Metroid Prime una serie che ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi rimasta dormiente per 18 anni

Manca veramente poco al rilascio di Metroid Prime 4 Beyond, quindi direi che è un ottimo periodo per addentrarci con una retrospettiva dell'opera che ha dato il via al tutto.

Metroid Prime Cover art del gioco
Metroid Prime Cover art del gioco

Con l’imminente arrivo di Metroid Prime 4, l’attenzione torna su una saga che ha letteralmente plasmato un genere, fin dal suo esordio su GameCube, Metroid Prime ha lasciato un segno indelebile sull’industria videoludica, ridefinendo le basi della serie ed inventando il genere delle avventure in prima persona.

Il titolo originale dimostrò con incredibile maestria che la visuale in prima persona poteva essere utilizzata non solo per l’azione pura, ma anche per un’esplorazione profonda, la risoluzione di enigmi ambientali e un’immersione atmosferica senza precedenti, è questa pesante e gloriosa eredità che il quarto capitolo è chiamato a raccogliere.

E con un’attesa di ben 18 anni dal suo ultimo capitolo uscito su Wii, finalmente il 4 Dicembre possiamo rilanciarci nell’universo di Metroid.

Metroid Prime, una serie che nonostante la sua età riesce ad essere attuale

Affrontare oggi un’analisi di Metroid Prime richiede una sorta di doppia consapevolezza, quasi un esercizio di prospettiva storica, da un lato, c’è l’innegabile dato anagrafico: Parliamo di un titolo che affonda le sue radici in un’era videoludica che, per gli standard odierni, potremmo definire quasi archeologica, il suo debutto originale sull’indimenticabile GameCube risale al lontano 2002, sono passati ben 23 anni.

Per contestualizzare pienamente cosa significhi: il 2002 è l’epoca in cui Halo: Combat Evolved aveva appena iniziato a definire (e legittimare) gli sparatutto in prima persona (FPS) su console; l’era in cui i GTA in 3D con GTA 3 e Vice City stavano ridefinendo il concetto di open world, e il dibattito online si infiammava sullo stile in “cell-shading” di The Legend of Zelda: The Wind Waker, che da molti al tempo fù definito troppo infantile.

In questo scenario, l’annuncio che Metroid, una serie sacra, nota per la sua esplorazione 2D e la sua atmosfera malinconica sarebbe stato “tradotto” in un FPS 3D da uno studio americano quasi sconosciuto (Retro Studios), fu accolto dalla community con scetticismo, se non con aperta ostilità, sembrava un’eresia, il tradimento di una formula.

Eppure, è qui che il gioco trascende la sua stessa età e si dimostra un capolavoro senza tempo, Metroid Prime riesce ancora oggi a essere un’opera di un’attualità sconcertante.

Metroid Prime La Morph Ball uno dei poteri più emblematici della serie
La Morph Ball uno dei poteri più emblematici della serie

Una struttura incredibile che ha riformato l’industria

Il punto cruciale è che Prime non era uno sparatutto, sebbene ne usasse la visuale, era, e rimane, una “First-Person Adventure”, un genere che ha praticamente coniato e che pochi altri hanno saputo replicare, la sua modernità non risiede nella conta dei poligoni (sebbene all’epoca sbalorditiva e oggi magnificamente restaurata nella versione Remastered), ma nel suo game design e nella sua direzione artistica.

Rigirare oggi per i corridoi di Tallon IV significa riscoprire la potenza dell’isolamento e della narrazione ambientale, significa rendersi conto che l’introduzione dello Scan Visor fu una meccanica geniale: un modo per incoraggiare l’osservazione, per fornire lore e contesto in modo organico e non invasivo, e per integrare i puzzle nell’esplorazione.

Mentre molti suoi contemporanei appaiono oggi goffi, legnosi o semplicemente superati, la struttura di Metroid Prime questo labirinto tridimensionale perfettamente interconnesso che si dischiude lentamente con l’acquisizione di nuovi poteri, è ancora oggi una lezione di game design, è la prova che una visione artistica forte e un gameplay loop studiato nel minimo dettaglio non invecchiano: diventano semplicemente dei classici intramontabili.

Ma anzi arrivano a fare scuola in tutto il mondo, anche in opere del quale non sospetteresti mai…

Metroid Prime Un esempio di lore nascosta nello Scan Visor
Un esempio di lore nascosta nello Scan Visor

…Come ad esempio Dark Souls

È impossibile sottovalutare l’impatto che l’architettura di Metroid Prime ha avuto sul game design tridimensionale, non ha generato un’ondata di cloni immediati, come altri titoli hanno fatto per i loro generi, ma ha piantato semi che sono germogliati in modo sorprendente, la sua è un’eredità strutturale, un’influenza filosofica che è riemersa, forse più forte che mai, in un’opera apparentemente distante: Dark Souls.

Il capolavoro di Hidetaka Miyazaki, pur essendo un action-RPG, è forse il più grande allievo spirituale di Prime (e del genere ‘Metroidvania’ nel suo complesso), la filosofia di design che anima Lordran è identica: non un mondo aperto (open world), ma un mondo “richiuso” (interconnected world), un labirinto fortemente interconnesso che si svela al giocatore un pezzo alla volta, ripiegandosi costantemente su sé stesso.

Ma è soprattutto nell’uso del verticalismo che si tradisce la parentela, la sensazione di scendere nelle profondità più oscure della “Città Infame” per poi scoprire un ascensore che, in modo del tutto inaspettato, ci riporta alla sicurezza del “Santuario del Legame di Fuoco”, è la stessa identica epifania che si provava su Tallon IV, è la costruzione di un mondo coerente, tridimensionale e opprimente, dove ogni scorciatoia sbloccata è una conquista intellettuale prima ancora che ludica.

Le Chozo Ruins, una delle sezioni più interconnesse di Metroid Prime
Le Chozo Ruins, una delle sezioni più interconnesse di Metroid Prime

In conclusione, abbiamo davanti un’opera che ha fatto scuola nel vero senso della parola

In definitiva, la saga di Metroid Prime rappresenta un caso studio affascinante, spesso “sottovalutata”, un termine che uso più alla per sua ricezione commerciale di massa che non allo straordinario plauso della critica, la serie si è guadagnata uno status di “cult”, risultando paradossalmente una delle più influenti nella storia del medium.

La grandezza di Retro Studios non si è fermata al 2002, con i capitoli successivi, Echoes e Corruption, il team ha dimostrato che quella formula non era un colpo di fortuna, riuscendo a espandere, raffinare e talvolta stravolgere le meccaniche originali con un’evoluzione tecnica e ludica impeccabile.

Oggi ci troviamo sulla soglia di un nuovo evento storico, l’attesa per Metroid Prime 4: Beyond è carica di una tensione palpabile: la sfida non è solo pubblicare un buon gioco, ma dimostrare che quella formula visionaria, capace di unire narrazione ambientale, esplorazione e azione, ha ancora la forza di dettare legge nel mercato moderno, la speranza di tutti è che Nintendo riesca a chiudere il cerchio, regalando a Samus Aran un ritorno all’altezza della sua leggenda.

Sperando che questo sia un ulteriore punto di lancio per la serie, e che l’attesa per il prossimo capitolo sia minore rispetto ai 18 anni che abbiamo dovuto attendere per questo.

Vi lascio infine il link ad Amazon per acquistare il titolo, ed il nostro ultimo articolo sul trailer panoramico di Metroid Prime 4, per un tuffo più approfondito sull’ultima opera di Retro Studios.

Vai alla scheda di Metroid Prime
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