Resident Evil 6: Visto e provato

Era già nostra intenzione parlarvi di Resident Evil 6 in occasione della Gamescom 2012, tenutasi durante il periodo di ferragosto a Colonia, ma l’invito da parte di Halifax per andarlo a vedere e provare un’ultima volta a Milano in data 12 Settembre 2012 ci ha fatto desistere fino ad ora, affinché potessimo presentarvi in maniera dettagliata e approfondita tutte le novità dell’ultimo capitolo della celebre saga horror di Capcom.
A presentare il gioco c’erano il producer, Yoshiaki Hirabayashi, e il Lead Game Designer, Jean Christophe Moine, che hanno puntualizzato sin da subito come questo sesto capitolo della serie sia in assoluto il più ambizioso Resident Evil sotto qualsivoglia punto di vista: contenuti, longevità, modalità di gioco, storia e quant’altro.
Per chi ancora non lo sapesse, infatti, Resident Evil 6 prevede una modalità storia articolata in 3 campagne che vedono protagonisti Leon (RE2 e RE4), Chris (RE1, RE Code Veronica, RE5) e Jake (figlio dello storico nemico della serie, Albert Wesker) i quali saranno accompagnati rispettivamente da 3 partner: Helena Harper, Piers Nivans e Sherry Birkin (proprio lei, la figlia del Dottor Birkin, creatore del virus G in RE2). È prevista inoltre una campagna extra, terminando le tre appena citate, ovvero quella di Ada Wong, la bella spia cinese già vista in RE2 e RE4.

Ogni singola campagna sarà diversa dalle altre non solo in termini di storia, ma anche di ambientazione e stile di gioco, anche se in alcuni capiterà che le strade di alcuni personaggi si incroceranno. La trama gira attorno alla più grande minaccia biologica mai affrontata, ovvero quella del Virus C, che non solo può trasformare i nemici in zombie, ma anche nei potenti J’avo, l’evoluzione dei Ganados o dei Majini visti in RE4 e RE5. Il virus ha contagiato gran parte del mondo, non a caso molti dei luoghi che visiteremo in Resident Evil 6 spazieranno dal Nord America, passando per l’Europa orientale e, infine, alla Cina
Le campagne possono essere affrontate in qualsiasi ordine e possono essere abbandonate in qualsiasi momento, iniziandone una nuova, per poi riprenderle in un secondo momento. Ovviamente sarà possibile giocarle in cooperativa splitscreen oppure online, tramite un sistema di drop in e drop out (ovvero, dove ciascun giocatore potrà entrare e uscire dalla partita in qualsiasi momento).
Sbirciando nel menu di gioco abbiamo potuto vedere che ogni campagna si sviluppa in un arco di 5 capitoli, con una durata media di 1-2 ore a capitolo a seconda di come vengono giocate, per un totale garantito di almeno 30-40 ore di gioco per completare tutte e 4 le storie.
La prima demo mostrataci in occasione dell’evento è stata quella di Ada, in quanto è l’unica campagna di cui fino adesso si sapeva relativamente poco. Quella di Ada sarà l’unica campagna in cui non si disporrà di un partner, se non in alcuni momenti in cui determinati eventi lo richiedono. La sua storia, infatti, si incrocerà spesso con quella degli altri personaggi, soprattutto con Leon, visti i trascorsi tra i due.

L’arma caratteristica di Ada sarà una balestra, silenziosa e potente visto che parte della sua campagna richiederà un approccio stealth (con tutti i limiti del caso), ovvero senza farsi notare e affrontando meno nemici possibili. La balestra potrà inoltre essere equipaggiata con diverse munizioni, tipo quelle esplosive per fare enormi danni ad area. Non mancheranno ovviamente anche l’utilizzo di altre armi, tra cui il fucile da cecchino.
Nella demo mostrataci, Ada si trova a dover collaborare con Leon ed Helena per uscire da delle catacombe piena di trappole e ostacoli. Il tutto mentre vengono rincorsi da una creatura dalle fattezze di una donna che pare essere (occhio allo spoiler) Deborah, la sorella di Helena. La demo si conclude infatti con lo scontro tra i tre personaggi e Deborah, in cui, sfruttando la precisione della balestra o del fucile da cecchino, il compito era mirare i punti deboli della creatura. Non mancheranno i classici QTE per aiutare i personaggi quando vengono assaliti oppure per dare il colpo finale al mostro.

