Activision Blizzard, la FTC annuncia il ricorso e riapre il caso acquisizione

Sembra che l'acquisizione da parte di Microsoft sia ben lungi dall'essere finita, con la FTC che annuncia un ricorso in appello.

Activision Blizzard

Proprio quando la vicenda sull’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft stava per giungere ai titoli di coda, grazie alla vittoria in tribunale del colosso di Redmond sulla FTC statunitense, ecco che nelle ultime ore arriva una doccia fredda proprio dagli sconfitti della Federal Trade Commission.

L’ente regolatore degli Stati Uniti ha infatti avanzato un ricorso in appello contro la decisione della giudice Jacqueline Scott Corley, che aveva dato ragione a Microsoft in quanto non c’erano sufficienti prove – da parte della FTC – che l’acquisizione possa danneggiare la concorrenza e i giocatori.

L’ente statunitense vuole dunque giocarsi l’ultima carta a disposizione per tentare di frenare l’operazione da 68,7 miliardi di dollari. Tuttavia, al momento non si sanno quali argomenti verranno tirati in ballo dalla FTC affinché ribaltino la decisione della guidice federale in loro favore.

Naturalmente questa presa di posizione non ha risparmiato le reazioni contrarie di Activision Blizzard e Microsoft, con Brad Smith, Mike Ybarra e Lulu Cheng Meservey che sono rimasti delusi di fronte all’ennesimo rallentamento dell’operazione.

Activision Blizzard e una vicenda dai continui cambi di fronte

La decisione della giudice Corley giunta pochi giorni fa non ha impedito alla FTC di continuare a mettere i bastoni tra le ruote sull’acquisizione. Brad Smith, presidente di Microsoft, è deluso nei confronti dell’ente statunitense: “Ci opporremo a ulteriori sforzi di posticipare la possibilità di andare avanti”.

Più pungente è Mike Ybarra, presidente di Blizzard Entertainment, che evidenzia come questo ricorso in appello sia solo una perdita di tempo limitandosi a poche parole: “Ecco i soldi delle vostre tasse di lavoro”.

Lulu Cheng Meservey, COO e EVP di Blizzard Entertainment, sostiene che questo non cambierà l’esito finale: “Siamo fiduciosi che gli Stati Uniti rimarranno tra i 39 paesi in cui l’acquisizione sarà chiusa. Dimosteremo di nuovo la forza del nostro caso in tribunale”.

Ricordiamo che la maxi operazione di Microsoft è valida fino al 18 luglio, entro il quale l’acquisizione di Activision Blizzard deve giungere a una conclusione definitiva. Altrimenti c’è la possibilità di concordare l’estensione dell’accordo con una nuova data di scadenza.

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