Twister Blu-ray 4K UHD: il ritorno perfetto del disaster movie anni ’90
Il cult di Jan de Bont torna in 4K UHD e Blu-ray con un restauro sorprendente e contenuti speciali imperdibili. Ecco perché vale ancora la pena rivederlo.
C’è qualcosa di potente in un film che dopo 30 anni riesce ancora a intrattenere e a farsi percepire come un eccellente disaster movie, no? Twister è un film del 1996, in fondo, e grazie a questa edizione in Blu-ray e 4K HD edita da Plaion Pictures (che ringrazio per l’invio della copia) potrai mettere a tacere il pulsante dubbio che hai in testa ogni volta che si tratta di riguardare, dopo anni, un film “vecchio”: è bello, o me lo ricordo bello e basta?
Prima di proseguire con la recensione, i soliti dati tecnici. “Twister” è un film del 1996, diretto da Jan de Bont, regista olandese che già aveva girato, fra gli altri, Speed e che poi, dopo Twister, girò Speed 2 e Haunting – Presenze. Nel ruolo di protagonista abbiamo Helen Hunt e Bill Paxton; fra i personaggi secondari, un bellissimo Philip Seymour Hoffman.
Il budget originale del film è stimato attorno agli 80-90 milioni di dollari, e il totale d’incassi è di poco meno di 500 milioni. Un successo su larga scala, senza dubbio. Ma torniamo ai miei pensieri…
Introduzione: il ritorno di un cult anni ’90
C’era un modo diverso di fare i film d’azione, negli anni ’90. Meno sicurezza per il cast, più arroganza negli script, a volte un tocco di amarissima misoginia… insomma, in generale uno stampo diverso. Ecco, “Twister” tiene botta ancora oggi per essere riuscito a portare a schermo una storia semplice, frenetica, interpretata da un cast capace e con effetti visivi e speciali incredibili tutt’oggi.
“Il meteorologo televisivo Bill Harding sta cercando di convincere sua moglie Jo, cacciatrice di tornado, a firmare i documenti per il divorzio, in modo da poter sposare la sua fidanzata Melissa. Ma Madre Natura, sotto forma di una serie di intense tempeste che si abbattono sull’Oklahoma, ha altri piani. Ben presto i tre si uniscono alla squadra di cacciatori di tempeste nel tentativo di inserire un rivoluzionario dispositivo di misurazione nel cuore di diversi tornado estremamente violenti.”

Una cosa che avevo assolutamente dimenticato della trama di questo film è che l’intera storyline, tolto il breve flashback iniziale nel quale una giovane Jo perde il padre durante un tornado dalla forza inaudita, avviene nel giro di un paio di giorni. Bill e Jo, infatti, mirano a liberare dei dispositivi di misurazione in uno dei forti tornado che tartassano l’Oklahoma, e i 2 giorni che hanno davanti gliene daranno ampie opportunità.
Twister: cast, regia e curiosità sul film originale del 1996
La storia di “Twister” scorre senza alcuna frizione lungo tutta l’ora e 53 minuti di run del film, e ho particolarmente apprezzato come, dopo l’inquadratura aerea che ci presenta Bill (il compianto Bill Paxton) e la futura moglie Melissa (Jami Gertz), il fulcro narrativo si riveli essere molto più posato su Jo (Helen Hunt). È lei infatti l’occhio del ciclone, in un certo senso, attorno al quale ruotano tutti gli altri personaggi e, in generale, le vicende.
I comprimari funzionano benissimo, creando un forte senso di gruppo nell’intera squadra di “cacciatori di tornado”, ma non posso non citare il Dusty di Philip Seymour Hoffman, sopra le righe e adorabile come in pochi altri ruoli che ricordo. L’intero gruppo “clicca” immediatamente, e noi, un po’ nei panni dell’outsider Melissa, seguiamo questi pazzi che, invece di scapparne, corrono verso il pericolo, qui rappresentato appunto da tornado di varie misure e violenze.
