Gamescom 2011: X Rebirth riavvia la serie X

Lo sviluppatore tedesco Egosoft ha deciso di far Rinascere la serie, togliendo ogni riferimento con il passato ad esclusione dell’ambientazione; il gioco acquista quindi nuove meccaniche che ampliano gli orizzonti. Al Gamescom hanno presentato a porte chiuse il titolo con una serie di filmati e immagini senza però mostrare nulla di giocabile, cosa che ci fa avere qualche dubbio sulla data di uscita fissata "entro la fine del 2011".
Prima di iniziare la presentazione vera e propria, vengono messi in chiaro gli obbiettivi per questo gioco: creare il gioco ad ambientazione spaziale con la migliore grafica del momento e creare ambientazioni interessanti in cui giocare, perché secondo loro la diminuzione di titoli spaziali rispetto agli anni ’90 dipende principalmente da combattimenti noiosi in scenari non abbastanza eccitanti.
 

artwork
 

I combattimenti si svolgeranno principalmente con punti di riferimenti fissi, come una stazione spaziale, che sono spesso densamente popolati e che quindi presentano traffico nelle vicinanze che deve essere evitato. Un punto interessante è dato dalla fisica: quando ci si avvicina a una stazione questa possiede abbastanza massa da essere un riferimento importante e quindi la propria navicella comincerà gradualmente a muoversi insieme ad essa man mano che le si avvicina, fino a diventare parte del sistema quando ne è a contatto o addirittura al suo interno, cambiando il sistema di volo.
 I combattimenti non sono l’unica parte del gioco, come per altri episodi della serie è possibile costruire le stazioni spaziali e esplorare la galassia, ma questa volta è tutto molto più profondo. Innanzitutto con questo nuovo titolo è possibile decidere come la stazione deve essere costruita, avendo a disposizione vari moduli tra cui scegliere e combinarli, trasformando questo aspetto del gioco in una specie di Sim City: il progresso della stazione dipende da quali moduli sono installati, un modulo per la produzione del cibo ad esempio è importante e non dovrebbe mai mancare ma un modulo per la produzione di carburante può segnare una chiave strategica per l’economia, che riveste un ruolo importante per l’acquisto e la vendita delle risorse. In alcune stazioni infatti un determinato prodotto può essere più economico di altri proprio per come la stazione è composta. Inoltre, il giocatore deve anche scegliere un architetto per fare il progetto della stazione, e anche un responsabile per la sua gestione; per questo motivo deve scendere nelle stazioni già costruite e cercare le persone giuste da assumere, e questa è l’unica situazione in cui il giocatore uscirà dalla sua navetta visto che anche i menù di gestione sono in realtà parte della plancia della nave: ad esempio ci si rivolgerà al proprio copilota che lavorerà al computer e mostrerà lo schermo che in pratica comporrà appunto il menù di gioco
 


 

Un’altra parte importante del gioco è composta dai droni: alcuni sono automatici e altri sono invece controllabili a distanza. Quelli automatici sono anche quelli tattici dei combattimenti, come il generatore di scudi, mentre quelli controllabili a distanza sono principalmente quelli spia, con cui è possibile rubare i dati e ottenere in questo modo i potenziamenti per la propria tecnologia.
Il gioco è molto complesso, cosa che probabilmente piacerà ai vecchi fan ma che potrebbe attrarne anche di nuovi che non devono farsi spaventare dalla complessità del gioco: per gli sviluppatori questi non sono tanto preoccupati da un gioco complesso quanto piuttosto dalle interfacce complicate e, sebbene non ne abbiamo ancora viste, questo è un buon segno sull’usufruibilità del gioco per i novizi.

 

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