Uncharted 3: la presentazione ufficiale

Mercoledì 19 Ottobre, a pochi giorni dall’uscita ufficiale nei negozi dell’attesissimo Unacharted 3, abbiamo incontrato Justin Richmond ed Arne Meyer – rispettivamente game director e community strategist di Naughty Dog – per la presentazione ufficiale del gioco. Eccovi qui di seguito quanto emerso dall’incontro.

Il copione prima di tutto

Anche in Uncharted 3, come accaduto per i precedenti episodi, la trama giocherà un ruolo fondamentale. In questo terzo capitolo i topic prevalenti saranno ben due: da una parte avremo la ricerca di Iram – la mitica città conosciuta come l’Atlantide dei Deserti – e, dall’altra, assisteremo all’evolversi del rapporto tra Nathan Drake e Victor Sullivan, suo mentore e compagno di avventure sin dal primo capitolo della (ormai) trilogia.

Arne Mayer ci ha spiegato come la ricerca di Iram sia collegata a doppio filo alla vita di Nathan Drake: si narra infatti che, oltre al leggendario Lawrence d’Arabia, anche Sir Francis Drake si sia avventurato nell’oceano indiano, più precisamente durante il suo viaggio intorno al Globo. L’antenato di Nathan ci mise circa sei mesi ad attraversare quelle acque, quando un rapido calcolo sulle carte nautiche mostra che avrebbe dovuto impiegarne solamente uno. Cosa ha fatto quindi nei cinque mesi restanti? Nathan Drake crede che il suo antenato stesse cercando proprio Iram, nascosta tra le sabbie del deserto più esteso del nostro pianeta.

Del rapporto tra Drake e Sully ci ha parlato invece Justin Richmond, apostrofandolo con il neologismo “bromance”, una sorta di fusione tra le parole “brother” e “romance”: il game director ci ha spiegato come Sullivan sia un po’ lo specchio di Nathan, e di come in Uncharted 3 vedremo l’evoluzione del rapporto tra i due, ormai con qualche anno in più sulle spalle rispetto ai precedenti capitoli.

Non c’è nessun eroe senza un buon cattivo

Parlando degli antagonisti, Meyer ci ha spiegato come per Uncharted 3 Naughty Dog desiderasse qualcosa di più di un semplice cattivo tutto muscoli che non fa altro che sparare sui protagonisti. Per questo motivo i nemici di Drake – da Katherine Marlowe a Talbot, passando per gli altri personaggi già presentati nelle scorse settimane – fanno parte di una società segreta molto potente, che opera nell’ombra. L’idea, ci hanno spiegato gli sviluppatori, era proprio quella di creare un nemico più subdolo rispetto a quelli visti nei precedenti episodi: in Uncharted 3 avremo a che fare con forze che operano lontano dalla vista, con l’inganno e con la corruzione piuttosto che con la forza bruta.


Parliamo di tecnologia

Passando al lato più squisitamente tecnico, tutti sappiamo come Naughty Dog abbia sempre spremuto l’hardware di Playstation 3 fino all’ultima goccia, diventando presto il metro di paragone per molte altre case di sviluppo. Uncharted 3, sotto questo punto di vista, non ci deluderà sicuramente: il codice utilizzato per l’acqua, già incredibile ai tempi del primo Uncharted, è stato interamente riscritto e migliorato per realizzare specchi d’acqua ancora più credibili; è stata introdotta la sabbia, con effetti particellari e gestione a livello fisico il più realistici possibile; è stato ulteriormente migliorato il codice per gli attacchi in mischia, inserendo una serie di mosse tanto nuove quanto utili nei numerosi scontri corpo a corpo.

Un discorso a parte meritano le espressioni dei volti e le animazioni dei movimenti dei vari personaggi, tutte catturate con le più moderne tecniche di motion capture: Richmond ci ha spiegato come molte volte gli attori in carne e ossa abbiano recitato in gruppo, in modo da rendere al meglio le sequenze d’azione. Oltre a questo – caratteristica che avvicina ancora di più il brand di Uncharted al cinema d’avventura tradizionale – la registrazione delle voci degli attori è avvenuta in contemporanea con la ripresa di queste sequenze d’azione, in modo da ottenere scene il più possibile credibili in cui audio e video siano perfettamente integrati.

 

,

Multiplayer

Il comparto multiplayer, riveduto, corretto e decisamente ampliato rispetto a quello presente in Uncharted 3, ci è stato ampiamente descritto da Arne Meyer. Innanzitutto, è stato posto molto più l’accento sulla verticalità delle ambientazioni; le mappe, poi, sono più ampie e appositamente studiate per permettere l’utilizzo di differenti strategie di gioco; i personaggi sono interamente personalizzabili – sia nell’aspetto esteriore che nelle caratteristiche fisiche – così come lo sono le armi.

