Hell is Us Provato (Demo)

Abbiamo provato la demo dell'attesissima prossima fatica di Rogue Factor e Nacon.

Hell is Us si è mostrato fin dalla sua primissima presentazione come un titolo estremamente intrigante e promettente. Sviluppato da Rogue Factor sotto l’egida di Nacon come publisher, questo action rpg, con elementi soprannaturali e una struttura semi-open world, è stato ideato da Jonathan Jacques-Belletête, ex Art Director di Eidos Montreal, ed è realizzato su Unreal Engine 5.

La sua uscita ufficiale è prevista per il 4 settembre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. La demo del titolo, inizialmente disponibile e poi aggiornata, ha rafforzato tutte le buone sensazioni, confermando un prodotto con un’anima da un lato “vecchia scuola” che, però, sfruttando le moderne tecnologie, si candida a essere uno dei titoli di spicco di un 2025 già ricco di belle sorprese.

Hell is Us presenta un mondo criptico e una filosofia di design unica

La storia proposta da Hell is Us si presenta immediatamente particolarmente criptica. Vestiamo, infatti, i panni di un ex soldato (o un soldato, non è ancora del tutto chiaro) intento a rientrare in un luogo misterioso chiamato Hedia, luogo dal quale apparentemente sarebbe impossibile uscire o entrare, per ricongiungersi con i suoi genitori.

L’introduzione della demo ci immerge in un interrogatorio, con tanto di siero della verità e poligrafo, volto a carpire come il protagonista sia riuscito a varcare i confini di Hedia. Il punto di forza iniziale, nonché l’elemento più affascinante di Hell is Us, risiede nella sua filosofia di design: è un gioco che vive del concetto di assenza di riferimenti. Ciò significa che tutto è da interpretare, da comprendere.

Il gioco non propone indicazioni visive in grado di guidare il giocatore (mi viene in mente la classica vernice gialla). La progressione è quindi interamente scandita da quello che il giocatore apprende, di ciò che vede e di ciò che vive. Questo approccio risulta totalmente in controtendenza con i giochi in cui veniamo “imboccati” di continuo.

Sia chiaro, a mio parere il fatto che il titolo non dia riferimenti e costringa a muoversi e indagare continuamente è incredibile, in particolare perché offre un motivo maggiore per ascoltare quello che viene detto, per soffermarti sulle incisioni sui muri e per carpire ogni informazione possibile. Dall’altro, posso immaginare (ma non comprendere) il senso di frustrazione che si genererà in tanti giocatori.

Hell is Us, provata la demo_2

Durante l’esplorazione, si interagisce con diversi personaggi alcuni funzionali alla trama, altri secondari. Si scoprono dettagli sulla guerra civile in corso, con menzioni dell’Armata Sabinian e dei Peacekeepers. In Hell is Us le conversazioni risultano fondamentali: possono essere avviate basandosi su dati precedentemente acquisiti e possono rivelare ulteriori dati, aprendo così a nuovi argomenti di dibattito.

Le tematiche legate all’obiettivo primario sono indicate sulla sinistra dello schermo, mentre quelle opzionali, che approfondiscono maggiormente la situazione, la cultura e la storia di Hedia, sono posizionate sulla destra. L’esplorazione è guidata da indizi ambientali come alberi marcati o altro ancora e il datapad risulta essere uno strumento utile per le investigazioni, soprattutto quando non si sa come procedere.

Il combattimento, tra riproposizioni e innovazioni

Nel mondo post-apocalittico di Hell is Us verremo proiettati in una dimensione popolata da spaventose creature senza volto. Questi esseri rappresentano la minaccia principale che il protagonista deve affrontare nel tentativo di evitare il crollo definitivo della civiltà. L’interazione con questi nemici è legata anche a una meccanica di gameplay specifica: il giocatore avrà il compito di attingere al potere soprannaturale strappato proprio a questi nemici.

Per quanto riguarda il combattimento, la nuova demo ha introdotto miglioramenti significativi al sistema di combattimento, tra cui una modifica sostanziale al sistema di parata e contrattacco: ora solo alcuni attacchi dei nemici sono parabili, e questi sono segnalati da un nuovo indicatore visivo. È stato inoltre introdotto un tutorial dedicato per aiutare i giocatori a comprendere meglio queste meccaniche.

Il sistema di mira è stato migliorato, con un movimento della telecamera più fluido e una migliore selezione dei bersagli, il che presumibilmente facilita l’ingaggio dei nemici. Inoltre, il gioco presenta un particolare sistema di salvataggio per cui, anche dopo essere stati sconfitti, l’eliminazione dei nemici viene preservata, mentre i progressi delle armi e il loot vengono riportati all’ultimo momento di salvataggio.

Evoluzione tecnica e miglioramenti della nuova demo

Una delle prime critiche mosse alla demo iniziale riguardava l’ottimizzazione su PC, definita non di qualità, in particolare a causa della pesantezza nella configurazione del gioco. Con la nuova demo, Rogue Factor e Nacon hanno dimostrato la loro volontà di ascoltare la community e sono state introdotte importanti novità e miglioramenti al comparto tecnico.

Il gioco, difatti, supporta finalmente la risoluzione 4K a 60 FPS e ciò risulta immediatamente tangibile. Hell is Us è fluidissimo e durante la prova della demo non ho praticamente mai avuto problemi tecnici. Sono state introdotte nuove opzioni per la telecamera, che può essere fissa o seguire il personaggio, con possibilità di regolare fluidità e rotazione.

Hell is Us, provata la demo_3

L’inventario è stato riorganizzato con sezioni “Preferiti” e “Archivi” per un accesso più rapido agli oggetti in possesso. In linea generale, sono stati corretti numerosi bug e apportate varie ottimizzazioni per migliorare le prestazioni generali, rivelando la cura mostrata dalla casa di sviluppo nell’ascoltare i feedback della community, per superare le criticità iniziali e rendere l’esperienza di gioco ancora più fluida e godibile.

Gameplay e sensazioni finali

Come detto, Hell is Us non presenta bussole o mappe che indichino il sentiero o le aree delle missioni e l’esplorazione è scandita da un peculiare senso della scoperta. Il titolo offre diversi enigmi, come quello della “torre, serpente, fuoco”, che, in linea con la filosofia del gioco, richiedono una forte interpretazione e capacità di memorizzazione.

Un aspetto particolare è costituito dal sistema di salvataggio: dopo essere stati sconfitti, conversazioni, dati scoperti, enigmi completati o nemici eliminati vengono preservati indipendentemente dai punti di salvataggio. Tuttavia, e ciò rappresenta certamente un unicum, i progressi delle armi e il “loot” vengono riportati all’ultimo momento di salvataggio.

Personalmente, sono affascinato da Hell is Us, vuoi per la sua unicità, vuoi per la sensazione che questo rappresenti un gioco in cui vorrei perdermi senza correre. La demo ha cementato tutte le buone sensazioni iniziali e l’esperienza è stata così coinvolgente che, quasi stranamente, il desiderio è quasi quello di smettere di giocare la demo per potersi godere appieno la versione completa.

C’è una grande speranza che il gioco, con futuri aggiornamenti o nella sua forma finale, possa offrire ancora più apertura al giocatore e che la narrativa riesca a svelarsi solo grazie a un certo tipo di impegno. In definitiva, Hell is Us si conferma un progetto particolarmente intrigante  che merita di essere approfondito. L’atmosfera, il mistero che avvolge Hedia e il suo approccio non lineare all’informazione lo rendono un titolo da tenere d’occhio, atteso con ancora più curiosità ed entusiasmo.

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