Galaxy Fold e Mate x: scontro tra titani

La corsa tecnologica non si ferma mai. Con il lancio, rispettivamente di Galaxy Fold e Mate X, Samsung e Huawei hanno dato vita a un nuovo epico scontro che avrà sicuramente ripercussioni sia a livello commerciale che di produzione.

Nel 1819 Arthur Schopenhauer pubblicò uno studio intitolato “Il mondo come volontà e rappresentazione”. Secondo l’opus maius del filosofo, il mondo dato nello spazio-tempo non è altro che mero fenomeno di un’unica cosa in sé, la volontà, che mira ciecamente alla sola conservazione di sé. L’unica via d’uscita dalla perpetuazione del dolore che questo comporta è quindi la negazione della volontà a seguito della sua conoscenza. Partendo dal concetto dualistico della filosofia eleatica (per Parmenide “l’essere è, il non-essere non è”, mentre per Zenone “l’essere non è, il non-essere è”), attraverso l’idea platonica del mondo delle ombre, alla diatriba tra meccanicisti alla Spinoza e idealisti alla Hobbes, alla polemica tra Schopenhauer e Nietsche, l’Uomo si è posto il compito di tentare di stabilire cosa sia la realtà, e come poterla rappresentare a livello sensoriale. In altri termini, in che modo colpire i nostri sensi per interagire con la realtà.

Presentazione

Il modello Galaxy Fold di Samsung è stato il primo vero smartphone pieghevole a essere annunciato, e il primo a essere lanciato negli Stati Uniti. Il Galaxy Fold presenta schermi separati (uno all’esterno e uno all’interno), un processore che utilizza tecnologia a 7nm e dispone di sei fotocamere. L’acquirente avrà anche un bel paio di auricolari Galaxy Buds inclusi nel prezzo.

Sia che venga usato in modalità tablet o smartphone, il modello Huawei Mate X risulta del tutto particolare a vedersi. Equipaggiato da un enorme display AMOLED, un potente processore Kirin, connettività 5G e velocità di ricarica avanzate, rappresenta in tutto e per tutto il telefono del futuro. Un degno avversario del Samsung, se e quando verrà importato negli USA.

Lo Huawei Mate X e il Samsung Galaxy Fold utilizzano due approcci molto diversi verso la nicchia di mercato offerta dalla tecnologia Foldable. E proprio per questa ragione creano esaltazione e astio negli animi dei rispettivi fan.

Estetica

Se diamo un’occhiata a entrambi gli apparati, la principale differenza tra i due è rappresentata dal meccanismo di piegatura. Sul Galaxy Fold, Samsung viene utilizzato il cosiddetto design “innie“. In pratica per accedere al display stile tablet da 7,3 pollici è necessario aprire il telefono, mentre quando è chiuso, lo schermo è nascosto all’interno dello chassis. Ed è possibile interagire con un display telefonico separato da 4,6 pollici.

Al contrario, lo Huawei Mate X ha un fattore di forma di tipo “outie“: esiste un unico schermo che si piega su se stesso lungo l’intero corpo dello smartphone. Quando il telefono è chiuso si ha a che fare con uno schermo da 6,6 pollici (e l’altra semi sezione del display dietro a esso). Una volta aperto, viene mostrato il pannello per intero, con un enorme schermo da 8 pollici.

Funzioni

Il Galaxy Fold ha sei fotocamere in totale, mentre il Mate X ne ha “solo” tre. Il Mate X ha 8GB di ram a bordo, mentre il Galaxy Fold ne ha ancora di più: ben 12GB. Samsung offrirà il Galaxy Fold nelle varianti 4G LTE e 5G, mentre il Mate X verrà distribuito esclusivamente con l’ultima versione 5G. È possibile utilizzare la ricarica wireless delle batterie con il Galaxy Fold, ma ovviamente solo il Mate X offre l’opzione Huawei SuperCharge che consente di ricaricare sino all’85% del device in appena 30 minuti.

Ciascuna di queste funzioni assume per ogni lettore una valenza differente, ma per un apparato con un simile fattore di forma si tratta di caratteristiche in fondo abbastanza comuni. Ciò che conta veramente è capire quale tipo di folding preferire, e quanto si sia disposti a pagare.

Software

Entrambi i telefoni vengono distribuiti con il sistema operativo Android 9 Pie. Il Galaxy Fold utilizza la Samsung One UI mentre il Mate X propone l’interfaccia EMUI Huawei. Sarà necessario dedicare un po’ di tempo a ciascun telefono per avere un’idea sufficientemente valida di come ciascun software operi sul device pieghevole. Abbiamo chiesto a diverse persone, e apparentemente il Samsung Galaxy Fold sembrerebbe leggermente avvantaggiato su tale settore..

EMUI è spesso risultata un po’ ostica anche con i telefoni Android normali, pertanto sussiste qualche preoccupazione su come possa comportarsi su di un dispositivo foldable. Ciò non toglie che anche Samsung possa avere qualche piega da stendere: in fondo ci troviamo di fronte a una nuova tecnologia, ma sinora non sono trapelati difetti o problemi in questo campo. L’unico difetto degno di nota sembra dovuto al fatto che il display OLED è piuttosto delicato, e l’utilizzo “pieghevole” del dispositivo tenda, a lungo andare, a rovinare lo schermo protettivo trasparente. C’è da dire che il problema si è verificato solo su un paio di dispositivi sottoposti a particolare usura, e siamo più che certi che, nel frattempo, Samsung abbia risolto brillantemente l’inconveniente.

Prezzi

A essere davvero sinceri, e nonostante l’intera redazione sia perennemente portata a favorire le nuove tecnologie, il prezzo del Galaxy Fold (annunciato a $1.980) è sembrato piuttosto elevato. Ma lo sconforto è durato solo fino a quando siamo venuti a conoscenza del prezzo proposto per il Mate X: ben $2.600. Per me, un anziano delle nuove tecnologie, corrisponde a cinque milioni delle vecchie lire per un telefono…

Forse per farsi perdonare, il Galaxy Fold viene distribuito con un packaging premium: un contenitore gratuito e, come abbiamo visto prima, una coppia di auricolari wireless Galaxy Buds dal valore commerciale di $130. Nulla si sa, invece, della confezione offerta da Huawei.

La spinta alla ricerca di una risposta definitiva sulla realtà continuò negli anni, segno di una incontestabile necessità di chiarificazione dell’istinto vitale posseduto dal genere umano, sino alle affermazioni definitive sulla conoscenza della realtà di Hilbert di inizio Novecento, prontamente smentite nei successivi trent’anni da Einstein, Heisenberg e Goedel: non esistono sistemi logico-assiomatici chiusi che possano dirsi coerenti e non contraddittori: in ciascun sistema ben definito esisterà sempre un teorema vero ma non dimostrabile utilizzando tutti e soli gli assiomi del sistema stesso. Nel nostro caso specifico, magari meno globalizzante ma forse più attinente alle nostre necessità reali, possiamo affermare senza tema di smentita che i due oggetti si equivalgono (un matematico direbbe che sono isomorfi, omomorfi e omeomorfi), e la scelta finale tra l’uno e l’altro è a unica discrezione dell’utente finale, che ne determinerà la preferenza a seconda delle proprie necessità pratiche.