PlayerUnknown’s Battlegrounds: ondata di ban per 16 pro players

Più di 30.000 gli account bannati

La PUBG Pro League è destinata a non poche turbolenze ancora prima di iniziare, dato che la recente ondata di ban ha colpito molti giocatori professionisti, compresi quelli qualificati per il campionato da 1 milione di dollari.

I ban di ieri, sono sopraggiunti insieme all’introduzione di una nuova mappa in gioco, Vikendi, subito storpiata in VACendi nella scena competitiva. Secondo quanto annunciato, più di 30 mila account sono stati bannati, tra di essi anche alcuni giocatori impegnati negli eSports.

PUBG ban wave

Secondo fonti non ufficiali, quest’ondata di ban ha colpito coloro che utilizzavano il cheat radar, un cheat che permetteva all’utente di vedere gli altri giocatori nella propria mappa. Questo cheat particolare era impossibile da individuare, ed è rimasto latente alla PUBG Corp. per oltre 14 mesi, anche se la sua esistenza era già di loro conoscenza. Ciò che rendeva il cheat così difficile da identificare era la sua attivazione da device esterni, per utilizzarlo non serviva installare niente nel proprio pc o alterare nessun file del gioco, bastava attivarlo su un secondo computer o tramite smartphone.

Il cheat radar era molto complicato da individuare anche osservando gli utenti giocare. A differenza dell’aimbot o del famoso wall hack, è quasi impossibile affermare che qualcuno stia usando il cheat. In base alla natura dei giochi Battle Royale, conoscere la posizione dei nemici in qualsiasi momento offre un vantaggio grave e forse persino vincente.

PUBG ban wave

PUBG Corp. sta per rilasciare una dichiarazione, tuttavia i fan hanno già iniziato a notare i ban di alcuni dei loro giocatori preferiti.

Il ban più inaspettato è stato quello di Can “TEXQA” Ozdemir, un giocatore dei Pittsburgh Knights. Il pro player si era unito all’organizzazione nordamericana circa un anno fa e da quel momento era riuscito a guadagnare oltre 36mila dollari di premi dalle competizioni.

La squadra era inoltre una delle sei ad essere invitate direttamente a giocare alla European Pro League, una competizione di PlayerUnknown’s Battlegrounds da 1 milione di dollari, che avrebbe visto l’inizio il prossimo anno. Sia Ozdemir che i Knights si sono rifiutati di lasciare dichiarazioni.

Tra i giocatori bannati troviamo “Hoffmann88” e “Player Jones” dai Copenhagen Flames; “Cageman”, conosciuto maggiormente per il suo breve periodo di prova nei Method; Simon “Beecube” Kongelstad dai Meet Your Makers e molti altri.

Aleksandr “S1D” Sidorov, un membro dei Russian Red Diamonds, si era qualificato con successo alla European Pro League ed è tra coloro ad aver ricevuto il ban. Dopo la sospensione, il giocatore ha dichiarato il ritiro dal gioco, senza tuttavia negare l’uso del cheat.

I Knights hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano la sospensione di TEXQS fino a fine indagini. Player Jones dai Copenhagen Flames ha invece confermato di aver utilizzato il cheat radar.

Come PUBG gestirà questa situazione è ancora da vedere. Questo potrebbe mettere seriamente a rischio il primo serio tentativo del gioco di entrare negli Esports ancora prima ancora che inizi.

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