Niente più Playstation per punizione: si spara

Quando i videogames diventano un’ossessione, non si sa mai come può andare a finire. E’ quanto successo a Novoli, cittadina in provincia di Lecce, dove un ragazzo di 16 anni ha fatto dei VG la propria droga irrinunciabile. 
Una brutta storia che inizia come iniziano molte normali giornate: il padre sveglia il ragazzo per farlo andare a scuola, il ragazzo si rifuta sostenendo di aver trascorso la notte giocando, motivo per il quale è troppo stanco e non se la sente. Inevitabilmente i due discutono in modo acceso, il padre sottrae la console al figlio e si reca al lavoro ignaro di quanto sta per accadere.

 

Poco dopo, la madre e la sorella del ragazzo sentono uno sparo provenire dallo studio. Il sedicenne ha impugnato una calibro 21, di regolare proprietà del padre, imprenditore e collezionista d’armi, e si è volontariamente sparato all’addome. Il proiettile ha, di fatto, attraversato il ragazzo da parte a parte.
Tuttavia, stando a fonti ANSA, l’autore della bravata non sarebbe in pericolo di vita, sebbene sia tutt’ora in prognosi riservata. L’intenzione non sarebbe stata quella di uccidersi ma di compiere un gesto eclatante per attirare l’attenzione, probabilmente per un desiderio di vendetta nei confronti del genitore.
Inutile ricordare che, per quanto bella, nessuna realtà virtuale deve risucchiarci la vita; non è un dono da sprecare davanti allo schermo.
 

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