Red Dead Redemption 2 – Old Gen Ep.4

A 7 anni dalla sua uscita e a pochi giorni dalla pubblicazione della remastered del primo vediamo insieme come è invecchiato

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
John e Sadie nel secondo capitolo della saga di Red Dead

Red Dead Redemption 2 è stato uno dei maggiori successi non solo per Rockstar Games, ma dell’intera generazione videoludica scorsa.

A sette anni dalla sua uscita RDR2 continua a vendere milioni di copie, tanto da essere diventato, velocemente, un vero e proprio cult: insomma, il western-sequel di Rockstar é uno di quei titoli che non può mancare in una collezione “che si rispetti”.

Il secondo Red Dead Redemption colpisce soprattutto per la sua qualità narrativa, proseguendo l’idea brillante di Rockstar di raccontare una trilogia al contrario: si parte dalla fine, con il primo capitolo, e si prosegue andando a ritroso, mostrando come John Marston sia arrivato a dare la caccia ai suoi ex compagni all’inizio della storia originale.

La storia non viene tra l’altro raccontata attraverso gli occhi di John Marston, ancora un giovane cowboy che raggiungerà la piena maturità soltanto nel finale, ma tramite un nuovo protagonista: Arthur Morgan, uno dei membri più leali della banda.

Arthur diventa un punto di riferimento per John e, attraverso di lui, il gioco ci mostra con grande profondità i diversi lati dei personaggi, senza edulcorarli, ma rappresentandoli nel modo più umano possibile.

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
Arthur Morgan, il protagonista di questo capitolo

Red Dead Redemption 2 – Un’esempio di realismo

Un’altra delle caratteristiche che colpì maggiormente e che seppe sfruttare al massimo la potenza della precedente generazione di console, fu l’ultra-realismo raggiunto dalle ambientazioni, dalle animazioni dei personaggi e dalla fauna presente nel gioco, tanto nei “comportamenti” quanto nei movimenti.

Tutto questo contribuì a creare un livello di immersività totale, rendendo ogni scenario incredibilmente spettacolare: dal vento che muove i ciuffi d’erba e gli alberi, alla luce che illumina le diverse zone della mappa in modo naturale e credibile.

Questo realismo si riflette sia sul piano tecnico sia su quello narrativo. Come accennato, ogni personaggio possiede sfumature, pregi e difetti molto ben definiti, e la sceneggiatura di Red Dead Redemption 2 colpisce proprio per la sua profondità. Il sistema dell’Onore, inoltre, arricchisce ulteriormente l’esperienza: le scelte di Arthur prima, e poi di John, influenzano la trama e i rapporti con i vari NPC del mondo di gioco.

Gli altri membri della banda, ad esempio, possono mostrare fastidio o delusione se Arthur si dedica a rapine o atti violenti; allo stesso modo, gli NPC esterni possono reagire in modi diversi, affrontando Arthur o fuggendo, in base alla tua reputazione; si arriva poi arrivare alla componente survival del gioco, aspetto che ti obbliga ad assicurarti che il tuo Artur mangi, dorma e sia vestito in modo adatto alle condizioni atmosferiche, pena la morte.

Anche il sistema di shooting riflette perfettamente questa attenzione all’immersione, con sparatorie coinvolgenti, un’IA capace di mettere sotto pressione e un comportamento delle armi da fuoco realistico, in grado di mostrarne pregi e difetti a seconda del contesto in cui vengono utilizzate.

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
La banda di Dutch Van Der Linde al completo

Un’era che tramonta

La trama di Red Dead Redemption 2 colpisce per la sua profondità e per la cura con cui sono costruiti tutti i personaggi. Ognuno di essi presenta sfaccettature personali ben definite e viene influenzato dalle vicende che si susseguono nel corso della storia principale. Il tutto è arricchito da quel tocco di ironia che da sempre contraddistingue i giochi di Rockstar Games.

I personaggi portano sulle spalle non solo il peso degli eventi che li segnano durante l’avventura, ma riescono anche a offrirci uno spaccato dell’America dei primi del Novecento. Sono uomini appartenenti a un mondo che sta scomparendo: vecchi cowboy al galoppo che iniziano a sentirsi fuori posto in una società che avanza rapidamente e che ormai li rifiuta, lasciandoli indietro mentre la modernità prende il sopravvento.

Un altro elemento che caratterizza il gioco è la sua pungente ironia, particolarmente evidente nei primi capitoli e nelle missioni secondarie. Attraverso questi momenti, il titolo mostra i lati più grotteschi degli Stati Uniti dell’epoca, restituendo un ritratto vivido di un contesto sociale in costante evoluzione.