Ho trovato particolarmente piacevole anche scoprire che il personaggio maschile centrale, Bill, è secondario rispetto alle donne che lo circondano, dall’ex-moglie alla futura moglie, alla zia della prima, figura centrale nello svolgersi della terza parte del racconto. Il confronto con un ex-collega che ha apparentemente copiato la tecnologia che Jo e Bill vogliono utilizzare è una di quelle frizioni di facciata che a me risulteranno sempre più verosimili degli acerrimi nemici che molte figure maschili nei vari media si ritrovano a creare e affrontare.

Anatomia di un villain
Il secondo aspetto di “Twister” che non ricordavo dalla visioni precedenti è legato proprio ai tornado. Come accenna anche il regista in uno dei contenuti speciali, ogni tornado che vedremo a schermo ha, peculiarmente, una sua personalità. Man mano più violenti e grossi, ogni tornado è caratterizzato e registicamente e narrativamente inquadrato come un villain in tutto e per tutto, alla stregua di uno Squalo (del film omonimo) o il villain di uno slasher movie.
C’è stata evidente cura nel definire ogni tornado sotto ogni aspetto: visivamente ognuno ha caratteristiche diverse, soprattutto a livello cromatico e come si presenta e muove a schermo; acusticamente il lavoro di sound design è stato ottimo, restituendo quasi la capacità di riconoscere la pericolosità di un tornado anche solo ascoltandone i suoni, i lamenti e le graffiature; Jan de Bont, infine, ci accompagna con abilità e rapidità attraverso gli step che ci servono a capire anche lessicalmente i tornado.
La tensione causata dallo scontro fra i cacciatori di tornado e le loro “prede” (virgolette più che dovute) è anche editata come una vera caccia, una lotta fra forze molto impari – qui sbilanciate verso la natura e non l’uomo, al contrario della struttura piramidale dietro la quale ci ripariamo a occhi chiusi – e della quale prevediamo un solo risultato: la vittoria della natura sopra il desiderio dell’uomo di, in qualche modo, intrappolarla.
Jo e Bill però hanno – come “Twister” stesso – anche il nostro attaccamento emotivo, dalla loro: dopo la perdita del padre decenni prima, la scienziata non vuole che altri muoiano per un tornado, solo perché non esistono sistemi per poterli prevedere con un anticipo tale da permettere a chi è sulla sua traiettoria di mettersi in salvo. È uno scopo molto positivamente umano, il suo: evitare che il suo dolore, sia provato da altri.
“Twister” però è anche capacissimo di non creare un vero antagonismo, fra il cast umano e i violenti tornado, rifiutandosi di delineare la natura come assolutamente cattiva o gli uomini come assolutamente arrogante. La natura, il film lo fa capire bene, elude ogni nostro schema e qualsiasi voglia di intrappolarne le azioni o gli effetti. Non è “uomo vs natura”, insomma, ma “Twister” assume quasi più i toni di una rapina, in un certo senso, quella dei dati da catturare dall’interno del tornado stesso, a costo di farsi molto molto male.

Effetti speciali, CGI e il fascino del tornado perfetto
Incuriosito dalla mia ignoranza a riguardo, dopo aver rivisto il film in 4K HD, sono andato a spulciare i contenuti speciali e un po’ di altre informazioni, e ho trovato rapidamente la risposta alla mia assoluta sorpresa nel vedere quanto ancora la CGI usata per i tornado (e non solo) possa ancora stare serenamente a testa alta, a livello di efficacia visiva e credibilità.
Non è solo merito della CGI, sia chiaro, perché sono molti gli aspetti di “Twister” che dimostrano come l’intera crew lavorasse imperterrita, sotto la direzione di de Bont, per creare un film prima di tutto credibile, oltre che intrattenente: l’idea di utilizzare i 2 motori di un ex-707 per simulare il vento di un tornado e poter sparare verso la Hunt e Paxton detriti, terra, pezzi di albero e finta grandine (ghiaccio macinato mescolato a latte) è una follia, ma rende – insieme a tanti altri aspetti – ogni scena reale.
