Sony e Gaikay: il futuro di Playstation è lo streaming?

La rivoluzione del Cloud di Sony: perchè Gaikai può cambiare per sempre il futuro di Playstation

Come un accordo di 380 milioni di Dollari, secondo Dan Dawkins, impatterà enormemente sulla Playstation 4 o, in altri termini, come Sony ha pagato 380 milioni per un passepartout.

Una chiave che permetterà di accedere al network di tesori sepolti nei forzieri Playstation, permettendovi di giocare a migliaia di classici PSOne, PS2 e PS3 come GTA:  Vice City, Gran Turismo e (ehm!) Jammer Lemmy è un incredibile potenziale per Playstation 4.
La conferma dei rumor che vedevano Sony interessata all’acquisto del servizio di streaming e servizio cloud Gaikai permetterà alla grande S di sfruttare al meglio il suo incredibile catalogo di giochi per le passate console. In altre parole, Sony potrebbe fare per i videogame quello che Spotify fa oggi per la musica. O perlomeno, questo è quello a cui ambisce.

La “magia” sta nel fatto che non sarete in grado di giocare a queste vecchie glorie solo su PS3, PSVita o sulle altre console, ma potenzialmente su qualsiasi piattaforma dotata di schermo e controller, ovvero Televisori, Tablet, Smartphone e Pc.

La morte della Plasytation 4

Le implicazioni per la prossima console Sony – Playstation 4 o Orbis, che dir si voglia – sono immense: alla luce delle recenti perdite pari a oltre 3,8 miliardi di Euro, la compagnia ha dovuto tener conto della situazione finanziaria non facile proprio al momento della progettazione della nuova console.
Molti rumor hanno lasciato intendere che Sony volesse assemblare una PS4 utilizzando componentistica già presente sui Pc di fascia alta, piuttosto che ricominciare con una ben più costosa progettazione ad hoc di componentistica come fatto per il Cell di Playstation 3.

Da un punto di vista puramente di business, l’accordo con Gaikai permetterà a Sony di andare controcorrente rispetto al conosciuto modello di business delle console da salotto, che vede i produttori vendere console al lancio sui 400 Euro, i cui giochi ne costano poi dai 50 in su.

L’App store di Apple ha trasformato le abitudini di acquisto degli utenti, ponendo a 0,79 Euro (se non addirittura gratuitamente) il prezzo minimo di acquisto per milioni di prodotti. Lo streaming permetterebbe a Sony di distribuire titoli ben al di sotto della soglia media dei 50 Euro dei giochi venduti su supporto fisico,
Sony, in altre parole, potrebbe diventare una sorta di Sky Tv, con una conseguente revisione dei prezzi praticati al consumatore finale. Immaginatevi, ad esempio, di pagare un canone di 12 Euro mensili per il servizio, più 3 o 4 euro aggiuntivo per il pacchetto “Shooter”, oppure il pacchetto “Retro”, e così via. Tutto questo permetterebbe a Sony di guadagnare percentuali dallo streaming e dai contenuti scaricati come mai prima d’oggi. Gli sviluppatori, d’altro canto, potranno prendersi più rischi e progettare titoli più innovativi o sperimentali, stando sicuri che le major li distribuirebbero comunque in quando a costo nettamente inferiore rispetto al classico titolo “boxato”.

La retrocompatibilità, poi. È un altro dei punti di forza derivanti dall’accordo con Gaikai: prima l’unico modo di Sony per rendere i titoli PS2 compatibili con PS3 era stato introdurre fisicamente nella PS3 la componentistica Hardware di PS2 (una soluzione non proprio economica). Con Gaikai PS$ sarà in grado di accedere all’intero catalogo titoli delle console precedenti, virtualmente senza dover implementare costosi espedienti come l’inserimento del Cell nella nuova console per garantire la retrocompatibilità.
Potenzialmente, questo significa anche la fine delle “HD collections” dei titoli come God of War. Le spese di produzione, stampa su blu ray e distribuzione sono infinitamente superiori rispetto ad un semplice servizio streaming che permette l’accesso diretto ai contenuti. Pare che Sony intenda bypassare la barriera del supporto fisico, facendo per i videogiochi quanto già sta accadendo per la musica, che vede sempre più download e sempre meno CD acquistati.