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Cominciamo con Leon: la sequenza di gioco mostrata durante la conferenza vede Leon, insieme ad Helena, attraversare un tunnel di una metropolitana farcita di zombie, mentre la demo giocabile vedeva sempre loro due in fuga da un campus. Queste due demo mettevano in risalto quello che sarà l’aspetto principale della campagna di Leon: un parziale ritorno alle origini, con atmosfere horror, luoghi tetri e rumori sinistri che cercano di tenere in tensione il giocatore. È sicuramente la campagna che, attualmente, preferiamo di più e che potrebbe dar soddisfazione a quei fan che erano rimasti delusi dal quarto e quinto capitolo, visto l’abbandono di quel senso di horror che si percepiva nei primi capitoli della serie.
Passando a Chris, che ancora non avevamo menzionato fino ad ora visto che non era presente nella presentazione a Milano, in conferenza è stato mostrato una breve demo che vede lui, il suo partner Pier e altri membri della BSAA alle prese con un serpente gigante dalle capacità mimetiche, il quale ricorda molto il nostalgico serpentone visto nel celebre primo capitolo della serie. La demo che invece abbiamo giocato porta Chris sul fronte del medio oriente, in un’ambientazione che al primo impatto ricorda davvero un gioco di guerra simil Call of Duty, in cui dovremo far fuori i vari J’avo che ci attaccheranno (armati di tutto punto) e scortare le varie squadre della BSAA che ci daranno man forte sui loro mezzi corazzati. Abbiamo avuto modo anche di affrontare un gigantesco boss delle dimensioni di un palazzo, eliminato facilmente colpendo a ripetizione il punto debole esposto dietro il collo dell’enorme creatura.

Come tutti già sanno, o forse no, la campagna di Chris è quella sicuramente più focalizzata sulle fasi di sparatutto, quindi con coperture in stile Gears e tante armi da fuoco con cui eliminare i nemici. Il problema è che questa caratteristica mal si sposa con la scelta di Capcom di mantenere alcuni aspetti legati al concetto del Survival Horror, ovvero la mancanza di munizioni, perché se è vero che con la campagna di Leon sia un aspetto sicuramente apprezzabile considerato il contesto, mentre con Jake viene meno visto le sue capacità nel corpo a corpo, con Chris invece assistiamo ad una continua e affannosa ricerca di munizioni in quanto i J’avo richiedono parecchi caricatori per essere eliminati, il che si traduce in infiniti combattimenti corpo a corpo nella speranza che i nemici sconfitti lascino delle munizioni. Ci auguriamo che nella versione definitiva questo aspetto venga migliorato.

Parlando di munizioni lasciate dai nemici, è doveroso citare il discorso inventario e oggetti: troviamo infatti un ritorno delle care e vecchie erbe curative, da mixare per potenziarne gli effetti, e di speciali punti abilità che probabilmente serviranno per acquisire nuove mosse, potenziarle o migliorare il vostro equipaggiamento.
Concludiamo nuovamente con Jake, che in conferenza è stato mostrato con una demo in cui lui e Sherry erano intrappolati in una baita assaliti dai J’avo. Il focus, anche qui, è stato sulle abilità del giovane nel saper menare le mani, nonostante anche lui sia in grado di usare più che efficacemente le armi da fuoco, specie le pistole di grosso calibro come le magnum. Una volta eliminata gran parte dei nemici, si passa ad una fuga tramite moto delle nevi, a rappresentare quindi anche una certa varietà di situazioni che non si limitino al semplice eliminare mostri. La demo da noi giocata, infine, vedeva Jake e Sherry intenti ad attraversare un quartiere cinese. L’occasione è stata buona per conoscere alcune nuovi tipi di J’avo, capaci di trasformarsi in temibili mostri dotati di enormi braccia pericolose sia nella corta che nella lunga distanza, e delle creature simili agli Hunter dei primi capitoli, ma ben più temibili e resistenti ai proiettili. 
Giocando su spazi ampi, abbiamo avuto modo di provare alcune feature del sistema di combattimento introdotto in questo sesto capitolo di Resident Evil, come le capriole, le schivate, lo sparare e rotolare da terra, abilità che prima si imparano a maneggiare e meglio è.

Potremmo parlare ancora per pagine e pagine di Resident Evil 6, visto che quanto illustrato non rappresenta che una minima parte di quello che troveremo nella versione definitiva, basti pensare che non vi abbiamo parlato delle modalità online, quali Mercenari, Agent Hunt e le tre neo annunciate in esclusiva temporale per Xbox 360. Per quanto Capcom sia ancora restia a tornare al concept originale della saga, è innegabile che questo Resident Evil 6 sia il primo passo che indubbiamente riuscirà ad accontentare un po’ tutti, merito soprattutto delle campagne di Ada e Leon. Per quelli che invece preferiscono l’azione e l’adrenalina, troveranno con Jake e Chris pane per i loro denti.
Abbiamo ancora un po’ di dubbi in generale sulla difficoltà mal calibrata del gioco e, soprattutto, sulla telecamera che ci pare troppo vicina al personaggio coprendo gran parte della visuale di gioco, ma è indubbio che il lavoro svolto da Capcom sia gigantesco, offrendo una mole di contenuti e di gioco come mai se ne sono visti in altri titoli dello stesso genere.
Ricordiamo che, per gli amanti della lingua italiana, il gioco sarà (come accadde per Revelation, il capitolo uscito in esclusiva per 3DS) completamente localizzato nella nostra lingua, doppiaggio e sottotitoli. Non abbiamo avuto modo di constatare se sarà possibile impostare anche il doppiaggio originale con sottotitoli in italiano, ma diamo per scontato che lo sia.
Per tutto il resto non ci resta che aspettare ormai qualche settimana in vista del 2 Ottobre 2012, data d’uscita del gioco.

