Ghost of Tsushima: la creazione dell’isola

Joanna Wang, responsabile della grafica ambientale di Ghost of Tsushima, svela le scelte fatte nella creazione dell'isola di Tsushima.

Ghost of Tsushima, la nuova e attesissima fatica di Sucker Punch, ha attirato i giocatori anche e soprattutto grazie alla sua affascinante ambientazione: l’isola di Tsushima. Ricreare un’ atmosfera e un ambientazione del genere non deve essere stato facile per il team e Joanna Wang, responsabile della grafica ambientale del titolo, svela i dettagli sulla creazione del mondo di Ghost of Tsushima.

Tsushima
L’isola di Tsushima esiste realmente, ed è stata addirittura palcoscenico di famosi avvenimenti storici nel periodo dell’invasione mongola. Il gioco, però, non riprende 1:1 l’isola, mostrandosi più come un omaggio alle parti che la compongono. Il modus operandi è stato quello di prendere le caratteristiche principali dell’ isola, unendole alle caratteristiche tipiche del Giappone. Tutto ciò è stato possibile dopo un lungo periodo di studio fatto sul posto, in cui sono stati registrati i canti degli uccelli e scansionate le foglie del luogo, per rendere il tutto più autentico. La mappa dell’isola di Ghost of Tsushima è davvero enorme e comprenderà più di 40 biomi e altrettanti luoghi di interesse. La filosofia dietro la creazione è stata quella di rendere esplorabile ogni luogo visibile: si andrà da sontuose foreste, alle paludi, fino ai picchi innevati.

Ghost of Tsushima japanese field

Non mancano fonti di ispirazione come film, giochi, quadri e anche locandine turistiche, il tutto con l’obiettivo di ricreare un mondo autentico ed interessante da esplorare. I cardini principali dell’isola sono due: bellezza della natura e strutture artificiali. L’accento è stato posto sull’identità di ogni ambiente, ad esempio la città di Akashima è situata in un luogo tipicamente paludoso, caratterizzato da un manto nebbioso e dal tipico odore di incenso che brucia vicino alle campane sacre. Attraverso l’udito si potranno percepire le rane, che contribuiscono al rendere la zona misteriosa e interessante. All’inizio la natura era considerata solo come uno sfondo ma con il passare del tempo è diventato palese che la bellezza del creato poteva essere utilizzata per creare contrasti di colori accesi che avrebbero reso i paesaggi unici. Vedere le distese d’erba muoversi al vento come onde del mare è stato incredibile per il team. Attraverso la varietà del fogliame, la saturazione o meno dei colori e la riduzione del rumore delle texture, unite all’uso di accostamenti cromatici vividi, il team è riuscito nell’intento di creare un mondo unico dalla forte identità.

Tutto questo però doveva sottostare ad evidenti limiti, in primis quello della grandezza del gioco: sarebbe stato impossibile ricreare singolarmente i filamenti d’erba. Per questo Sucker Punch  nella creazione dell’isola di Ghost of Tsushima si è servita di strumenti procedurali che hanno permesso di creare mondi a velocità incredibile. Il tutto è poi stato modificato e cesellato in seguito seguendo alla creatività degli artisti.

Il mondo di Tsushima è enorme, pulsante e vivo, e non vediamo l’ora di scoprirlo a partire dal 17 Luglio su PlayStation 4.

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