Quello che ancora non potevamo dirvi sul nuovo God of War

Il lavoro del recensore, e più in generale del redattore, racchiude in sé tanti onori ma anche tanti oneri; uno su tutti quello di rispettare gli embarghi posti dalle software house e dalle aziende con l’intento di preservare “la verginità” del prodotto fino all’arrivo nelle mani dei giocatori. Così nella nostra recensione abbiamo mantenuto una linea piuttosto soft che permettesse a voi lettori di farvi un’idea generale di ciò che troverete in God of War, e che assieme all’anteprima pubblicata un mese fa vi delineasse un quadro complessivo dell’imponenza del lavoro svolto da Santa Monica Studios.

Oggi però, al termine di uno di questi embarghi, proviamo a vedere nel dettaglio qualche elemento fondamentale dell’opera di Barlog e colleghi; ricordandovi che sebbene non faremo spoiler di trama, andremo nel dettaglio di qualche elemento di gameplay. Perciò, se anche in questo volete rimanere al buio più totale questo articolo forse non fa per voi.

God Of War

Evoluzione totale

Uno dei concetti più ricorrenti utilizzati per descrivere l’opera di Santa Monica, è stato quello di evoluzione. Per evoluzione però, non si intende solamente quella strutturale avvenuta dai precedenti capitoli a questo, ma soprattutto quella che contraddistingue le figure di Kratos e Atreus durante tutta l’avventura. I due personaggi infatti, subiranno cambiamenti non solo nel proprio carattere (con una netta maturazione di entrambi, e con un’incredibile presa di coscienza del loro ruolo uno per l’altro) ma anche e soprattutto dal punto di vista del concetto di famiglia, con Atreus che scoprirà l’affetto di un padre, e con Kratos che capirà che il rapporto paterno non è solo quello sperimentato sulla sua pelle con Zeus.

Evoluzione è anche quella che il giocatore affronta assieme ai personaggi, su un piano culturale. Atreus e Kratos impareranno la storia, la lingua e le tradizioni di un mondo a loro semi-sconosciuto e ostile, che nasconde molto più di quello che appare in superficie, e con loro anche il giocatore. La mitologia norrena e la cultura popolare di quel mondo verranno raccontate costantemente sia nei collezionabili, sia nel diario di Atreus sia nelle storie che vi verranno narrate dai personaggi di contorno, il tutto per ampliare la conoscenza del giocatore.

God of War

L’evoluzione è quindi uno dei due grandi pilastri di questa avventura; assieme a quest’ultimo però abbiamo anche il concetto di scoperta che avvalora questo incedere repentino della narrativa e pone nella mente del giocatore il dubbio se continuare nella trama principale o soffermarsi a esplorare anche i più piccoli anfratti del mondo. L’ambientazione norrena e l’utilizzo della barca come strumento di navigazione del mondo sono scelte che ampliano lo spettro esplorativo del gioco e, con grande impatto espresso dalla componente grafica, invogliano davvero la scoperta minuziosa e ricercata di ogni angolo di mappa.

Il regno di Midgard e tutti gli altri ambienti esplorabili, sono davvero un teatro ben costruito che attraverso un passaggio studiato tra ambientazioni di vario genere come sponde fluviali, colline verdeggianti, e ghiacciai freddi e desolati, avvolgono il giocatore e fanno sì che quest’ultimo non senta la necessità di un mondo senza barriere, senza limiti imposti e magari anche più aperto di quello mostrato in God of War. Ad aumentare questa sensazione di appagamento esplorativo è anche la possibilità di spostarsi tra i vari regni che compongono l’universo mitologico norreno; tra nebbie mortali, gelidi venti ghiacciati, lava incandescente e foreste rigogliose, il Bifröst vi condurrà in un viaggio epico ed indimenticabile.

God of War

Sintesi di un progresso

Se quindi l’evoluzione è forse la summa più espressiva della narrativa di God of War, il concetto di progresso è quello più rappresentativo del gameplay e nello specifico di combat system e gestione dello sviluppo dei personaggi. Per quanto riguarda il combat system, l’ascia di Kratos e gli altri strumenti come ad esempio lo scudo sono la vera fonte delle abilità di Kratos. Potenziare questi strumenti tramite l’albero delle abilità, così come anche mostrato nei trailer rilasciati da Sony, permetterà al giocatore di variare il suo approccio alla battaglia. Le skill che si andranno a sbloccare potrebbero dunque permettervi di aumentare la lunghezza delle combo o anche di infliggere qualche status alterato come il Gelo per esempio: tutte cose che nell’economia di una strategia permettono di creare un ventaglio di approcci variegato e divertente.

A questo si aggiunge il sistema di rune: Kratos troverà durante la sua avventura diverse tipologie di rune da incastonare (massimo due alla volta) nella sua ascia; queste rune si divideranno in rune leggere e rune pesanti con le prime più veloci nel recuperare il cool down per l’utilizzo delle stesse, e le seconde più efficaci in termini di danno. Anche queste rune potranno influenzare le vostre strategie in termini di area di attacco e anche di potenza di danni. Sfoderare una portentosa serie di fendenti ghiacciati o percuotere il terreno capirete bene che cambia l’approccio verso i nemici e non solo.

God of War

Altro punto importante è la progressione dei personaggi e questo elemento è subordinato allo sviluppo delle armature: durante tutto il gioco troverete, fabbricherete e potenzierete le vostre vestigia facendo salire di conseguenza il livello di Kratos e Atreus. Aumentare il vostro livello vi permetterà di resistere in caso di nemici di livello pari o poco più alto del vostro e viceversa non farlo, vi condurrà a morte certa in scontri con nemici più potenti di voi, anche se solo di poco.

Questo sistema di sviluppo in stile GDR legato alle armature funziona, ed è soprattutto ottimamente funzionale allo stile di gioco, evitando lunghe sezioni di grinding e ampliando l’offerta ludica del titolo. Per bilanciare questi fattori compare quindi un sistema di differenziazione dei nemici: essi avranno tipologie diverse di armamento, di abilità e anche di resistenza alle capacità di Kratos, ma potrebbero per esempio essere maggiormente esposti a vulnerabilità nei confronti di Atreus, rendendo di fatto il progresso del figlio tanto importante quanto quello del padre.


Insomma, abbiamo voluto offrirvi un focus su alcuni aspetti centrali dell’avventura ideata da Santa Monica integrando quella che è stata la nostra recensione. Evoluzione, scoperta e progresso fanno di God of War un’avventura completa, immersiva e molto coinvolgente che non rinuncia al divertimento del gameplay ma anzi, lo inserisce in un contesto maturo e al passo coi tempi. Kratos è tornato e lo ha fatto nel migliore di modi.

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