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Terminata la demo di Ada, si passa subito alla campagna di Leon, che riprende subito dopo gli eventi vissuti con Ada. In questa demo, Leon continua la sua esplorazione all’interno delle catacombe, cercando di destreggiarsi attraverso le svariate trappole che vengono attivate al suo passaggio. Una di queste attiva delle lame rotanti che possono essere superate solo strisciando dal basso, solo che la fortuna vuole che degli zombie (totalmente spellati e quindi fatti solo di ossa e muscoli) ci attacchino. 
Viene mostrata quindi una delle feature principali di questo nuovo capitolo, già mostrata in diversi trailer e filmati di gameplay, ovvero la possibilità di sparare da terra, oltretutto continuando a strisciare. Il problema è che questi zombie sono particolarmente ostici e resistenti, quindi il metodo migliore per ucciderli è usare le trappole a nostro vantaggio, grazie soprattutto agli attacchi corpo a corpo di Leon che permettono di sfoderare dei portentosi calci capaci di scaraventare i nemici lontano.
Occhi solo al fatto che gli attacchi corpo a corpo, per quanto potenti, sono limitati da una barra stamina posta nell’HUD di gioco assieme a quella dell’energia e delle munizioni. HUD che tra le altre cose può essere customizzato a piacimento, oltre che poter scegliere se mostrarlo o meno.
Proseguendo nelle catacombe, tra alcuni attacchi stealth, muri di fuoco, scalette e quant’altro, giungiamo davanti ad un portone chiuso da una particolare serratura, che poi verrà aperta grazie ad un misterioso anello consegnatoci precedentemente da Ada, in una scena peraltro visibile solo ed esclusivamente attraverso la campagna di quest’ultima.

L’apertura della porta richiede del tempo e il caso vuole che gli zombie nei pressi delle catacombe si accorgano di noi e inizino un vero e proprio assalto di gruppo. Per risparmiare munizioni Leon sfrutterà un macchinario che permette di attivare una trappola di fuoco e incenerire tutti i non morti presenti sulla traiettoria. Quelli sfuggiti a tale destino, invece, dovranno vedersela con il nostro arsenale e quello del nostro partner, che a differenza del precedente capitolo è totalmente indipendente e potrà essere totalmente ignorato salvo particolari momenti in cui è espressamente richiesto aiutarlo per evitare il game over.
Terminata anche la demo di Leon si passa infine a quella di Jake, ambientata in un laboratorio dove lui e Sherry vengono tenuti rinchiusi da una misteriosa organizzazione. Jake dovrà quindi fuggire dal suo stato di prigionia per poi trovare e liberare la giovane ragazza, la quale dimostrerà più di una volta di cavarsela senza problemi.
La particolarità del misterioso figlio di Wesker è che, a differenza di tutti gli altri personaggi, la sua peculiarità è il combattimento corpo a corpo. Jake infatti potrà selezionare dal suo inventario diversi stili di lotta con cui eliminare i nemici. Potrà quindi effettuare particolari colpi consecutivi, o colpi caricati, per non parlare poi di prese, contrattacchi e quant’altro.

Nella missione precedentemente descritta, Jake potrà adottare due tipi di approccio: quello aggressivo e quello stealth. Al giocatore quindi verrà data la possibilità di andare a menar colpi a destra e a sinistra, facendo fuori i J’avo che pattugliano il laboratorio, o attaccarli silenziosamente senza far rivelare la propria presenza, sfruttando le classiche coperture per non farsi vedere. Sarà inoltre possibile manipolare telecamere dotate di mitragliatrici per poter aiutare, parallelamente, Sherry nella sua fuga, e risolvere anche qualche semplice enigma, come lo scovare una password per aprire una porta.
Con la demo di Jake si conclude anche la presentazione italiana di Resident Evil 6, per dare spazio ad una breve sessione Q&A (domande e risposte) con Hirabayashi e Moine dalla quale sono emersi altri nuovi e piccoli dettagli: torneranno enigmi e puzzle ambientali, soprattutto con le campagne di Ada e Leon, una nuova demo è prevista questo 18 Settembre (differente da quella disponibile per i possessori di Dragon’s Dogma), ci saranno alcune aree lineari e altre invece molto aperte tutte da esplorare e, infine, i DLC non saranno presenti già sul disco.
Si passa quindi al momento di provare nuovamente il gioco, ma qui vorremmo prima riallacciarci alla nostra esperienza con Resident Evil 6 alla Gamescom 2012 di Colonia. Capcom infatti ha mostrato infatti 3 nuove sequenze di gameplay e 3 nuove demo giocabili, una per ogni personaggio.

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