Le modalità di gioco previste – già elencate anche in questo nostro articolo precedente – sono in sintesi le seguenti: deathmatch a coppie (6 giocatori, 2 vs 2 vs 2); deathmatch tutti contro tutti; team objective (con un obiettivo per ogni squadra, che cambia continuamente); hardcore (per veri duri, si tratta di un deathmatch senza power-up); team deathmatch (con power-up e caratteristiche appositamente previste per garantire partite sfidanti anche quando si scontrano team di giocatori di differente livello); hunter mode (eroi contro cattivi, con avversari umani o comandati dall’intelligenza artificiale). Particolarmente interessante, qualsiasi sia la modalità di gioco, è il grado di personalizzazione dell’esperienza: dai personaggi, alle armi, alle caratteristiche (proprie e dei compagni di squadra eventualmente controllati dalla CPU), ogni singolo elemento è customizzabile in ogni più piccolo particolare. Davvero incredibile è la varietà di oggetti che potremo utilizzare per creare i nostri avatar, rendendoli sempre più diversi e particolari a mano a mano che sbloccheremo nuove opzioni, da guadagnare raccogliendo tesori e riconoscimenti durante le sparatorie online.

Passando al lato più tecnico del comparto multiplayer di Uncharted 3, di particolare importanza sono il “late join” – ovvero la possibilità di inserirsi in una partita già iniziata, per giocare subito senza noiose attese – la possibilità di giocare in due sulla stessa PS3, collegandosi online ognuno con il suo ID PSN, la possibilità di giocare in co-op con un amico anche offline.

Da segnalare, infine, come Naughty Dog abbia intenzione di puntare al massimo sulla componente sociale di Uncharted 3: Arne Meyer ci ha spiegato come sia logico che i giocatori preferiscano divertirsi online con amici che conoscono, piuttosto che con degli emeriti sconosciuti. Proprio per questo motivo, in Uncharted 3 avremo a disposizione un’integrazione con Facebook pressoché totale: si potranno invitare i propri amici per una partita direttamente dalla PS3, così come postare i risultati delle partite sulla propria bacheca e, aspetto da non sottovalutare, condividere con i propri compagni di squadra – sempre tramite Facebook – i trofei vinti durante le partite cooperative.

Registi in erba

La connettività per Uncharted 3, comunque, non si limita a Facebook: anche Youtube, infatti, è stato molto utilizzato dagli utenti del secondo capitolo della serie. Grazie alla Cinema Mode, infatti, molti giocatori hanno registrato e caricato in rete i loro filmati, creando una vera e propria community in grado di realizzare video di discreta qualità. Proprio per questo, Naughty Dog ha pensato bene di potenziare la modalità cinema di Uncharted 3, inserendo nuove funzionalità e dando agli utenti la possibilità di pubblicare i video realizzati direttamente sul loro account Youtube, oltre che naturalmente di esportarli sull’hard disk della PS3.

Come per Facebook, anche per Youtube la connettività può avvenire sia da Pc fisso che direttamente dalla console: la Uncharted Tv, infatti, non è altro che una selezione dei migliori video degli utenti, più video creati dai Naughty Dog stessi, ai quali si può accedere direttamente dalla Playstation.

…e finalmente si gioca!

Conclusa la presentazione, l’incontro è proseguito con alcune sessioni di gameplay: dapprima Justin Richmond ci ha mostrato una parte di un livello mai visto prima, ovvero i dieci minuti successivi allo schianto dell’aereo nel deserto al quale abbiamo già assistito nel trailer. Con le nostre mani, invece, abbiamo potuto testare la parte di gioco nell’aeroporto (quella mostrata per la prima volta all’E3, per intenderci) e il livello ambientato nel Chateau in fiamme. Per il multiplayer, invece, erano disponibili parecchie postazioni per testare le varie modalità e scazzottarci con i nostri colleghi giornalisti.

Inutile dire che l’impressione avuta dopo la prova su strada è stata più che ottima: le animazioni dei personaggi, quelle (incredibili) dei volti, il motore fisico e la spettacolarità in generale sono esattamente come ci aspettavamo. Graficamente il titolo riesce addirittura a surclassare il suo predecessore, sebbene la differenza non sia così marcata come quella tra il primo e il secondo capitolo. Il gameplay è rimasto immutato, se non per l’aggiunta di alcune sfiziose novità come la possibilità di rilanciare le granate al mittente e le nuove mosse per gli scontri uno contro uno, in grado di rendere l’esperienza ancora più varia e coinvolgente. L’impressione, come ormai i Naughty Dog ci hanno abituato, è quella di trovarsi dentro al migliore dei film d’azione, dove in ogni momento succede qualcosa di sensazionale e interessante, in un susseguirsi continuo di colpi di scena che non lasciano respiro.

Le x sul calendario si accumulano, mentre contiamo gli ormai pochi giorni che ci separano dalla data di uscita ufficiale di Uncharted 3. Se ancora avevate qualche dubbio, possiamo assicurarvi che tutte le promesse fin qui fatte da Naughty Dog sono state mantenute, e che certamente di troveremo davanti al miglior titolo della serie, degno successore dell’ottimo Uncharted 2 e, soprattutto, degno esponente di un’esclusiva realmente in grado di far mostrare i muscoli all’hardware delle nostre Playstation 3. Nell’attesa, vi anticipiamo che in questi giorni sarà in pubblicazione anche la trascrizione di un’intervista che abbiamo potuto fare a Justin Richmond proprio in occasione della presentazione oggetto di questo articolo: vi invitiamo quindi a tenere d’occhio Gamesource per leggere le parole di Richmond in persona, in attesa della prossima pubblicazione della recensione ufficiale del gioco.
 

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche