Super Smash Bros. Ultimate e l’ultima missione di Masahiro Sakurai

Oggi si celebra il quinto anniversario di Super Smash Bros. Ultimate, l'ultimo capitolo della saga nata dal genio creativo di Masahiro Sakurai.

Super Smash Bros. Ultimate

Ricordo ancora bene il 2018 come l’anno in cui Super Smash Bros. Ultimate è stato annunciato la prima volta nel Nintendo Direct dell’8 marzo. O meglio, inizialmente non aveva quel nome completo, semplicemente mostrava il nome della saga e l’ufficialità del suo futuro arrivo su Nintendo Switch.

Ricordo ancora vivido il trailer, il cui inizio ha lasciato presagire un’altra novità sull’universo di Splatoon. Uno scontro a splattate continue d’inchiostro tra la ragazza e il ragazzo Inkling, senza freni che li limitano. Ma poi tutto si ferma, la luce va via gradualmente e la ragazza ha notato qualcosa in lontananza, spalancando gli occhi per lo stupore.

Da quei globi oculari ecco che emerge il celebre logo circolare di Super Smash Bros. con le quattro rette che s’incrociano in un punto. Era infuocato, gigantesco e con le silhouette in penombra degli altri personaggi nintendiani alla base del cerchio. Erano lì, pronti ad attendere l’arrivo degli Inkling nel roster.

Inutile negare le emozioni provate solo con la visione di quel teaser trailer. Una delle mie saghe preferite era pronto a un ritorno in pompa magna davvero impetuoso. Inutile anche negare che ho provato a scommettere su quali personaggi avevano l’opportunità di entrare nel folto e nutrito roster della saga, tra ipotetiche scelte e autentici desideri.

Super Smash Bros. Ultimate è realtà all’E3 2018

All’E3 2018 di Los Angeles finalmente viene tolto il velo al titolo completo: Super Smash Bros. Ultimate (la nostra recensione). Una dicitura che può stare ad indicare un qualcosa di definitivo, un ultimo traguardo raggiunto dopo quasi 25 anni dalla genesi del primo capitolo della saga. E diciamo che la parola “Ultimate” nel sottotitolo calzava molto a pennello.

Il trailer dell’E3 ha mostrato per la prima volta il roster, il quale comprende tutti i personaggi che hanno debuttato nei quattro precedenti capitoli di Super Smash Bros., e quindi anche quelli che sono stati scartati nelle edizioni Brawl e Wii U/3DS per varie ragioni.

Da Solid Snake a Wolf e gli Ice Climbers, fino a Pichu, Link Bambino e l’Allenatore di Pokémon con Squirtle e Ivysaur oltre a Charizard. In Super Smash Bros. Ultimate c’erano tutti, nessuno escluso. Quanto ai nuovi ingressi, Nintendo si è limitata a mostrare solo gli Inkling e Ridley, il più richiesto dalla community.

Anche gli scenari di gioco erano al completo. In particolare, chiunque ora poteva giocare nei stage provenienti da Super Smash Bros. per Nintendo 3DS, che hanno ricevuto meno notorietà al pubblico in confronto alla versione del capitolo per la – sfortunata – Wii U.

Ma tutto questo è solo un assaggio a ciò che verrà dopo. La casa di Kyoto e Masahiro Sakurai sapevano benissimo cosa hanno lanciato sul piatto al pubblico. Dovevano calibrare al millimetro l’avvicinamento alla data d’uscita fissata per il 7 dicembre 2018.

Nuovi sfidanti in arrivo!

Dopo la kermesse estiva di Los Angeles, il motore promozionale di Super Smash Bros. Ultimate ha continuato a funzionare senza intoppi. Pian piano Nintendo ha iniziato a presentare nuovi scenari e nuovi volti per il roster. In quest’ultimi figura un personaggio molto desiderato dalla community: King K. Rool.

L’antagonista del primo Donkey Kong Country è stato accolto con gran entusiasmo, più di quanto hanno fatto Simon e Richter Belmont di Castlevania, che in ogni caso rappresentano degli ottimi innesti da terze parti. A completare la carrellata ci hanno pensato Fuffi da Animal Crossing e Incineroar da Pokémon.

Tutto questo però non ha tenuto conto dei nuovi sfidanti in forma “Echo”, cioè i personaggi assomiglianti per le mosse a quelli già esistenti. Tra questi, in aggiunta al già citato Richter Belmont, ci sono Chrom da Fire Emblem Awakening, Ken da Street Fighter e Daisy da Super Mario Land.

Super Smash Bros. Ultimate si preannunciava davvero un gioco con una mole di contenuti soverchiante. Nonostante un vassoio così colmo, l’arrivo di altre 11 espansioni con ognuno personaggi, scenari e brani nuovi, allargavano l’offerta che Sakurai aveva intenzione di dare ai più affezionati e all’industria.

Sephiroth di Final Fantasy VII, Mythra e Pyra di Xenoblade Chronicles 2, Banjo con Kazooie e perfino Sora di Kingdom Hearts. Le aggiunte hanno accontentato quasi tutta la community, in un’impresa compiuta con tantissimi sforzi dal punto di vista delle licenze.

