Mario Kart DS – Recensione Mario Kart DS

L’apogeo del Kart di Mario

Dopo Super Mario Kart per SNES, Mario Kart 64 per Nintendo 64, Mario Kart Super Circuit per Game Boy Advance e Mario Kart Double Dash per GameCube, è arrivato il momento di vedere il nostro idraulico baffuto arrivare anche sul Nintendo DS, per un capitolo che, è sicuramente il meglio riuscito.

Il segreto del successo

Sono davvero rari i videogiocatori che non hanno mai sentito parlare di Mario Kart o che non lo hanno mai giocato, a meno che voi non abbiate proprio un odio profondo per la casa Nintendo e l’idraulico in rosso. Fondamentalmente questo gioco non fa che riproporre un concept che anche altre case di sviluppo hanno tentato di percorrere in questi ultimi anni, ovvero un racing game con protagonisti tratti dalle saghe più apprezzate del momento, ad esempio "Crash Nitro Kart" della Naughty Dog che ha reso Crash in versione autista. Tuttavia, la serie Nintendo, è sempre stata anni luce avanti alla concorrenza in fatto di stile, fantasia e divertimento, fosse solo per il fatto che fu il primo titolo ad inaugurare il genere del "racing game" basato su personaggi affermatisi su console fissa e in un genere totalmente diverso. Concettualmente l’impostazione di gioco è molto più simile agli episodi visti su Super Nintendo e N64, nonostante il più recente sia quello uscito sul GameCube, dal quale però Mario Kart DS si distacca notevolmente. Quest’ultimo offre per la prima volta nella storia della saga la possibilità di coinvolgere OnLine fino a 4 giocatori sfruttando la tecnologia wi-fi e si lascia immaginare quante possano essere le comunità che presto si formeranno intorno al beneamato Mario. Per quanto non sia esente da difetti o da mancanze più o meno visibili, come alcuni problemi nella chat, questo primo esperimento di modalità OnLine rappresenta uno dei passi avanti più importanti mai fatti dalla Nintendo in questi anni.

Mario si divide e si modernizza

La modalità di gioco principale prevede come sempre una serie di gare organizzate in Grand Prix, più precisamente 8 campionati composti da 4 contest l’uno, per un totale di ben 32 piste. Oltre al numero elevato, ciò che stupisce veramente dei tracciati di gara è che non ne troverete mai due uguali, sono tutti diversi, metà dei quali sono valide riproposizioni di circuiti classici già apparsi negli altri excursus della saga. Ovviamente non saranno tutti giocabili fin da subito, dovrete prima sbloccarli vincendo man mano tutti i GP, che sono suddivisi nelle solite 3 categorie: 50cc, 100cc e 150cc. La difficoltà non aumenta solo in relazione alla cilindrata, ma anche alla scaltrezza degli avversari, che se a volte potrebbero sembrare delle tartarughe montate su una macchina, spesos sono degli astuti generali a comando del loro plotone. Lo stesso discorso vale per i kart e i personaggi selezionabili, all’inizio solo 8 con 2 kart ciascuno, ma accumulando vittorie ne sbloccherete degli altri utilizzabili anche in chiave multiplayer. Non poteva mancare la modalità battaglia, che al solito vi vedrà impegnati in scontri a tutto campo fino all’ultimo palloncino,oppure troviamo anche un’ inedita prova a missioni basata sul completamento di sfide a tempo a difficoltà crescente, come collezionare monete o passare nel giusto ordine numerico attraverso anelli disposti sul tracciato: 54 missioni divise in 6 gruppi da 9, e ciascun gruppo alla fine termina con un boss da sconfiggere per passare al successivo, e ognuno di essi richiede un approccio diverso per essere sconfitto. Questa nuova modalità di gioco non solo influenza in modo positivo la longevità del titolo, ma ci offre anche l’opportunità di migliorare le nostre abilità di guida in vista delle gare, e naturalmente una innovativa aggiunta ad un titolo che si presentava già dalle grandi aspettative. Giocando, naturalmente si impareranno nuovissime tecniche per saper combattere ed usare i trick in game: mosse presenti da una vita, come l’entrata in curva in derapata o il turbo boost alla partenza, ma anche tecniche inedite, come muovere rapidamente il D pad a destra e sinistra per guadagnare mini boost o sfruttare l’effetto scia stando incollati a chi vi precede. Un leggero tocco di realismo a questo che potrebbe risultare poco più che un arcade è portato da alcuni fattori che effettivamente differenziano un kart dall’altro, dalla velocità massima, all’accelerazione, oppure il peso della vettura, la tenuta di strada, la reattività in frenata e l’entrata in derapata e tutte differenze che noterete sin dalle prime curve.

