Hokuto ga Gotoku – Provata la demo

Hokuto Shinken: un pericoloso e devastante stile di arti marziali, incentrato sul colpire i punti di pressione dei nemici per ucciderli dall’interno. Uno stile antichissimo che risale a circa 1800 anni prima e che richiede di venir tramandato da padre in figlio, da maestro a discepolo a una persona sola che diventerà l’unico erede. È così che Kenshiro viene scelto come successore dello stile e, dopo essere sopravvissuto alla guerra nucleare che ha devastato il mondo, inizierà la sua epopea nel Giappone post-apocalittico che lo porterà a diventare il “Salvatore di fine secolo”, nell’opera che tutti conosciamo.

Fist of the North Star è inizialmente uscito nel 1983 e da allora è diventato una vera e propria icona del genere, ispirando moltissime altre opere e meritandosi infinite citazioni negli anni a venire. La serie è stata tradotta in film, OVA e ovviamente anche videogiochi, dal primo gioco per NES fino al gioco per Playstation 4 di cui abbiamo provato la demo e di cui ci accingiamo a parlarvi.

hokuto ga gotoku provata demo

La demo ci accoglie con una bellissima e mesmerizzante illustrazione originale di Tetsuo Hara che rischia di non farci nemmeno proseguire, ma di farci rimanere incollati allo schermo già da subito. Con un grande sforzo, vediamo che la demo è essenzialmente costituita da due modalità: una modalità introduttiva, che funge da tutorial del sistema da combattimento, e una modalità “libera” in cui possiamo passeggiare per Eden, provare la dune buggy e “ripulire” le strade da banditi. Andiamo quindi a vedere queste modalità.


Il successore di Hokuto Shinken e Shin dello Stile dell’Aquila Solitaria di Nanto

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La prima modalità ci colloca cronologicamente nella prima parte della storia di Kenshiro; ci ritroviamo infatti nel palazzo di Shin, alla ricerca di risposte e di vendetta. Appena concluso il filmato iniziale ci possiamo muovere liberamente e provare a vedere cosa fanno i tasti, ma è salendo la prima rampa di scale che iniziano i combattimenti e il tutorial. Il gameplay è relativamente semplice: svariati nemici di stazza diversa ci circondano per prenderci alla sprovvista, mentre noi dobbiamo azzerare la loro barra della vita tramite una combinazione di attacchi eseguibili con i tasti quadrato e cerchio.

Essenzialmente possiamo definire gli attacchi con quadrato gli “attacchi leggeri” che possono essere utilizzati in ripetizione, mentre quelli con triangolo sono gli “attacchi pesanti” che possono essere caricati e vengono utilizzati per lo più in combinazione con quelli leggeri, in un gameplay che riesce a posizionarsi a metà strada tra il frenetico e il tattico.

Andando avanti nei combattimenti ci viene anche spiegato l’utilizzo del tasto X, la schivata, del tasto L1, la parata, e del tasto cerchio: la pressione di questo tasto fa sì che Kenshiro attacchi i punti di pressione del nemico che combatte al momento, immobilizzandolo temporaneamente. Questo attacco però ha successo solamente se l’icona del teschio vicino alla vita nemica è completamente piena, altrimenti il nemico schiverà semplicemente la mossa; al contrario, una volta che il nemico è immobilizzato si può premere nuovamente cerchio per finire il nemico con una delle tecniche dell’Hokuto Shinken, con tanto di breve QTE in cui bisogna premere i tasti giusti con il giusto tempismo.

Crediamo che trovarsi alla fine di queste scene con un sorriso stampato in faccia sia perfettamente normale, poiché sono scene di puro godimento che fanno decisamente giustizia all’opera originale.

Il tutorial continua mostrandoci l’utilizzo del “burst mode“, un potenziamento che possiamo attivare con R2 quando l’apposita barra a forma di costellazione dell’Orsa Maggiore è completamente carica: in questa modalità Kenshiro si strappa i vestiti con estrema virilità, rilasciando un’onda d’urto che fa cadere i nemici vicini e potenziando temporaneamente le proprie capacità offensive. Ci viene inoltre introdotta la meccanica del level up, grazie al quale otteniamo un punto abilità da spendere in uno dei quattro skill tree, l’unico sbloccato e non oscurato in questa demo. Alla fine della scalata ci scontriamo finalmente con il primo grande rivale di Kenshiro, Shin, in una battaglia in cui dobbiamo utilizzare tutto ciò che abbiamo imparato per trionfare.

L’incontro, come il gameplay in sè, non è troppo difficile: schivando e parando al momento giusto otterremo il vantaggio che ci serve per contrattaccare e utilizzare le tecniche dell’Hokuto Shinken, che toglieranno a Shin buona parte della vita.

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Una volta terminata, terminerà anche questa modalità della demo, che ci riporterà al menu principale.


A passeggio in quel di Eden

Provando la seconda modalità offerta dalla demo, invece, incontriamo una faccia familiare che ci accompagnerà per Eden, la mitica città del deserto. Dopo un primo dialogo con Bart potremo quindi esplorare, nei limiti concessi, l’incantevole città in cui si svolgeranno le varie vicende del gioco, ed è qui che vediamo la somiglianza con Yakuza: sebbene nella demo non siano presenti i vari minigiochi possiamo comunque andare a interagire con vari NPC e visitare uno dei negozi in cui possiamo comprare e vendere oggetti.

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È qui che notiamo di trovarci in una fase più avanzata del gioco, poiché siamo a livello 12 con molte più abilità dello skill tree sbloccate; seguendo la sezione di storia proposta dalla demo ci scontriamo con alcuni banditi che chiaramente non conoscono il loro fato e, dopo essercene sbarazzati, finalmente sblocchiamo l’attesa dune buggy.

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Interagendo con Bart possiamo quindi partecipare ad una serie di gare con la dune buggy, oppure usarla per esplorare liberamente le terre al di fuori di Eden per renderci conto che sono veramente, veramente vaste e che abbiamo la più completa e totale libertà di scorrazzare in giro a 200 km/h, raccogliendo dei materiali sparsi per la mappa e scontrandoci contro le macchine dei predoni.

Per intenderci, possiamo trattare le macchine dei predoni come gli “incontri casuali” di un RPG: scontrandosi con queste, infatti, scendiamo dalla macchina per dare il via alla battaglia contro un ingente numero di nemici, che già ci insegnano di non essere onnipotenti e di dover schivare e parare il più possibile per non farci prendere alla sprovvista e venire scagliati a terra.

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La nostra impressione di questa demo di Hokuto ga Gotoku è decisamente positiva: essendo una versione limitata del gioco non abbiamo potuto fare esperienza di tutte le varie funzionalità e meccaniche del gioco, ma quelle che abbiamo visto sono state abbastanza per farci aspettare con ancora più ansia l’uscita del gioco. La nostra avventura con Kenshiro non può fermarsi qui, poiché siamo davvero curiosi di vedere come funzionerà il gioco completo e come si svilupperà questa nuova ed originale storia.

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