirate a creature e magie della serie. Inoltre, sfrutta al meglio le capacità touch del DS, rendendolo perfetto per il formato portatile.

Chocobo Tales non è un gioco principale, ma ha conquistato chi lo ha giocato con la sua dolcezza e originalità. È una vera fiaba interattiva, una parentesi poetica e spensierata nel mondo di Final Fantasy.

Final Fantasy Theatrhythm (serie) La sinfonia del cuore

Lancio: 2012 | Piattaforme: Nintendo 3DS, iOS, Nintendo Switch | Curiosità: Include centinaia di brani da tutta la saga, fino a FFXVI

“Theatrhythm Final Fantasy” è l’omaggio musicale definitivo alla saga. Si tratta di una serie di rhythm game che consente di rivivere i momenti più iconici della saga tramite le sue indimenticabili musiche. Dalle battaglie ai momenti più emozionanti, tutto viene raccontato a tempo di musica.

I personaggi principali delle diverse epoche vengono presentati in versione chibi e possono essere assemblati in party personalizzati per affrontare le diverse sfide musicali. Il gameplay prevede il tocco di comandi ritmici a tempo con le tracce storiche, con modalità differenti: battaglie, esplorazioni e filmati emozionali.

La varietà musicale è immensa: Nobuo Uematsu, Masashi Hamauzu, Yoko Shimomura e molti altri compositori sono celebrati attraverso decine di ore di contenuti. L’edizione più recente, “Theatrhythm Final Bar Line”, include più di 400 brani.

Nonostante la sua natura apparentemente leggera, il gioco è una lettera d’amore alla saga. Ogni traccia riporta alla mente un ricordo, un viaggio, una lacrima. Per chi ama la musica dei videogiochi, è un’opera imprescindibile.

Final Fantasy XII: Revenant Wings Strategia in miniatura

Lancio: 2007 | Piattaforme: Nintendo DS | Curiosità: Sequel diretto di Final Fantasy XII ambientato su Ivalice

“Revenant Wings” continua le avventure di Vaan e Penelo, ma lo fa con un cambiamento di genere notevole: da RPG tradizionale a strategico in tempo reale. Pensato per un pubblico più giovane e per una console portatile, il gioco semplifica molte delle meccaniche del capitolo principale, offrendo però un’esperienza sorprendentemente appagante.

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Il sistema di evocazione tramite pietre magiche, le battaglie a squadre e la progressione leggera permettono un accesso rapido e intuitivo. Tuttavia, non mancano momenti di sfida, soprattutto nelle missioni opzionali. La narrazione è semplice ma efficace, con personaggi carismatici e ambientazioni fiabesche.

Graficamente, il gioco sfrutta al massimo le potenzialità del DS, con animazioni fluide e scenari dettagliati. La colonna sonora, seppur meno epica rispetto a FFXII, mantiene lo stile orchestrale e fiabesco che contraddistingue Ivalice.

È un titolo che spesso viene ignorato, ma che merita attenzione per la sua capacità di condensare in forma portatile l’atmosfera unica di Final Fantasy.

Final Fantasy XIII: Lightning Returns Il tempo della redenzione

Lancio: 2013 | Piattaforme: PS3, Xbox 360, PC | Curiosità: La storia si svolge in un mondo destinato a finire in 13 giorni

Terzo e ultimo capitolo della trilogia di Final Fantasy XIII, “Lightning Returns” propone un sistema di gioco radicalmente diverso dai suoi predecessori. L’elemento centrale è il tempo: ogni azione, missione o scontro fa scorrere l’orologio verso l’apocalisse. Lightning, unica protagonista giocabile, deve salvare le anime degli abitanti del mondo prima della fine.

Il sistema di combattimento è interamente action, con uno schema altamente personalizzabile basato sugli abiti (schemi) che Lightning può indossare. Ogni schema ha abilità uniche e offre uno stile di gioco differente, permettendo di affrontare le sfide in modi sempre nuovi.

La narrazione è intensa e spirituale, con riflessioni sul destino, la fede e il sacrificio. Non tutti hanno apprezzato la nuova direzione, ma il gioco riesce a offrire una chiusura coerente e drammatica alla saga. L’ambientazione è varia e affascinante, con città, deserti e foreste in continua trasformazione.

