Ninja Gaiden 3: Hands On

Nella celebre giornata fortunata di Venerdì 17 Febbraio, ci siamo recati presso gli studi Halifax per assistere e provare in anteprima Ninja Gaiden 3, il nuovo capitolo della celebre saga action di Team Ninja, ormai orfana del suo papà Tomonobu Itagaki (attualmente a lavoro sul suo Devil’s Third).
A prendere le redini della software house è Yosuke Hayashi, per l’occasione giunto dal Giappone per presentarci il gioco.

Ninja Gaiden è sempre stato riconosciuto come un gioco di ninja estremamente violento e complesso, facendosi apprezzare così da una vasta fetta dei cosiddetti giocatori hardcore. Hayashi ha però deciso di espandere la visione del brand, focalizzandosi principalmente sulla storia e sul concetto del Japanese Dark Hero, ovvero l’eroe oscuro giapponese. Fino ad oggi, infatti, Ryu Hayabusa (protagonista della serie) è sempre stato visto come un ninja ammazza demoni senza sentimenti, ma non sarà così in questo terzo capitolo: Ryu infatti si troverà, per una serie di circostanze, a dover affrontare il peso di tutte le vite che ha tolto, attanagliato da una maledizione che ha colpito il suo braccio destro e che lo farà soffrire sempre di più ad ogni sua uccisione. 

Per esprimere questo concetto, il Team Ninja si è focalizzato essenzialmente su due aspetti: la katana e le uccisioni. La katana è l’arma che consente a chi la impugna di guardare negli occhi il nemico quando viene ucciso o gli vengono amputate parti del corpo, potendo quindi osservare la sua sofferenza: non a caso, nel gioco le uccisioni vengono enfatizzate dalla telecamera con uno zoom. Tutto questo permetta al giocatore di entrare in sintonia con Ryu e avvertire l’attimo in cui viene sferrato il colpo finale al nemico, che cadrà a terra tra urla, dolori e mutilazioni.

Queste continue uccisioni peseranno parecchio sulla coscienza di Ryu, che per la prima volta esternerà i suoi sentimenti fino ad oggi celati dietro ad una maschera: a simboleggiare questo aspetto vedremo per la prima volta il nostro Ninja a volto scoperto, come ci è già stato  concesso di  vedere in alcune immagini promozionali del gioco.

Un altro aspetto su cui Hayashi ha volto concentrarsi è la difficoltà del gioco, come già detto, una tra le più elevate nel suo genere: un limite che spesso portava i giocatori a frustarsi e a non portare a termine il titolo. Per evitare questo, il Team Ninja ha aggiunto un livello di difficoltà chiamata Hero, ovvero una modalità più semplice che permetterà di ottenere aiuti extra quando ci si trova in seria difficoltà e permettere così a tutti di poter portare a termine l’avventura.
Per tutti gli amanti invece della sfida, invece, ci sarà il livello normale e difficile che rispecchieranno la medesima difficoltà di quella riscontrata nei capitoli precedenti, se non addirittura più complessa. Sarà infine possibile sbloccare un ulteriore livello di difficoltà una volta portato a termine il gioco.

La modalità di sfida, infine, potrà essere cambiata in qualsiasi momento, con la sola eccezione nel caso in cui da difficoltà difficile o superiore si passi a difficoltà eroe: in questo caso, l’unica alternativa sarà spostarsi su normale e non sarà più possibile ripristinare la difficoltà originale.

La vera novità di Ninja Gaiden 3 è la presenza del comparto multiplayer con ben 3 modalità di gioco: 4 vs 4, deathmatch e coop a due giocatori. 
Le prime due non hanno bisogno di particolari approfondimenti: sono dei semplici scontri tra giocatori in arene basate su quelle viste nella campagna single player, mentre la coop a due giocatori si basa su una serie di prove in cui dovremmo svolgere determinate azioni mentre ondate infinte di nemici ci assalteranno da ogni lato.
La peculiarità della modalità online è la possibilità di crearsi il proprio ninja e, tramite l’acquisto di punti esperienza, comprare armi, armature, accessori e tanti altri oggetti per poter modificare l’estetica del nostro personaggio.

Terminata la presentazione del gioco, ci siamo recati in una postazione di gioco per mettere mano al pad e provare una missione del gioco ambientata poco dopo la prima metà del gioco.

