Class Action in arrivo contro Sony per il furto di dati personali

 Dopo il comunicato ufficiale rilasciato ieri dall’azienda, è oggi il turno della prima FAQ a riguardo: sul Blog Playstation Europeo è infatti possibile trovare le domande più comuni poste nelle ultime ore, con la risposta di Sony.

 

Le prime domande sono ovviamente sugli elementi che più spaventano, ossia il trattamento dei dati sensibili e i codici delle carte di credito. Stando a quanto dichiarato da Sony, tutto ciò che ha a che fare con le trattazioni economiche è criptato e non c’è prova che sia stato trafugato. Sony però informa che al momento attuale non è neanche possibile escludere totalmente la possibilità e invita alla prudenza, tenendo d’occhio i conti relativi alle carte di credito. Differente è il discorso relativo ai dati personali, i quali sono immagazzinati in un database a parte il quale, sebbene protetto da un sofisticato sistema di sicurezza, è stato infranto da un malizioso attacco.

 

Il documento continua indicando i modi in cui è possibile risalire, attraverso le mail ricevuto al termine di ogni trattazione, all’ultima carta di credito utilizzata per gli acquisti online. Tuttavia sony ha già pianificato un piano di incremento della sicurezza del PSN , con relativo cambio di password e firmware update obbligatorio una volta ripristinato il Network-

 

Nel frattempo  in California, dove ha sede la divisione americana di Sony, è stata indetta una Class Action contro la Sony – guidata da Kristopher Johns, 36 anni, di Birmingham (Alabama) – con l’accusa di "negligenza nel non prendere ragionevole precauzioni per proteggere, criptare e rendere sicuri i dati privati e sensibili dei suoi utenti" aggravata dalla mancata notifica dei fatti, la quale ha impedito agli utenti di "compiere una decisione informata come modificare il numero della carta di credito, chiudere l’account esposto, controllare i propri conti bancari o prendere altre contromisure".

 

Il Ponemon Institute ha calcolato che l’incidente potrebbe costare a Sony pecuniariamente 24 milioni di dollari, nonchè la reputazione che ha già perso nei confronti dei suoi utenti e del mondo intero.

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