“Lightning Returns” è un gioco che divide, ma che possiede un’identità forte. Per chi ha amato il personaggio di Lightning, è un addio memorabile.

Final Fantasy XIII Il fascino glaciale dell’HD

Lancio: 2009 | Piattaforme: PS3, Xbox 360, PC | Curiosità: Primo FF della saga principale in HD

Con Final Fantasy XIII, Square Enix ha inaugurato l’era dell’alta definizione nella serie. Il gioco è visivamente spettacolare, con ambientazioni futuristiche, creature dettagliate e una cura estetica impressionante. Tuttavia, la struttura del gameplay – estremamente lineare per gran parte dell’avventura – ha suscitato molte polemiche.

Il sistema di combattimento “Paradigm Shift” è uno dei più tecnici e dinamici della saga, ma richiede pazienza per essere apprezzato. La storia, che ruota attorno a un gruppo di eroi marchiati come L’Cie, è intrisa di terminologia complessa e concetti metafisici che non aiutano l’immedesimazione iniziale.

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Lightning è una protagonista forte, carismatica e tormentata, accompagnata da un cast variegato ma non sempre equilibrato. Tra i momenti più memorabili ci sono le evocazioni futuristiche e le battaglie contro Eidolon, che arricchiscono l’esperienza visiva e strategica.

Nel tempo, FFXIII è stato rivalutato: la sua direzione artistica, la colonna sonora e il sistema di combattimento meritano attenzione. Ma rimane un gioco affascinante e distante, difficile da amare subito.

The 4 Heroes of Light La favola dimenticata

Lancio: 2009 | Piattaforme: Nintendo DS | Curiosità: Precursore spirituale di Bravely Default

“The 4 Heroes of Light” è un ritorno all’essenza più pura del JRPG: combattimenti a turni, crescita del personaggio, e una narrazione da fiaba. Con un’estetica che richiama i libri illustrati per bambini, il gioco propone un’avventura in un mondo classico fatto di regni, draghi, streghe e maledizioni.

Il sistema di combattimento è semplice ma strategico, con l’innovativa meccanica dei “Crown System”, che consente di cambiare classe indossando corone magiche. Ogni corona sblocca abilità uniche e combinazioni interessanti. Il bilanciamento è calibrato per offrire una sfida solida, ma mai frustrante.

La narrazione è volutamente minimalista, con una struttura episodica e la costante sensazione di vivere una storia tramandata oralmente. Il tutto è accompagnato da musiche dolci e malinconiche, che accentuano il tono nostalgico.

È un titolo passato sotto silenzio, ma che merita di essere riscoperto. Una piccola gemma nascosta nel catalogo DS.

Final Fantasy IV La nascita del dramma

Lancio: 1991 | Piattaforme: SNES, PS1, GBA, DS, PSP, iOS, Android, PC | Curiosità: Primo FF con una trama profondamente narrativa

Con Final Fantasy IV, la saga compie un salto decisivo verso la narrazione complessa. Cecil, cavaliere oscuro in cerca di redenzione, guida un cast di personaggi memorabili attraverso una storia di tradimenti, sacrifici e rivelazioni epiche.

Il gioco introduce il sistema ATB (Active Time Battle), che diventerà uno standard nei capitoli successivi. Ogni personaggio ha un ruolo unico, senza possibilità di personalizzazione, ma con abilità pensate per il bilanciamento del party.

La storia è il vero cuore pulsante: momenti come la redenzione di Kain, il sacrificio dei gemelli Palom e Porom o l’identità di Golbez sono ancora oggi tra i più discussi della saga. Il remake per DS aggiunge cutscene doppiate, una difficoltà ribilanciata e una grafica poligonale, rendendo il titolo accessibile ai nuovi giocatori.

FFIV è considerato uno dei grandi classici, capace di unire profondità narrativa e innovazione ludica. È qui che Final Fantasy diventa epico.

Final Fantasy V La libertà della strategia

Lancio: 1992 | Piattaforme: SNES, PS1, GBA, iOS, Android, PC | Curiosità: Primo FF con job system estremamente personalizzabile

“Final Fantasy V” è spesso considerato un capitolo di transizione, ma per gli amanti della strategia è un vero e proprio paradiso. Il titolo introduce un sistema di job flessibile e profondo, che consente a ogni personaggio di apprendere abilità da qualsiasi classe e combinarle liberamente.

La storia segue Bartz e i suoi compagni in una missione per salvare i cristalli del mondo, ma è nel gameplay che il gioco brilla davvero. Puoi trasformare un mago in un ninja con magie nere, creare un cavaliere che lancia magie bianche o un ladro che evoca mostri. Le possibilità sono infinite, e il sistema invita costantemente alla sperimentazione.

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La narrazione è più leggera rispetto ad altri capitoli, ma sa toccare temi profondi quando necessario. Il cast è simpatico e coeso, con momenti di comicità alternati a fasi drammatiche ben dosate. Il tono dell’avventura è più spensierato, ma non per questo meno coinvolgente.

Musicalmente, FFV regala alcuni brani memorabili, come “Battle on the Big Bridge”. Graficamente, il gioco mantiene uno stile 16-bit pulito e leggibile, con sprite espressivi e ambientazioni variegate.

È un titolo imperdibile per chi ama costruire team personalizzati e affrontare sfide tattiche. Ancora oggi, il job system di FFV è tra i più apprezzati di sempre.

Crisis Core: Final Fantasy VII L’eroe dimenticato

Lancio: 2007 | Piattaforme: PSP, PS4, PS5, Xbox, Switch, PC (remake Reunion 2022) | Curiosità: Prequel diretto di Final Fantasy VII

“Crisis Core” racconta la storia di Zack Fair, SOLDIER di seconda classe, mentore di Cloud e protagonista di uno dei finali più toccanti della saga. Il gioco nasce su PSP come action RPG e ottiene una remaster intitolata “Crisis Core: Reunion”, che ne migliora grafica, doppiaggio e fluidità.

Il combat system è dinamico, basato su attacchi in tempo reale, magie e abilità attivate da un sistema a slot chiamato DMW. Il ritmo è serrato e spettacolare, anche se la componente casuale del DMW ha diviso i fan. L’avventura si sviluppa attraverso missioni principali e secondarie, con un tono narrativo che alterna leggerezza e tragedia.

Zack è un protagonista straordinariamente umano: le sue relazioni con Aerith, Angeal e Sephiroth arricchiscono il background di FFVII, rendendo più profonda la lore originale. Il momento clou del gioco – la battaglia finale e il sacrificio di Zack – è considerato uno dei più emozionanti della storia dei videogiochi.

“Crisis Core” è una lettera d’amore all’universo di Midgar, e il remake lo ha reso accessibile a una nuova generazione. Un prequel che dà senso e cuore a tutto ciò che verrà dopo.

Final Fantasy XVI L’epopea oscura

Lancio: 2023 | Piattaforme: PS5, PC (previsto) | Curiosità: Primo FF con gameplay completamente action

“Final Fantasy XVI” segna una nuova era per la saga, abbandonando definitivamente i combattimenti a turni per un sistema action curato da Ryota Suzuki (Devil May Cry 5). Il risultato è un’esperienza intensa, brutale e cinematografica. Clive Rosfield, il protagonista, attraversa una storia di vendetta, fratellanza e sacrificio, ambientata nel continente di Valisthea.

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Il tono narrativo è maturo, ispirato a Game of Thrones: guerre tra casati, politica spietata e alleanze fragili. Le evocazioni – chiamate Eikon – non sono solo mostri da evocare, ma entità con una volontà propria che influenzano profondamente la storia. Gli scontri tra Eikon sono spettacolari, veri duelli titanici resi con una regia da blockbuster.

Il sistema di combattimento è fluido, tecnico, gratificante. Clive può combinare poteri di vari Eikon e affrontare ogni battaglia con strategie diverse. La colonna sonora di Masayoshi Soken è epica, intensa, e accompagna perfettamente ogni momento del viaggio.