Super Smash Bros. Ultimate
Super Smash Bros. Ultimate è riuscito a riunire personaggi che fino a decenni e decenni fa era soltanto inimmaginabile

Il Subspazio ha lasciato un segno profondo

Nella memoria dei più aficionados appare ancora nitida l’apprezzata modalità avventura “L’Emissario del Subspazio” di Super Smash Bros. Brawl, che conduceva i giocatori e le giocatrici in quello che è un mondo immaginario tenuto sotto scacco dall’armata del Subspazio e dal loro mentore Tabuu.

Se in Super Smash Bros. per Wii U/3DS non è stata introdotta la modalità avventura, causando un malcontento nel fandom, in Super Smash Bros. Ultimate fortunatamente tale modalità è ritornata sotto una nuova veste. E in quanto luce che risplende negli occhi dei sognatori, la campagna si chiama “La Stella della Speranza”, affiancata da un’altra modalità denominata “Spiriti”.

Una nuova minaccia targata Kiaran, signore della luce che per aspetto ricorda quello di un Serafino nella mitologia ebraica, la cui apparenza da angelo custode nasconde una faccia intrisa di spietatezza. I personaggi incombono istantaneamente di fronte alla sua furia omicida. Tranne uno, che dovrà salvare i suoi compagni caduti affinché abbiano una speranza di vivere.

La volontà di trovare il bianco in mezzo al nero

Tuttavia, l’elemento più importante della campagna di Super Smash Bros. Ultimate è il brano principale, “Lifelight”, letteralmente “Luce di vita”. Tra le musiche più suggestive dell’intero brand dopo “Audi famam illius” di Brawl, questa canzone è una lode alla ricerca di una speranza dopo un periodo buio, la classica e proverbiale luce in fondo al tunnel.

In effetti, una volta completata l’avventura, “La Stella della Speranza” vuole rappresentare qualcosa di più significativo se esaminiamo il senso della sua breve storia da ogni angolazione.

I personaggi sconfitti da Kiaran, una forza misteriosa che li clona creando un esercito di fantocci senz’anima, il sopravvissuto a cui sono riposte tutte le speranze di vita (e ci fermiamo qui per non entrare nei spoiler) è un chiaro modo di interpretare il noto proverbio attraverso un linguaggio creativo semplice ma efficace.

Super Smash Bros. Ultimate
Il nome italiano Kiaran è un unione tra la parola giapponese “Kira” (splendente, luccicante) e quella italiana “Chiaro”

Tornando alla canzone, che senz’altro merita una piccola analisi riflessiva, il ritornello del brano dell’avventura di Smash Bros. Ultimate recita la seguente traduzione:

“I colori s’intrecciano in una guglia di fiamme, le scintille lontane chiamano un passato senza nome. Porta questa torcia contro il freddo della notte, cerca la tua anima e risveglia la luce imperitura”.

Oppure, verso la fine, al posto di “cerca la tua anima e risveglia la luce imperitura” il ritornello cambia con: “… La luce ti guiderà sulla tua strada verso la battaglia finale”.

In generale, tutto il brano della campagna (che potete sentire e leggere il testo tradotto a questo link) racconta il momento in cui l’oscurità prende il sopravvento e le scintille che si aggrappano alla vita, prendendo parte alla lotta contro quel fardello lancinante.

Metaforicamente, quelle scintille rappresentano anche i personaggi di Smash Bros. Ultimate, che fronte comune combattono per sconfiggere la minaccia di Kiaran e di un altro nemico che si paleserà più avanti. Di questo ne parleremo meglio in un altro momento.

Super Smash Bros. Ultimate
Che siano i buoni e i cattivi dei videogiochi, tutti uniti per un destino comune!

Super Smash Bros. Ultimate come canto del cigno di Sakurai?

L’importanza di Super Smash Bros. Ultimate è stata riconosciuta da tutta l’industria per il suo valore produttivo. Quello che non sappiamo con assoluta certezza è se questo capitolo della saga, “definitivo” per nome, sia davvero l’ultima missione di Masahiro Sakurai e della saga picchiaduro… O se è solo un arrivederci al prossimo futuro.

Certo, dopo quasi 25 anni di onorato servizio alla saga che ha portato 5 capitoli degni di nota, per il game designer nipponico è stato tutt’altro che una passeggiata di salute. Realizzare il capitolo più “Ultimate” che esista ha portato Sakurai a non conoscere pause e a rimetterci il più delle volte il suo organismo.

Aggiungiamo inoltre il peso portato dall’influenza del COVID-19 nel 2020, in cui il nipponico ha dovuto rimodulare i piani per completare il supporto al gioco tramite i contenuti aggiuntivi promessi da tempo. Una situazione surreale, aggrappata però dal suo forte affetto nutrito verso i videogiochi.

Prendendo tutta la summa delle sue parti, Super Smash Bros. Ultimate è un atto d’amore potente e folgorante nei confronti dell’industria videoludica, del fandom che lo segue e della vita di tutti noi. Grazie a “La Stella della Speranza”, il titolo ha comunicato silenziosamente qualcosa di più di un’esperienza tra zuffe di ogni tipo.

Nell’attesa di saperne di più sul futuro della saga e di Masahiro Sakurai, spegneremo in dolce compagnia le 5 candeline dalla torta in onore di Smash Bros. Ultimate. Tanti meritati auguri!

Vai alla scheda di Super Smash Bros. Ultimate
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