In una particolare sequenza nella quale due personaggi stanno essenzialmente venendo risucchiati da una corrente ascensionale, la telecamera è stata legata ad un’enorme ruota e la Hunt e Paxton sono stati lentamente appesi ad un tubo (ovviamente sempre con i motori del 707 sparati in faccia) e ripresi in modo che i loro movimenti sembrassero corrispondere al pericolo che i due personaggi stanno affrontando.
Sono cose che potremo dare per scontato, ora, dinanzi, ad esempio, ad un Nolan che fa esplodere aerei veri per una scena o ad un Parker Finn che costruisce un mostro enorme da far uscire dal ventre dell’attrice principale del suo film, ma rimangono accortezze e colpi di genio che dimostrano quanto alcuni esponenti del cinema tengano davvero al suo successo e alla sua longevità come arte.
Applausi a briglia sciolta anche per la ILM (Industrial Light & Magic), forza inarrestabile dietro la maggior parte dei film sci-fi dell’ultimo trentennio e, sorprendentemente, gli artigiani dietro gli straordinari tornado messi a schermo da Jan de Bont con “Twister”.

Recensione del Blu-ray 4K UHD di Twister: qualità video e audio
Con “Twister” è stato fatto un lavoro straordinario nel recuperare la traccia video e “trasformarla” in 2160p UHD HDR10 (il blu-ray tradizionale è invece un 1080p HD). Il frame è nitido, con un buon spettro di colore, neri che risaltano consapevoli, e i pochi colori vivi perfettamente calibrati. Il contrasto più grande si ha nei contenuti speciali, che usano, per lo più, la traccia video del film originale.
Nel supporto 4K UHD la traccia audio inglese è in Dolby Atmos, mentre quella italiana è in digital surround DTS 5.1. Davvero ragguardevole, e segno di una cura per il prodotto finale che non do per scontata, soprattutto in presenza di tanti blu-ray che maltrattano psicologicamente chi, per volere o limiti, ha bisogno di una traccia in italiano valida. Sul blu-ray le tracce diverse dall’inglese rimangono DRS Surround 5.1, mentre l’inglese “scende” ad un DTS-HD Master Audio.
Inutile dire il piacere assoluto della traccia Dolby Atmos in inglese, con i suoni del tornado che avvolgono lo spettatore esattamente come i personaggi, e la traccia in italiano è davvero ottima e scevra di punti deboli.
Perché Twister 4K UHD è un must buy assoluto
I contenuti speciali sono parecchi: il commento del regista e del responsabile degli effetti visivi Stefan Fangmeier al film (se ne volessi una seconda visione), 4 featurette dedicate al “Making of” del film e a come sono stati creati i tornado stessi, e infine… il video musicale “Humans Being” dei Van Halen, perché non è mai il momento sbagliato per del sano rock.
Gli extra sono tutti godibilissimi e informativi, come pochi altri da me recentemente affrontati: tutti della giusta durata e ben editati, offrono uno sguardo molto approfondito al dietro le quinte di “Twister” e a tutto il lavoro di ricerca e sviluppo che alcuni team decidono di fare per restituire il miglior film possibile. È in particolare il contenuto extra inedito “Taken by the wind: L’eredità di Twister” ad avermi attirato, poiché è l’unico che considera l’impatto del film ad oggi e come, ancor’oggi, esso sappia tenere testa a disaster movie ben più blasonati.
Di tutti i blu-ray che ho recensito di recente, questo lo ritengo un must buy a prescindere. Non te ne pentirai.
Un must buy per i disaster action movie degli anni '90
Pro
- Il fulcro narrativo è su Jo, più che su Bill
- I tornado sono caratterizzati come dei villain a sé
- CGI di altissimo livello da parte della ILM
- Extra soddisfacenti e informativi
Contro
- Vorrei trovare un difetto, ma... no!