Ancora una rivolta alla Foxconn

Occupandoci di videogiochi credevamo che non ci saremmo mai dovuti preoccupare delle brutte notizie, che un pessimo gioco sarebbe stata la cosa peggiore su cui avremmo dovuto informarvi.

Purtroppo però la realtà non sparisce solo perché accendiamo una console, e quando essa coinvolge e colpisce il "nostro" mondo non possiamo fare finta di nulla e rivolgere altrove lo sguardo. Ce ne dobbiamo occupare, anche per quei lettori che, magari per l’età, non si interessano molto alle notizie di cronaca.

Quello che è accaduto è l’ennesimo caso di rivolta in uno stabilimento della Foxconn, in Cina, azienda manifatturiera di componenti elettronici per molte delle grosse multi-nazionali i cui prodotti abbiamo nelle nostre case, come Apple, Sony, Microsoft e Nintendo, tra le altre.

Le fonti, non ancora chiarissime, riportano di una rivolta nei dormitori maschili della fabbrica di Kaoxinxi nel Chengdu. Apparentemente l’arrivo di un ladro avrebbe indotto l’intervento delle guardie della Foxconn, su cui si sarebbe poi riversata l’ira dei lavoratori della fabbrica, arrivando alla partecipazione di, stando alle fonti, più di mille persone. Diverse persone, non sappiamo quante ma si ipotizza la maggioranza, hanno partecipato agli scontri senza scendere fisicamente in strada ma gettando dalle finestre qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, cestini, vasi, bottiglie e anche fuochi d’artificio.
Alla fine l’intervento della polizia ha risolto la situazione dopo due ore, ma solo con l’utilizzo di centinaia di poliziotti e arrestando dozzine di manifestanti.

La Foxconn ha ovviamente rilasciato la propria versione dei fatti, dichiarando che, secondo loro, il tutto sarebbe nato dalla lite con un ristoratore della città, lite che poi per qualche motivo sarebbe continuata anche nei dormitori (la Foxconn ci tiene a far sapere che sono gestiti da un’azienda terza) coinvolgendo altre persone, e da lì l’intervento della polizia.

Nessuna affermazione riguardo le motivazioni della rivolta e sul perché se si è davvero trattata di una lite con un ristoratore la cosa abbia poi coinvolto anche l’intero dormitorio.

La notizia è ancora più rilevante perché la Foxconn era stata al centro di alcune terribili notizie riguardanti le condizioni lavorative nei propri stabilimenti, che hanno portato più di una persona a suicidarsi nei dormitori. Qualche tempo fa la Apple, coinvolta direttamente nella vicenda in quanto uno dei principali clienti, si era impegnata pubblicamente a chiedere ai vertici dell’azienda Cinese di migliorare sensibilmente le condizioni lavorative e ad alzare i salari. 
Tuttavia un successivo articolo del britannico The Guardian smentiva che questo accordo tra l’azienda di Cupertino e i Cinesi avesse realmente dato i suoi frutti, e questo ennesimo avvenimento non fa altro che confermare quella tesi. Sperando di non dover tornare a parlare di suicidi.

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