Giudice USA dà torto ai consumatori nella class action contro Sony

Anthony Battaglia, giudice federale di 36 anni ha dato torto ai consumatori in merito alla class-action portata avanti contro Sony, in seguito ai famosi furti di dati dal PSN. Secondo l’accusa, Sony non avrebbe fatto abbastanza per prevenire che un evento del genere potesse accadere, non avendo irrobustito sufficientemente le proprie misure di sicurezza.
Tuttavia, il giudice, in una sentenza di 36 pagine, ha rigettato le accuse di negligenza e violazione delle norme di protezione dei consumatori della California. Nella motivazione, si legge che "Sony non ha violato le leggi poiché nessuno dei querelanti aveva effettuato la sottoscrizione al servizio Premium del PSN, e pertanto riceveva il servizio PSN in maniera gratuita."
"Inoltre, tutti gli utenti al momento dell’utilizzo hanno accettato la Privacy Policy di Sony, che includeva "chiare parole ammonitorie riguardo al fatto che il sistema di sicurezza non fosse ‘perfetto’ " e pertanto "nessun consumatore può dirsi raggirato".
Il giudice ha ora dato la possibilità all’accusa di riformulare il proprio testo in merito alla violazione di violazione delle leggi dei consumatori.
Tuttavia, ha scartato altri capi di imputazione, poiché i querelanti hanno ammesso che le loro informazioni personali sono state rubate in seguito a una intrusione criminale all’interno del sistema PSN. Pertanto, essi non stanno accusando Sony di essere stata in qualche modo coinvolta nel crimine.

Sicuramente si tratta di una sentenza che certamente non mancherà di generare qualche polemica.

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