FFXVI divide per la sua linearità e l’assenza di meccaniche RPG profonde, ma conquista per la narrazione matura e l’intensità emotiva. È il Final Fantasy più cinematografico mai creato.

Final Fantasy XI L’MMO delle origini

Lancio: 2002 | Piattaforme: PC, PS2, Xbox 360 | Curiosità: Primo MMO della saga e primo FF completamente online

“Final Fantasy XI” è stato un progetto visionario: portare l’universo FF in un mondo persistente online nel 2002 era una scommessa rischiosa, ma rivelatasi vincente. Nonostante la curva di apprendimento ripida e l’assenza di tutorial moderni, il gioco ha costruito una delle community più affiatate della storia videoludica.

Ambientato a Vana’diel, FF XI offre decine di job, missioni epiche, dungeon di gruppo e boss titanici. Ogni azione richiede coordinazione: niente matchmaking automatici, niente scorciatoie. Era necessario parlare, organizzarsi, conoscere.

La narrativa si sviluppa attraverso espansioni leggendarie come “Chains of Promathia” e “Wings of the Goddess”. La colonna sonora, le ambientazioni e l’atmosfera da sogno creano un mondo vivo e pulsante. Chi ha vissuto questa esperienza ne parla ancora oggi con nostalgia e reverenza.

FFXI non è per tutti, ma per chi c’è stato, è stato molto più di un gioco: è stato un luogo.

Final Fantasy XV Il viaggio degli amici

Lancio: 2016 | Piattaforme: PS4, Xbox One, PC | Curiosità: Progetto travagliato nato da Versus XIII

“Final Fantasy XV” è uno dei capitoli più discussi della saga. Dopo un lunghissimo sviluppo, ha visto la luce con un’esperienza a metà tra road trip e fantasy epico. La storia segue Noctis e i suoi tre amici – Ignis, Prompto e Gladio – in un viaggio che inizia tra risate e paesaggi mozzafiato, e si conclude con una tragedia toccante.

Il mondo aperto di Eos è vasto, pieno di segreti, missioni secondarie, ricette da cucinare e mostri da cacciare. Il sistema di combattimento in tempo reale è fluido, ma inizialmente grezzo. Solo con gli aggiornamenti post-lancio e i DLC dedicati ai personaggi secondari il gioco ha raggiunto la sua forma definitiva.

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Nonostante una trama spezzata e alcuni vuoti narrativi, l’anima di FF XV è sincera: parla di amicizia, sacrificio e crescita. Alcune sequenze – come la scalata finale verso l’Impero o il falò sotto le stelle – rimangono tra le più potenti della saga.

FFXV è imperfetto, ma profondamente umano.

Final Fantasy Tactics Advance & A2 Scacchi magici portatili

Lancio: 2003 e 2007 | Piattaforme: GBA (Advance), Nintendo DS (A2) | Curiosità: Spin-off ambientati nel mondo di Ivalice

“Final Fantasy Tactics Advance” e il suo seguito “A2: Grimoire of the Rift” portano la strategia della serie Tactics su console portatili. Ambientati nel mondo fiabesco di Ivalice, combinano tattica a turni, job system variegato e centinaia di missioni.

Advance è più fiabesco e narrativamente semplice, mentre A2 perfeziona il sistema con nuove razze, job, leggi di combattimento e una campagna più ampia. La personalizzazione dei personaggi è straordinaria, con possibilità strategiche infinite.

Entrambi i giochi sono perfetti per giocare in mobilità, con uno stile visivo incantevole e musiche evocative. La profondità del gameplay li rende adatti a lunghe sessioni e perfetti per i fan delle sfide tattiche.

Sono due titoli da riscoprire, capaci di regalare decine di ore di gioco intelligente e soddisfacente.

Final Fantasy Tactics: War of the Lions L’epica delle scelte

Lancio: 2007 (remake PSP, originale 1997) | Piattaforme: PS1, PSP, iOS, Android | Curiosità: Considerato il miglior strategico della saga

“Final Fantasy Tactics: War of the Lions” è un capolavoro del genere strategico. Ambientato in Ivalice, narra una storia di guerre civili, religione corrotta e fratellanza tradita. Ramza Beoulve, il protagonista, è un eroe tragico in un mondo che premia il potere e la menzogna.

Il gameplay a griglia è profondo, con job system complesso, abilità passive e centinaia di combinazioni possibili. Ogni battaglia richiede attenzione, strategia e pianificazione. La difficoltà è alta, ma ogni vittoria è appagante.

La nuova localizzazione in stile shakespeariano del remake PSP aggiunge una profondità letteraria al testo. Le scene animate e il doppiaggio elevano l’intensità emotiva.

È una delle esperienze più mature, complesse e gratificanti dell’intera saga. Un gioco da studiare, vivere e ricordare.

Final Fantasy X Poesia e sacrificio

Lancio: 2001 | Piattaforme: PS2, PS3, PS4, PS Vita, Switch, PC | Curiosità: Primo FF con doppiaggio vocale e ambienti 3D pre-renderizzati

“Final Fantasy X” è una delle opere più amate e intense dell’intera saga. Ambientato nel mondo di Spira, racconta il pellegrinaggio di Yuna, invocatrice destinata a sacrificarsi per fermare il terrore di Sin, e di Tidus, il protagonista misteriosamente catapultato in quel mondo.

Il gioco introduce un sistema a turni strategico chiamato “Conditional Turn-Based Battle”, che permette pianificazione e controllo. Ogni personaggio ha un ruolo ben definito, ma il sistema di sviluppo a sferografia consente di personalizzare ogni statistica nel tempo.

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Narrativamente, FFX è un capolavoro: tocca temi profondi come la fede, la morte, il libero arbitrio. I momenti iconici – la scena nella primavera di Macalania, la battaglia finale, il sacrificio di Yuna – sono scolpiti nella memoria collettiva dei giocatori.

La colonna sonora firmata da Nobuo Uematsu, Masashi Hamauzu e Junya Nakano regala brani leggendari come “To Zanarkand”. La grafica, per l’epoca, era straordinaria, e ancora oggi la remastered rende giustizia alla sua estetica.

FFX è un viaggio emozionale. È amore, perdita, fede, rinascita. Un poema interattivo.

Final Fantasy XII Politica e libertà

Lancio: 2006 | Piattaforme: PS2, PS4, PC, Xbox One, Switch | Curiosità: Primo FF con sistema Gambit e ambientazione matura simile a Star Wars

“Final Fantasy XII” è un capitolo che ha saputo rinnovare profondamente la saga. Ambientato nell’intrigante mondo di Ivalice, racconta una storia di guerre politiche, imperi e ribellioni, ispirata a grandi opere fantasy mature e allo spirito avventuroso di Star Wars.

Il sistema di combattimento rompe con il passato: non più scontri a turni, ma battaglie in tempo reale, gestite tramite il sistema Gambit. Questo consente ai personaggi di comportarsi in maniera automatica, seguendo script personalizzati che danno vita a un gameplay strategico e fluido. La libertà di movimento e di approccio agli scontri rende ogni sessione coinvolgente.

Il cast è variegato, ma brillano soprattutto Balthier e Fran, duo carismatico e ironico. Ashe rappresenta la forza politica e la speranza di liberazione, mentre Vaan e Penelo sono gli occhi giovani attraverso cui osserviamo il conflitto.

La versione Zodiac Age ha portato un bilanciamento più profondo grazie al sistema di licenze, miglioramenti grafici e colonne sonore rimasterizzate.

FFXII è un gioco che si è preso il suo tempo per essere capito. Oggi, è rivalutato come uno dei capitoli più profondi e liberi della saga.

Final Fantasy VIII Amore e complessità

Lancio: 1999 | Piattaforme: PS1, PC, PS3, PS4, Xbox One, Switch | Curiosità: Primo FF con grafica realistica e colonna sonora interamente orchestrata

“Final Fantasy VIII” è un titolo divisivo ma affascinante. Racconta la storia di Squall Leonhart, un giovane SeeD chiuso e tormentato, che si ritrova coinvolto in una guerra globale e in un intreccio di tempo, memoria e amore.

Il gioco abbandona molte convenzioni classiche: niente MP, sistema di junction con magie legate agli attributi, evocazioni (GF) come elemento centrale del gameplay. Questo crea una curva di apprendimento unica ma anche molte possibilità di personalizzazione e rottura delle regole.

