Bandai Namco in caduta libera, calo profitti significativo

Bandai Namco vede i suoi profitti crollare del 22,1% su base annua e questa non è una buona notizia dato il momento videoludico attuale.

Bandai Namco una batosta
Il logo dell'azienda nipponica in primo piano

Bandai Namco è una delle numerose aziende videoludiche con sede in Giappone che produce videogiochi da diverso tempo in grado di soddisfare diversi gusti dei giocatori e delle giocatrici sparsi in tutto il mondo. La sua sede centrale si trova a Tokyo e dal 2005 sforna titoli di vario genere adatti all’intrattenimento di molti utenti che puntano a questa azienda produttrice.

Andando a leggere l’ultimo rapporto sui guadagni compilato dall’editore della holding nipponica possiamo notare come l’anno fiscale 2023 è stato molto positivo in merito alle vendite e agli introiti e come entrambi abbiano i dati più alti mai registrati per l’azienda fino a oggi. Tuttavia questa buona notizia è stata presto eclissata da una cattiva che informa gli utenti di un dato allarmante.

Si tratta del fatto che la società con sede a Tokyo ha anche confermato che l’anno finanziario 2023 è stato vittima di una notevole diminuzione dell’utile operativo. Stando a quanto detto durante l’ultima conferenza stampa, la società giapponese ha visto un calo del 22,1% riguardante l’utile operativo rispetto a quello registrato l’anno precedente. Questa informazione implica che se anche l’azienda ha guadagnato di più, i suoi margini di profitto sono più ridotti rispetto a quelli dell’anno finanziario precedente.

Bandai Namco, una batosta

Un vero colpo basso per l’azienda Bandai Namco che si vede costretta ad affrontare un momento del genere in un presente che vede studi di sviluppo videoludici chiudere i battenti per fallimento. Andando a guardare i numeri la società di Tokyo ha registrato un fatturato pari a 6.737,78 milioni di dollari, con un aumento del 6,1% rispetto ai dati riportati l’anno scorso.

Il reddito operativo è pari a 581.750,12 milioni di dollari mentre il reddito ordinario è stato di 668.287,38 milioni di dollari e, guardando all’utile finale che la holding giapponese ha riportato per l’anno fiscale 2023, abbiamo una cifra pari a 651.184,01 milioni di dollari. L’azienda del Sol Levante può tirare un sospiro di sollievo grazie al settore “giocattoli e hobby” e a quello “divertimento” ma è l’unica magra consolazione.

Infatti il settore “digital business”, che comprende le attività legate al mondo videoludico, ha registrato un calo degli utili in questi ultimi mesi. Tuttavia ci sono stati titoli che sono riusciti a far vendere numerose copie tra moltissimi giocatori e moltissime giocatrici in tutto il mondo come, ad esempio, Elden Ring e Tekken 8: il primo un RPG d’azione e il secondo un picchiaduro.

Tekken 8
Kazuya Mishima in primo piano sotto la pioggia

La dura vita del mondo videoludico

L’universo videoludico si è sempre mosso su una sorta di montagne russe estreme composte da molte curve e giri della morte e pochi tratti rettilinei e sicuri. La produzione di titoli che ci aiutano a trascorrere del tempo per conto nostro o con gli amici è sempre in bilico e può avere un boom eccezionale di successo come un crollo inarrestabile poco tempo dopo.

Ci sono stati momenti incredibili che sono entrati nella storia videoludica per come alcuni capitoli sono stati in grado di rivoluzionare il mondo dei videogiochi. L’azienda con sede centrale a Osaka è riuscita a stravolgere il campo dei videogiochi survival horror grazie al primo Resident Evil uscito nel 1996 per PlayStation 1 e questo primo capitolo di tanti altri targato Capcom ha dato il via ad altri giochi similari che hanno reso grande il genere del survival horror.

Anche in tempi più moderni, grazie alla tecnologia avanzata è possibile notare come i videogiochi siano sempre più dettagliati, precisi, realistici e con un gameplay moderno e sempre meno legnoso. Purtroppo, però, in questo ultimo periodo dove la crisi economica e l’inflazione stanno mettendo in ginocchio ogni aspetto delle nostre vite, anche il mondo videoludico è stato colpito e alcuni studi Microsoft si sono visti costretti a chiudere i battenti come, ad esempio, Tango Gameworks. Speriamo solo che questo non sia un preludio per un triste epilogo e che il mondo videoludico riesca a risollevarsi come è sempre stato in grado di fare.

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