Hall of Fame: Joel Miller – “Lo giuro”

Primo appuntamento con la rubrica che vi porterà nelle profondità dei personaggi più amati e più importanti del panorama videoludico. Si parte con Joel Miller.

Benvenuti nella rubrica dedicata ai personaggi che, in qualunque modo e in qualunque epoca, hanno lasciato un segno nei giocatori e nel mondo del gaming. In ogni puntata andremo ad analizzare il personaggio in sé e la sua importanza negli anni. Ovviamente siete liberi di lasciare i vostri pensieri e le vostre riflessioni sul protagonista dell’episodio nei commenti e, soprattutto, di consigliare il soggetto che vorreste vedere nel prossimo appuntamento.

Oggi, come avrete capito, parliamo di uno dei personaggi più importanti, più amati (ma anche odiati) degli ultimi anni: Joel Miller, il protagonista di The Last of Us.

ATTENZIONE: da qui in poi troverete spoiler su The Last of Us e The Last of Us Part II.

Joel

“Ho dovuto lottare a lungo per sopravvivere”, racconta il nostro Joel mentre con la mano sfiora l’orologio regalatogli dalla figlia. Basterebbe questa immagine per descrivere quanto quest’uomo abbia sofferto e quante ne abbia passate, ma sarebbe una descrizione, pur se corretta, superficiale. La vita di Joel può essere divisa in tre fasi: quella pre-cordyceps, quella che va dallo scoppio dell’epidemia fino alla grande bugia detta a Ellie, e la fase che va da quel momento fino al suo ultimo e agonizzante respiro.

Un uomo comune

Joel, prima che diventasse il contrabbandiere violento e diffidente che conosciamo, era questo: un uomo comune. Cresciuto sin da bambino con il fratellino e due genitori distanti, si è sempre dovuto impegnare per badare a Tommy. La sua infanzia e la sua adolescenza passarono in fretta e Joel si trovò a dover crescere e maturare prima del tempo. In seguito a una storia avuta con una ragazza, divenuta poi sua moglie, il nostro protagonista finì per diventare padre prima ancora di iniziare il college. Questa fase della sua vita non ci viene mai raccontata chiaramente, ma abbiamo abbastanza indizi per ipotizzare che la sofferenza è sempre stata una sua compagna. Per motivi a noi sconosciuti Joel si trovò a dover crescere Sarah senza la moglie al suo fianco (si ipotizza che la consorte sia prematuramente defunta), mentre cercava di mantenersi economicamente lavorando con il fratello Tommy. Trovata la giusta stabilità riusciva anche a dedicare una discreta parte del suo tempo a Sarah, mentre il legame tra i due diveniva sempre più forte. Questo legame ci viene raccontato con una scena semplicissima, ma che assumerà un significato enorme dopo pochissimo: Sarah per il compleanno del padre gli regala un nuovo orologio, un oggetto che di lì a poco avrebbe rappresentato l’unico legame rimasto tra i due. Ma qual è l’evento che separa questa prima parte della vita di Joel dalla seconda? Probabilmente l’avete intuito, ed è un’immagine che non si può dimenticare, il cui solo ricordo è ancora oggi un pugnalata allo stomaco: la morte di Sarah è straziante, vedere il padre tenerla fra le braccia mentre spera invano che lei risponda alle sue preghiere è una scena che non può lasciare indifferenti.

Joel

Naughty Dog non ci racconta mai questa parte della vita di Joel in modo diretto, ma tutto quello che sappiamo viene nascosto in piccoli dettagli, espressioni, gesti e dialoghi presenti in The Last of Us. Il più grande merito degli sviluppatori è stato quello di riuscire a creare un personaggio che si rivela essere più di un classico stereotipo o una figura che esiste solo nella fantasia. Joel è un uomo a tutti gli effetti ed è per questo che ci piace definirlo una “persona”, e non un “personaggio”.

Amore ritrovato

La morte di Sarah non colpisce solo il giocatore, ma influenza ogni secondo della vita di Joel. Nei vent’anni che separano quella notte dall’incontro con Ellie, Joel compie delle scelte, costantemente guidato dal dolore che conserva nel cuore. Non passa un solo giorno senza quell’orologio, ormai rotto, al polso. Anche se questo periodo della vita di Joel non viene mai mostrato, sappiamo che è diventato un contrabbandiere in un mondo che ha perso ogni briciolo di normalità. In questi anni ha conosciuto Tess, che oltre a essere la sua collega è anche la sua unica amica. Il rapporto con Tess è il filo che lega Joel al mondo: dopo la perdita della figlia questi ha dovuto ritrovare un posto nel mondo… e che mondo! Al fianco di Tess ha trovato quella pseudo-normalità di cui aveva bisogno. Era comunque un uomo molto diffidente, violento, ferito, ma che conservava un minimo bagliore di bontà, fiducia e amore che per tanti anni erano rimasti sepolti. Solo una persona avrebbe potuto riportare alla luce quel lato di Joel, una persona che forse il destino aveva spedito proprio per questo sulla strada del nostro contrabbandiere: Ellie era ciò che gli serviva. Joel perde anche Tess, ma è per lei che decide di continuare la sua missione con la ragazza, una missione che inizialmente vede come un obbligo nei confronti dell’amica. Questo fino a che Ellie non diventa più che una semplice missione, il dolore legato a Sarah viene alleviato dal legame con la ragazza dagli occhi verdi: Joel ha trovato un nuovo scopo per la sua vita e ritrovato la stella polare che lo guiderà per il resto dei suoi giorni. O almeno questa è la sua speranza, perché nel momento in cui le dice la famosa bugia, quel “Lo giuro” che ancora oggi riecheggia nella memoria dei giocatori, Joel sa che prima o poi la perderà.

Joel

Padre imperfetto

Per anni Joel ha vissuto con il rimorso, il senso di colpa e la paura di poter perdere di nuovo la cosa più importante della sua vita. Non fu una scelta giusta quella di mentire, ma chi può biasimarlo? Chi avrebbe avuto il coraggio di fare diversamente? Purtroppo, però, sappiamo che le bugie non hanno vita lunga, e dopo qualche anno Ellie è venuta a conoscenza del segreto del “padre”. Nel corso di The Last of Us: Part II scopriamo che i due hanno avuto un confronto nel quale il tutto veniva rivelato da Joel, che nel parlare si rendeva conto che Ellie non lo avrebbe mai più perdonato.

Joel

Grazie a quell’incredibile scena fuori dalla casa di Joel, invece, sappiamo che la ragazza vorrebbe perdonarlo: “Non credo che potrò mai perdonarti. Ma mi piacerebbe provarci”. Lui la capisce, ed è disposto ad aspettare. Questo è il momento che rende la morte di Joel ancora più lacerante: muore senza aver ricevuto il perdono dalla sua nuova figlia, che solo in quel momento si rende conto di aver perso tempo accumulando odio e rancore verso la persona più importante della sua vita. La morte di Joel non è una morte eroica, non è la classica dipartita a causa di un’azione coraggiosa o di un sacrificio. La morte di Joel è forse la più banale per un protagonista del suo calibro, considerando il mondo in cui vive. Gli occhi ormai quasi spenti dell’uomo osservano Ellie a terra mentre urla e cerca di combattere, e ci conforta pensare che in quel momento Joel possa cogliere tutto l’amore di una figlia che credeva di aver perso, di nuovo.

Joel

I due capitoli di The Last of Us hanno tracciato una linea nel mondo dei videogiochi, e buona parte del merito va ai suoi personaggi, tanto che ci sarebbe da dedicare un articolo di approfondimento su ognuno di loro. Joel però, più di tutti, rappresenta quel poco di umanità che è rimasto nel mondo: è un uomo che si è adattato per sopravvivere, ha fatto cose orribili, ma nonostante ciò è riuscito a ritrovare la parte di sé che era andata perduta in quella notte del 26 settembre 2013. Commette forse l’errore più grande nella storia dell’uomo ma lo fa per amore, il sentimento più umano che c’è. Questo lo rende il personaggio che è: un concentrato di odio, rabbia, senso di colpa e amore. Diteci voi se questa non è umanità.

Joel

Eccoci arrivati alla fine di questo primo episodio della rubrica Hall of Fame, come già detto all’inizio vi invitiamo a dire la vostra e a consigliare i prossimi personaggi su cui vorreste leggere un nostro approfondimento. Restate sintonizati sulle pagine di Gamesource per non perdervi il prossimo episodio.

Vai alla scheda di The Last of Us: Part II
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