In questo nuovo scenario anche i titoli più innovativi avranno il loro spazio, così come l’immediatezza di accesso ai contenuti sarà la norma: invece di attendere diversi minuti per il download di una demo sulla console, immaginatevi di poter accedere ad una versione dimostrativa del gioco (in streaming) semplicemente con un tap su un banner dal vostro telefonino.
Tutto ciò ci fa immaginare una Playstation 4 diversa dalle attuali console e molto più simile ad un decoder. Immaginatevi ad esempio di vedere una pubblicità sul nuovo Call of Duty: Black Ops 3 sul vostro Sony Bravia: vi basterà premere l’equivalente del bottone rosso sul telecomando di Sky per attivare lo streaming della demo in pochi secondi.

In realtà, difficilmente Sony abbandonerà totalmente la tradizionale forma fisica della console casalinga, in quanto almeno gli hardcore gamers richiedono ad oggi requisiti di grafica, franerate e velocità di risposta dei comandi che l’attuale infrastruttura a banda larga non permette ancora di raggiungere. Crediamo però che lo streaming dei giochi e la possibilità di effettuarlo su più piattaforme differenti sarà apprezzato da tutti i videogiocatori.

Funzionerà?

L’accordo con Gaikai permette a Sony di intraprendere quella strada di unificazione voluta dal boss Kaz Hirai: l’intenzione palese è quella di creare un unico ed enorme network di intrattenimento composto da giochi, musica e film.
Sembra fantascienza, ma in realtà Gaikai funziona già da tempo. Le ultime Tv Samsung sono “Gaikai Powered”, e concederanno ai primi acquirenti di accedere alla beta del gioco Darksider II.
Il problema, quindi, restano le infrastrutture, attualmente non in grado di supportare la velocità di risposta richiesta da titoli multiplayer cone Call of Duty o Street Fighter, dove ogni singolo frame è importante. Con il crescere della diffusione della fibra ottica, accompagnata dall’aumentare dei server per il cloud-streaming che Sony metterà a disposizione, però, tutto potrebbe cambiare.

Dave Perry – supervisore capo del cloud gaming per Gaikai – all’E3 di Los Angeles ha spiegato come secondo lui la tecnologia 4G potrebbe battere il via cavo e la fibra ottica in termini di diffusione, permettendo a tutte le case di essere raggiunte da un collegamento a banda larga. Certamente non oggi, ma probabilmente entro qualche anno, la latenza zero potrebbe non essere più solo un sogno.
Dal momento che i titoli in streaming gireranno sui server, Sony potrebbe non avere nemmeno bisogno di costruire una console per farvi provare il gioco: basterà loggarsi al server con qualsiasi apparecchio elettronico e giocare al titolo caricato in remoto su un potentissimo Pc. Invece di guardare qualcuno di Sony che gioca a Killzone 4 al prossimo E3, ad esempio, potremmo essere invitati noi stessi a provarlo attraverso il nostro Bravia Tv collegato ad un semplice Dualshock. Al momento tutto questo è ancora un sogno, ma l’importanza di questa mossa strategica è incredibile.

Non c’è dubbio che molti appassionati di tecnologia attaccheranno subito tutti i punti deboli di un servizio come questo, ma in questo articolo vogliamo mettere l’accento sull’importanza che questa scelta ha per Sony. Il punto di forza di Sony sono la forza del suo marchio e il suo ricchissimo catalogo di titoli, entrambi da sfruttare con questa nuova tecnologia.

Solo qualche anno fa sembrava impossibile che Sega avesse deciso di non produrre più console, ma ora il cloud streaming potrebbe portare Sony a fare lo stesso, ovvero a mettere da parte costosi apparati hardware per vendere il proprio brand come un servizio, un po’ come il Playstation Channel sui Tv Bravia.

Dave Perry, all’E3, quando nelle interviste gli sono stati riferiti i rumor sull’accordo tra Gaikai e Sony, ha riso: “Rumors? Per voi erano solo rumors?” ha detto, spiegando come questo accordo sia di importanza cruciale per entrambe le parti e come tutta la stampa dovrebbe tenerne d’occhio gli sviluppi futuri.

Fonte: www.computerandvideogames.com

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