Arsenale migliorato per i Kart

I power up disponibili hanno visto il gradito ritorno, dei tripli gusci di tartaruga, del casco di banane e del fantasma Boo già presenti su N64, oltre all’aggiunta di due inediti: Pallottolo Bill, che trasforma per qualche secondo il giocatore in un enorme proiettile assicurando un devastante sprint verso le prime posizioni, e Calamarcio, che “sporca” temporaneamente lo schermo superiore con un fastidioso getto d’inchiostro nero. Naturalmente Mario Kart sfrutta in modo utile i due schermi della console: quello superiore presenta l’azione di gioco, mentre in quello inferiore è impiegato per visualizzare una mappa che mostra in real time posizione, armi possedute e graduatoria dei partecipanti alla competizione, utilissima da consultare gettando una rapida occhiata per accorgersi di imprevisti vari in arrivo dalle retrovie o di inconvenienti seminati per il tracciato.

Caratteristiche tecniche

Da un profilo tecnico, Mario Kart DS è un eccellente esempio di quello che la Console portatile Nintendo può fare se saputa sfruttare: una pulizia grafica impressionante, una profondità degli scenari stupefacente, ottimi modelli poligonali, superbi effetti speciali ed un elevato livello del dettaglio, il tutto accompagnato da una fluidità di gioco senza intoppi. Qualsiasi cosa accada, il gioco schizzerà comunque a grande velocità senza mai accennare rallentamenti o cali improvvisi, e, messa da parte un attimino la classe 50cc, il senso di velocità nelle restanti due categorie sarà sempre veramente notevole. Magnifici poi i colori, accesi, vispi e degni della famosa serie di Mario. Per il design dei circuiti bisogna dire che in alcune parti i programmatori sono stati davvero originali invece, per quanto riguarda altri, potrebbero anche essere definiti "paranoici".
Un titolo ottimo da vedere ma anche da ascoltare, splendidi i remakes delle vecchie colonne sonore, mescolate tra di loro per far ritornare alla mente i capitoli precedenti, di qualità elevatissima gli effetti sonori, come il rombo dei motori o le armi che avremo a disposizione durante la gara ed i campionamenti vocali durante la gara, che saranno conditi dalle leggere imprecazioni che siamo abituati a sentire in vari giochi di corse, come ad esempio in quelli di Crash.

Mario meglio di Schumacher

Mario Kart DS è un gioco che ha avuto uno sviluppo lungo tredici anni, ed è inevitabile che abbia una struttura di base incredibilmente possente, tendente alla perfezione. Tutto è realizzato con maestria, sicuramente tra i più bei titoli che uno dei miglior team di sviluppo del pianeta abbia mai creato. Questo videogame potenzialmente infinito, grazie alla nuova modalità online ma anche ad un sistema di guida profondo e costruito con saggezza ed esperienza. Il gioco è permeato da un senso di completezza e compattezza. Senza dubbio si può dire che è il miglior Mario Kart della storia, e che nessun altro racing game è al suo livello: insomma l’apogeo del nostro idraulico da oggi il più grande autista di sempre.

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