Namco: I free-to-play non possono essere titoli di alta qualità

La nuova tendenza del mercato online, inutile dirlo, si sta da qualche anno a questa parte spostando interamente sul modello free-to-play, e proprio quando quasi tutte le case produttrici cercano di adeguarsi, c’è chi come Namco-Bandai che si dissocia da questo pensiero comune.

A parlare ai microfoni della "Cloud Gaming Conference" è Oliver Comte, vice presidente dell’azienda, il quale denuncia questa recente moda che sembra tanto piacere alle nuove generazioni di videogiocatori. "I Free-to-play non possono essere di alta qualità" dice Oliver e continua "Il modello F2P può funzionare con giochi più modesti e di più facile sviluppo, ma quando si parla di grandi case produttrici, a lungo termine gli investimenti diventano insostenibili. Questo perchè le grandi realtà devono cimentarsi in titoli tripla A e non varrebbe la pena applicare a queste produzioni il modello gratuito, poichè non vi sarebbero riscontri monetari positivi. Questo perchè dietro alle nostre produzioni ci deve essere un team molto vasto e le risorse da utilizzare per fare un gran gioco sarebbero troppo dispendiose ed è un azzardo lasciarsi coinvolgere da una moda passeggera che durerà al massimo ancora due anni." 

Con queste parole Oliver fa intendere che la sua azienda non si darà mai allo sviluppo di titoli free-to-play, ma voi cosa ne pensate? Le grandi aziende dovrebbero lanciarsi in questo mercato? Ne gioverebbe realmente la qualità dei titoli prodotti?
 

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