GRID – Provato

Abbiamo messo le mani sul nuovo racing game di Codemasters.

Non capita spesso di presenziare a un evento stampa con persone come Christopher Tudor, director del nuovo GRID in uscita il prossimo 11 ottobre 2019. Christopher è infatti un uomo che esterna la propria passione e dedizione al lavoro senza filtri, ed era letteralmente entusiasta di parlare alla stampa di Grid e di tutto quello che il team di Codemasters sta facendo con questo nuovo capitolo della serie.

Grid infatti è un progetto che mette il divertimento alla base di tutto, facendogli reggere i tre pilastri che reggono le fondamenta del gioco: l’accessibilità e le scelte, la progressione e le ricompense, le storie. Prima di analizzare questi pilastri, però, partiamo da una premessa importante: Grid non è un racing arcade e nemmeno un simulatore, in quanto si pone nel mezzo per riuscire ad accontentare la più vasta gamma di giocatori appassionati di racing game.

C’è stato quindi un grosso lavoro di studio per mediare a tutte le caratteristiche che identificano il gioco arcade e quello simulativo al fine di offrire un compromesso che garantisse la giusta soddisfazione a ogni tipo di giocatore. In questo modo il modello di guida non è stato sacrificato, e gli utenti potranno destreggiarsi tra le opzioni di gioco per trovare quella più consona alle loro esigenze. Per gli smanettoni, le opzioni su cui è possibile intervenire sono danni, trasmissione, frizione, abs, trazione e stabilità. Lavorando a stretto contratto con piloti professionisti e campioni di esports, il risultato, stando alle loro parole, è che si tratta davvero del compromesso perfetto tra le due realtà.

Grid Reboot screen

Torniamo quindi ai tre pilastri del gioco e partiamo con l’analizzare il primo: l’accessibilità e le scelte. Per venire incontro anche ai giocatori più casual, in Grid non si deve pensare a cosa fare e come farlo: semplicemente si sceglie un circuito e si comincia a giocare. L’utente non ha bisogno di pensare di dover per forza terminare la modalità carriera, che è presente, o iniziare dei tutorial per imparare a correre. Il giocatore non deve neanche preoccuparsi di arrivare per forza primo, l’importante è completare la gara e ottenere i suoi meritati punti esperienza e denaro da spendere per sbloccare gli svariati contenuti di gioco. Agli utenti viene lasciata quindi la possibilità di scegliere se focalizzarsi sul raggiungere il miglior risultato possibile, se proseguire a livelli di difficoltà più elevati, se focalizzarsi solo su una determinata tipologia di corse (Touring, Stock, Tuner, GT, Fernando Alonso o Invitational) e così via.

La carriera è dettata dalla Grid World Series, una serie di tracciati che vanno sbloccati completando corse di vari eventi per arrivare poi allo Showdown finale. Ci sono oltre 100 eventi disponibili e altri verranno introdotti tramite DLC gratuiti nel corso del tempo dopo l’uscita del gioco.

Veniamo quindi al secondo pilastro del gioco, ovvero la progressione e le ricompense. Come dicevamo prima, gareggiando si ottengono punti esperienza e crediti. I punti esperienza aumentano non solo a seconda del posizionamento nelle gare, ma anche in base a parametri come velocità, tecnica e temerarietà
Il gioco prevede 100 livelli di esperienza che, una volta raggiunti, possono essere riazzerati e convertiti in prestigio, per un totale di 5 prestigi. Più alto è il livello, più prestigi otteniamo e maggiori saranno le ricompense acquistabili, dalle vetture alle livree con cui personalizzare le auto. Sarà possibile anche personalizzare il proprio Gamertag all’interno del gioco con stemmi, medaglie e bandiere, così da rendersi riconoscibili ed esprimere sé stessi come piloti, soprattutto  nelle partite online.

Arriviamo infine alle storie: in questo contesto non si intende la narrativa, ma gli episodi che si vengono a creare durante le gare. Tra gli obiettivi di Grid, infatti, c’è la volontà di replicare l’imprevedibilità del mondo del Motorsport in maniera completamente innovativa. Per fare questo sono state realizzate quasi 400 IA che caratterizzano gli avversari in maniera unica e mai ripetitiva. Ci saranno quindi i piloti bravi nelle curve, quelli aggressivi, quelli incapaci e così via, al fine di non rendere mai monotone le gare e fare in modo che in pista succeda sempre qualcosa di imprevedibile. Al fine di raggiungere questo ambizioso compito è stato introdotto il Nemesi System, nome che richiama in parte quanto visto ne Il Signore degli Anelli: L’Ombra della Guerra. In pratica, se si gioca sporco con gli avversari (usandoli come sponda nelle curve, per esempio) questi vi riconosceranno come nemici e saranno particolarmente aggressivi nei vostri confronti e cercheranno di ostacolarvi durante la gara.

A questo si aggiunge il sistema di rivalità: in caso di podio, i piloti arrivati prima e dopo di voi vi identificheranno come avversari e competeranno principalmente contro di voi, rispetto agli altri piloti presenti in pista. Ve lo possiamo assicurare, gli effetti di tutti questi elementi in gioco si fanno sentire e rendono le corse incredibilmente uniche e imprevedibili, come non si erano mai viste in un gioco di racing.

GRID


Nella nostra ora di prova ci siamo davvero divertiti a giocare con Grid. Siamo felici che Codemasters abbia realizzato un titolo racing che possa far felici tutti i tipi di giocatori. L’approccio è incredibile, basta avviare il gioco e buttarsi subito nell’esperienza delle gare per ottenere il massimo dal titolo, sia che siate piloti novizi o veterani. Il titolo sarà disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One. Per gli amanti del genere, Grid potrebbe rivelarsi la sorpresa di questo 2019.

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