La storia è complessa, quasi onirica, e affronta temi come l’identità, la solitudine e il destino. L’amore tra Squall e Rinoa è uno dei più intensi mai raccontati nella serie, con momenti iconici come il ballo al Garden o la scena nello spazio.

La grafica era all’avanguardia, e la colonna sonora di Uematsu raggiunge vette altissime con brani come “Eyes on Me”. FFVIII è un’esperienza profonda, per chi cerca emozione, sfida e un tocco di sperimentazione.

Final Fantasy IX Il ritorno alle origini

Lancio: 2000 | Piattaforme: PS1, PS3, PS4, PC, Switch, Xbox One | Curiosità: Tributo ai primi Final Fantasy, con uno stile fiabesco e nostalgico

“Final Fantasy IX” è una lettera d’amore ai fan della saga. Dopo due capitoli dalle atmosfere più realistiche e moderne, FFIX torna a uno stile fiabesco, con un’estetica medievale, personaggi stilizzati e una storia che unisce umorismo e dramma.

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Il protagonista, Zidane, è un ladro allegro e romantico che guida un gruppo eterogeneo di eroi verso la verità sul loro mondo e su se stessi. Tra i personaggi spiccano Vivi, con il suo struggente viaggio sull’identità e la morte, Steiner, cavaliere fedele e impacciato, e Garnet, principessa in cerca della propria voce.

Il sistema di abilità è semplice ma efficace: si apprendono skill equipaggiando oggetti. Il combattimento è classico a turni, con ATB e evocazioni spettacolari. La colonna sonora è una delle più belle mai composte da Uematsu, piena di calore e malinconia.

FFIX è un abbraccio nostalgico, un viaggio poetico che tocca corde profonde in chiunque abbia amato i primi capitoli.

Final Fantasy VII Remake Il mito rinasce

Lancio: 2020 | Piattaforme: PS4, PS5, PC | Curiosità: Ricostruzione in più parti dell’iconico FFVII del 1997

“Final Fantasy VII Remake” è uno degli esperimenti più audaci di Square Enix: rifare il gioco più amato della saga senza tradirne l’anima, ma reinventandolo per una nuova generazione. E il risultato è straordinario.

Il primo capitolo si concentra interamente su Midgar, ampliandola in modo profondo e credibile. Ogni quartiere, ogni personaggio secondario, ogni missione ha una nuova vita. Cloud, Tifa, Aerith e Barret sono caratterizzati in modo più umano e complesso, con dialoghi pieni di sfumature.

Il combat system è un mix tra action e strategia, che unisce il meglio dei due mondi: attacchi in tempo reale e comandi tattici per abilità e magie. Visivamente è uno spettacolo, e la colonna sonora, con i suoi arrangiamenti orchestrali, emoziona dal primo all’ultimo minuto.

Il finale, divisivo, introduce nuovi elementi narrativi che ampliano le possibilità della saga. Ma il cuore di FFVII batte forte, e questo remake è un inno d’amore all’originale.

Final Fantasy VII Rebirth Il sogno continua

Lancio: 2024 | Piattaforme: PS5 | Curiosità: Secondo capitolo della trilogia remake di FFVII

“Final Fantasy VII Rebirth” amplia tutto ciò che il primo remake aveva iniziato. Il mondo si apre oltre Midgar, lasciando spazio all’esplorazione, alla scoperta e a relazioni più profonde tra i personaggi. Il team è ora completo, con Red XIII, Yuffie e Cait Sith, e la narrativa entra nel vivo.

Il gameplay evolve mantenendo l’approccio ibrido tra azione e strategia, ma arricchendolo con sinergie tra personaggi e missioni opzionali che approfondiscono ogni protagonista. Le ambientazioni sono spettacolari: dalle praterie di Kalm alle montagne di Cosmo Canyon.

Il gioco gioca con le aspettative del fan storico, modificando eventi chiave e introducendo il concetto di linee temporali alternative. Questo rende l’esperienza imprevedibile, ma sempre coinvolgente. Il climax finale è potente e lascia il giocatore in sospeso, in attesa dell’ultimo capitolo.

FFVII Rebirth è una reinterpretazione audace, ma rispettosa. È il sogno che continua a brillare.

Final Fantasy XIV Rinascita online

Lancio: 2010, A Realm Reborn nel 2013 | Piattaforme: PC, PS3, PS4, PS5 | Curiosità: Da fallimento iniziale a uno dei più grandi MMORPG mai realizzati

“Final Fantasy XIV” è una storia di redenzione. Il lancio originale fu disastroso, ma con “A Realm Reborn”, il gioco è rinato come uno degli MMO più completi e appassionanti mai creati. Ambientato nel mondo di Eorzea, offre un’enorme quantità di contenuti: missioni, raid, craft, PvP e una narrazione epica degna di un romanzo fantasy.

Ogni espansione – da “Heavensward” a “Endwalker” – aggiunge nuove terre, job, personaggi e storie di altissima qualità. L’emozione di vivere una saga corale insieme a migliaia di giocatori non ha paragoni. La community è accogliente e attiva, e il supporto degli sviluppatori è continuo e appassionato.

FFXIV non è solo un gioco: è una seconda vita per milioni di giocatori. Un mondo da abitare, da scoprire, da condividere.

Final Fantasy VI L’apocalisse in pixel

Lancio: 1994 | Piattaforme: SNES, GBA, PS1, PC, iOS, Android | Curiosità: Primo FF con villain protagonista e cast totalmente giocabile

“Final Fantasy VI” è il capolavoro dell’era a 16-bit. Con un cast di oltre 14 personaggi principali, ognuno con una propria storia, e un nemico – Kefka – che riesce davvero a distruggere il mondo, è un’epopea senza precedenti.

Il sistema di combattimento con magie tramite Esper, abilità uniche e ambientazioni variegate dà vita a un’esperienza ricchissima. La seconda metà del gioco, ambientata in un mondo post-apocalittico, è una delle svolte narrative più potenti nella storia dei videogiochi.

La musica di Uematsu raggiunge l’apice con il “Concerto di Maria e Draco”, mentre la pixel art regala ancora oggi emozioni autentiche. È il Final Fantasy più teatrale, umano e corale mai creato.

Final Fantasy VII Il mito eterno

Lancio: 1997 | Piattaforme: PS1, PC, PS4, Switch, Xbox One, iOS, Android | Curiosità: Primo FF con grafica 3D e localizzazione globale

“Final Fantasy VII” è il punto di svolta, il gioco che ha definito un genere e un’epoca. L’avventura di Cloud, Tifa, Aerith e Barret contro la Shinra e Sephiroth ha segnato milioni di giocatori con una trama che mescola ecologia, identità e destino.

Midgar, il Lifestream, la morte di Aerith, l’iconico Sephiroth: ogni elemento è diventato leggenda. Il gameplay con Materia permette infinite personalizzazioni, e la direzione artistica, pur limitata dalla tecnologia dell’epoca, è ancora oggi iconica.

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La colonna sonora è un capolavoro: “One-Winged Angel” e “Aerith’s Theme” sono pietre miliari della musica videoludica. FFVII è il gioco che ha trasformato i JRPG in fenomeno mondiale.

Un’esperienza che va oltre il gioco. È mito, è memoria, è emozione pura.

Una saga che continua a incantare

Dal primo pixel su NES fino agli spettacolari mondi in 4K, Final Fantasy è molto più di una serie di videogiochi: è un universo narrativo, emotivo e culturale che ha segnato generazioni di giocatori. Ogni capitolo ha raccontato una storia diversa, ma con un filo rosso che unisce tutti: il coraggio, l’epica, l’umanità.

Speriamo che questa classifica definitiva vi abbia fatto rivivere emozioni, scoprire titoli dimenticati e magari accendere la voglia di (ri)giocare qualche capitolo. Se siete arrivati fin qui, siete veri fan… o forse nuovi viaggiatori pronti ad esplorare questo meraviglioso multiverso.

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Grazie per aver viaggiato con noi attraverso la saga di Final Fantasy. Ci vediamo… nel prossimo articolo!

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