Interessante anche la scelta del protagonista e la decisione di far giocare circa il 70–80% dell’avventura nei panni di Arthur Morgan, lasciando solo l’epilogo a John Marston. È come se i due si passassero la fiaccola morale del gioco: Arthur, con tutte le sue contraddizioni, rappresenta la guida etica di John, che nell’epilogo si ritrova da solo ad affrontare le conseguenze del tradimento della sua ex banda.

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
Uno screen di gioco di Red Dead Redemption 2.

John deve convivere con la perdita di Arthur, che, nel bene e nel male, era diventato il suo punto di riferimento e, allo stesso tempo, deve assicurarsi di dare un futuro dignitoso alla sua famiglia, garantendo loro un tetto e del cibo. Tutto questo mentre continua a vivere con la consapevolezza di dover guardarsi costantemente le spalle dalla legge.

Un altro elemento che caratterizza ulteriormente questo spaccato è la mappa di gioco, ispirata a diverse zone degli Stati Uniti: dai deserti del New Mexico e del Texas fino alle paludi della Louisiana. Ancora una volta, la mappa svolge un ruolo fondamentale nel supportare la narrazione, mostrandoci un’Est più progredito e multiculturale e un’Ovest che fatica ad accettare i profondi cambiamenti sociali in atto, rimanendo ingloriosamente ancorato all’ormai morente “Vecchio West”.

Il realismo raggiunge alcuni dei suoi massimi picchi proprio grazie a queste ambientazioni, che offrono una grande varietà di città, paesini e piccoli villaggi, contribuendo a immergere ancora di più nel mondo di gioco. L’atmosfera che ne deriva dà spesso la sensazione di trovarsi all’interno di uno spaghetti western diretto dal grande Sergio Leone.

Oltre all’ambientazione, che contribuisce a rendere l’esperienza ancora più immersiva, un ruolo fondamentale è svolto anche dalla colonna sonora: le musiche rispecchiano perfettamente il contesto narrativo del gioco, riuscendo a catturarne i suoi temi più oscuri, avidi e vendicativi, ma alternandosi anche a tracce più veloci e leggere, soprattutto nei primi quattro capitoli della storia.

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
John Marston in Red Dead Redemption 2

Ne vale ancora la pena?

Red Dead Redemption 2 è un’opera che non mostra minimamente il peso dei suoi 7 anni di vita; al contrario, sembra dare il meglio di sé proprio sulle console di nuova generazione, capaci di sfruttarne appieno il motore grafico e di valorizzare ulteriormente quel realismo tanto ricercato dagli sviluppatori.

Insomma, dopo sette anni Red Dead Redemption 2 resta un titolo validissimo, invecchiato in maniera eccellente e ancora straordinariamente capace di suscitare emozioni grazie alla sua sceneggiatura e alla filosofia che la permea. E quale miglior occasione dell’uscita della remastered del primo Red Dead Redemption per recuperare entrambi i capitoli e vivere come un unico viaggio l’epopea di John Marston, determinato a vendicarsi dei suoi vecchi compagni.

Forse l’unica vera e propria pecca del gioco è la mancanza di contenuti aggiuntivi dopo il lancio, che avrebbero potuto ampliare ulteriormente la trama e l’esperienza di gioco. Tuttavia, a dirla tutta, un titolo della grandezza di Red Dead Redemption 2, che ha avuto, e continua ad avere, un successo globale, capace di conquistare ogni tipologia di videogiocatore, sarebbe stato difficilmente migliorabile.

Proprio per la sua enormità e quasi totale perfezione, qualsiasi contenuto aggiuntivo rischiava infatti di risultare ridondante e, paradossalmente, di intaccare quei picchi di eccellenza che il gioco è riuscito a raggiungere.

Red Dead Redemption 2-Old Gen Ep.4
Arthur Morgan in una cutscene del gioco

Alla fine, la gestione dei contenuti post-lancio è stata più o meno la stessa adottata da Rockstar Games per GTA V: la modalità storia ha ricevuto pochissimi contenuti aggiuntivi, se non qualche arma e alcune migliorie tecniche, mentre la maggior parte degli aggiornamenti è stata riservata al multiplayer. Red Dead Online, infatti, riprende praticamente la stessa struttura dell’online di GTA V, ma adattata al contesto del Vecchio West, con eventi ed attività esclusivi pensati per l’esperienza multigiocatore.

Vai alla scheda di Red Dead Redemption 2
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