Ryu si trova a dover affrontare una vera e propria flotta di navi da guerra, ciascuna assediata con torrette e nemici armati di tutto punto.
Dopo un breve quick time event che ci vede letteralmente planare dalla cima di una nave, iniziamo a fare man bassa dei nemici con il classico sistema di combo visto nei precedenti capitoli, che vede l’alternare di fendenti forti e veloci per creare delle combo devastanti: per aiutare i meno esperti, premendo il tasto select è possibile avere un elenco di combo in tempo reale che ci permette di vedere quali combo stiamo effettuando e quelle che possiamo effettuare, molto simile a quelle che si vedono nelle modalità allenamento di alcuni picchiaduro.

In determinati momenti, durante l’esecuzione di alcune combo, ci verrà inoltre chiesto di premere per tempo un pulsante specifico per eseguire una mossa finale sui nemici, che permetterà di caricare la nostra barra Ki e/o il potere del nostro braccio maledetto. A differenza dei precedenti capitoli, infatti, non ci saranno più barre del ninpo da dover caricare con i globi o pozioni, ma solamente il continuo massacro dei nemici potrà darci accesso alle nostre mosse più potenti.
È stato deciso questo per dare al ninpo e alle tecniche definitive (quelle che si effettuano tenendo premuto il tasto del colpo più forte) un fattore strategico: infatti, il gioco sprona ad utilizzarle solo in caso di estremo pericolo, in quanto la tecnica ninpo permette non solo di far fuori tutti i nemici su schermo evocando un enorme dragone di fuoco, ma anche di ripristinare completamente l’energia, che in questo capitolo potrà essere ripristinata esclusivamente attraverso i punti di salvataggio (qui rappresentati da dei corvi).
Le tecniche definitive, invece, permettono di creare delle combo automatiche che colpiranno uno alla volta tutti i nemici circostanti ed eliminandoli brutalmente.
La scelta da un lato pare sicuramente convincente, ma dall’altra ci dispiace aver perso diverse tipologie di ninpo che rendevano più varie le nostre possibilità di attacco.
Non ci abbandona invece l’arco, che con le sue freccie esplosive sono l’ideale per attaccare a distanza, ma soprattutto i nemici che si trovano in aria o in posizioni più rialzate rispetto alla nostra. Stesso dicasi delle nostre stelle ninja che, purtroppo, anche qui non si rivelano per niente efficaci in combattimento.

Quello che ci ha lasciato perplesso sono alcune fasi platform come lo scalare i muri o pertiche, che richiede un continuo e costante alternare dei tasti dorsali con un ritmo ben preciso: in caso di insuccesso, rischiano spesso di portare alla morte e quindi al ritorno del checkpoint. Scelta di design che abbiamo trovato piuttosto discutibile e a tratti frustrante.

Apprezzato invece il ritorno di boss giganti, che in questa demo sono rappresentati da un roboragno gigantesco che successivamente si trasforma in un mech bipede dagli attacchi devastanti: è sicuramente il punto in cui abbiamo avuto più difficoltà, visto che è necessario memorizzare i pattern d’attacco e studiare il momento giusto per colpire, senza contare cheè richiesto parecchio tempo per buttarlo giù e una singola mossa falsa rischia di farci ricominciare la battaglia da capo.
Ultimo appunto invece per quanto concerne la presenza del sangue, da sempre caratteristica della saga e di cui molti avevano temuto la censura in questo terzo capitolo: sarà presente e ne scorrerà parecchio. Mancheranno gli schizzi esagerati visti negli episodi precedenti, ma in questo caso l’effetto è molto più realistico, sia nel colore che nella quantità. Inoltre, i nemici si macchieranno copiosamente di rosso ad ogni attacco che subiranno, rendendo l’effetto davvero soddisfacente. Ciò che forse potrà far storcere il naso è la quasi totale eliminazione degli amputamenti, ritenuti da Hayashi e compagnia un po’  troppo comici.

Ninja Gaiden 3 si presenta più come un reboot della serie(con tutti i limiti del caso) più che un vero e proprio terzo capitolo. I cambiamenti, seppur apparentemente minimi, sono invece sostanziali: la nuova direzione intrapresa dal Team Ninja potrebbe risultare vincente oppure no, dipende da come verrà accolto dai fan. Sicuramente il gioco si presenta solido sia nella sua componente ludica che, soprattutto, nella componente tecnica grazie ad una grafica bella ma soprattutta fluida, con FPS inchiodati a 60. Peccato per la telecamera che, quasi a far onore alla serie, si mantiene incerta soprattutto nei momenti più salienti, quando l’inquadratura perde di vista il protagonista. 
Vogliamo essere fiduciosi e attendere la versione definitiva prima di esprimere giudizi definitivi, per tanto aspettiamo il 23 Marzo 2012, giorno in cui l titolo giungerà nei nostri scaffali.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche