Rift: un’occhiata al lore.

A pochi minuti dal sesto beta event di RIFT vi proponiamo una panoramica sul lore del mmorpg targato Trion Worlds, dedicata alle figure di Shyla Starhearth e sulla guerra civile Mathoniana, due testi che ci aiuteranno sicuramente a fare un poco più chiarezza sulla trama di questo nuovo titolo.

Buona lettura!

 

 

SHYLA

 

Beatitudine Eterna

 

Shyla Starhearth: grande signora degli Alti Elfi, sacerdotessa della Veglia, la voce della saggezza e compassione quando i Guardiani tengono il consiglio. Shyla: audace e brillante, rafforza i fedeli con parole gentili e sermoni ispirati. Senza di lei, i Guardiani sarebbero spazzati via e perderebbero le tracce della loro coscienza. Lei mantiene il suo popolo sul sentiero degli dei, ma dietro la sua bellezza perfetta c’è un’anima triste come il ghiaccio mattutino su di un ramo spoglio.

Quando Shyla era una giovane vergine (secondo come gli Elfi riconoscono la gioventù) ha ricoperto il ruolo di una sacerdotessa Tavril. La dea selvaggia aveva ordinato agli Alti Elfi di servire come custodi dei luoghi selvaggi e Shyla si dedicò  totalmente a mantenere il suo popolo sulla via della fede e della virtù. Come una creatura della foresta incontaminata, ha vissuto una vita di sereno isolamento. Fino a quando ha incontrato Hylas e quasi tutto il resto è stato bruciato.

Il principe Hylas era l’apice della grazia elfica, veloce di piedi, di mente e di lama, pieno di ardente passione, cosa rara nel freddo popolo della foresta. Lui e Shyla si amarono per secoli, armoniosi come il sole e cielo. Le canzoni che celebrano il loro amore posso riempire la grande biblioteca nel Coro delle Fatiche. Ben presto, le canzoni che lamenteranno la loro separazione saranno ancora più numerose.

 

Una divergenza di opinioni

 

Quando la guerra civile di Mathosia fu iniziata, gli amanti si sono trovati divisi per la prima volta, anche se solo dalla politica. Shyla sosteneva che gli Elfi dovevano stare al fianco di Zareph per il bene di tutta Telara, mentre Hylas non avrebbe mai messo in pericolo la loro carica nelle asperità  pur di immischiarsi negli affari degli uomini. Non riuscendo a convincerlo, Shyla portò  i suoi seguaci ad unirsi ai ribelli di Mathosia, lasciando il suo caro principe indietro.

Nessuno poteva contrastare l’orrenda magia Aedraxis rilasciata al culmine della guerra, nemmeno un chierico dell’esperienza e dell’abilità di Shyla. Shyla, sacerdotessa di Tavril, morì quel giorno, e Shyla, Pentarca della Veglia, nacque come uno dei primi custodi. Insieme a Cyril Kalmar e Borrin dei Nani, contribuì a mantenere Regulos lontano dalla vittoria totale e tornò alla sue terre guidando quegli Alti Elfi che anch’essi erano ascesi.

Correndo tra le braccia di Hylas, il Shyla li trovò… freddi. Mentre altri avrebbero ritenuto il ritorno del proprio amato sano e salvo come un miracolo, al contrario Hylas sembrava disgustato e geloso dello status di Ascesa di Shyla.

 

Eternità strappata

 

Ancora una volta i due amanti si scontrarono per la sorte del loro popolo. Mentre Shyla combattè per gli Elfi per aderire ufficialmente ai Guardiani, Hylas sostenne che una guerra Mathosiana aveva rovinato tutto, salvo Telara. Lui non avrebbe seguito un Mathosiano prima, e di certo non lo avrebbe mai fatto adesso.

Dove prima il loro dibattito sembrava quello di due amanti e amici in un discorso vivace, questo secondo scontro ebbe un risvolto amaro, interamente dalla parte di Hylas. Egli mise in discussione l’integrità di Shyla, la sua fedeltà (in più di una occasione), anche se era la divinità che le ridiede la vita. Eppure, Shyla lo amava, perdonò i suoi atteggiamenti come retorica e rimase fedele, anche se egli non la visitò e non le sorrise mai più.

Poi, senza preavviso, il principe Hylas prese il suo intero clan Reale, la Casa di Aelfwar e si rintanò  nel loro castello ancestrale, non ammettendo nessun visitatore. Poco dopo, egli informò Shyla tramite messaggero che la loro "alleanza" non era più vantaggioso per il popolo degli Elfi e così  egli non sentiva più il bisogno di mantenere rapporti.

 

Peccato non sia il Pentarca

 

Per descrivere il cuore spezzato di Shyla si dovrebbe usare l’immagine di una torre distrutta. Tuttavia, senza ulteriore opposizione, Shyla aderì ufficialmente agli Alti Elfi rimasti che formarono il neo gruppo dei Guardiani. Per i Guardiani, lei fu un pilastro di forza, un punto di incontro per gli Elfi sparsi per Telara, senza mai vacillare contro nessun nemico, neppure le forze della Casa di Aelfwar. Lei teme di dover fronteggiare Hylas, e che la diffusione dilagante di Life Rift abbia qualcosa a che fare con lui.

Il coraggioso Cyril è felice per il suo consiglio, anche se vede il prezzo che il suo cuore ha pagato per tale purezza. E’ noto che loro due prendono il tè insieme, privatamente, una volta a settimana nel Sanctum. Shyla parla solo di strategia, la guerra contro i Planetouched. Lei apprezza i goffi tentativi di compagnia Mathosiani, la sua tendenza ad agire in maniera paterna nei confronti di una donna molto più vecchia la sua età. La sua mente è sempre al servizio del supporto al suo popolo, in modo che gli Elfi non siano mai spaesati come lo furono quando Kelari se ne andò o quando Aelfwar cambiò fazione … come quando Hylas le spezzò il cuore.

 

 

GUERRA CIVILE MATHONIANA

 

Dal Diario di Guerra di Aedraxis Mathos

 

Nota I

 

In questo giorno noi, Aedraxis Mathos I di pura e ininterrotta discendenza, ha dato inizio all’assedio di Port Scion, gioiello del nostro impero e casa del nostro regale fratello Zareph. La sua città è ricca oltre ogni misura, tuttavia Zareph rifiuta di finanziare i piani imperiali di espansione, complottando invece di soppiantare il nostro legittimo regno. Per quanto arrogante, resta pur sempre nostro fratello. Mathoniani! Quando leggete questo ai vostri figli, e loro ai propri, sappiate che il vostro re ha guardato con cuore gravo l’arco di proiettili delle catapulte e il fuco dei maghi che hanno distrutto le mura della dimora di suo fratello.

Nota II

 

Port Scion è nostra, tuttavia non ne gioiamo. Zareph è fuggito, portando con se la maggior parte dei suoi nobili, il suo esercito, ogni cittadino abile, e in qualche modo anche i ricchi della città! Ha lasciato solo i cittadini troppo deboli per viaggiare (e neanche tutti!) e la sua guardia d’onore, duecento uomini che, con l’inganno e la perfidia, hanno tenuto Port Scion per tre settimane sotto fuoco pesante.

Indagando con i mezzi più efficaci, ho scoperto che Zareph ha anticipato la mia furia. Negli ultimi mesi, ha fatto uscire dalla città piccoli gruppi di cittadini, travestiti da viandanti. Questo non fa che provare il tradimento pianificato di Zareph.

Ho fatto decapitare ogni donna nobile rimasta a Port Scion. .

I had every nobleman’s wife remaining in Port Scion beheaded. Che nessun lignaggio maledetto sopravviva a quest’onta!

 

Nota III

 

Infine, l’oro! Uno dei miei dragon knight ha visto un soldato chinarsi su di un’icona di Theodor, e ha notato un pannello alla base dell’idolo. Il pannello si apre su di una stanza segreta contenente enormi ricchezze, anche se soltanto un quarto del tesoro di Port Scion. Abbiamo svuotato la stanza e lasciato in cambio il soldato devoto, che avrà tutto il tempo di contemplare le divinità.

Avendo portato con se la maggior parte delle ricchezze, Zareph ha derubato il suo re di risorse quanto mai necessarie. Contando anche che sia paesani che mercanti si sottraggono alle nostre dovute e ragionevoli tasse, le casse restano vuote. Ancora una volta, questo sarebbe un apporto quanto mai necessario. Abbiamo assoldato dei mercenari del sud affinché dessero la caccia ai fuorilegge di Zareph e abbiamo incaricato il nostro anziano tutore Orphiel di costruire le macchine da guerra Ethian. Questo dovrebbe vincerlo, poi Orphiel aprirà le pianure stesse alla conquista della Mathosia. Zareph avrebbe potuto marciare insieme a me, in questa campagna. Ora sarà invece davanti a me, o almeno lo sarà il suo cranio in cima al mio stendardo.

 

Nota IV

 

Kalmar lurido maledetto, tu sia dannato! I miei mercenari e le mie macchine hanno finalmente messo Zareph con le spalle al muro, nel castello del mio caro defunto amico Ulfrid di Gloamwood. Dopo aver scalato le mura merlate, chi avrebbe potuto attaccare le mie guardie se non quel maledetto di Greatsword Cyril? Ha scaraventato i miei soldati contro le merlature per mostrare alla forze di Zareph la natura dei miei minion, tentando poi di assassinare il re! Gli ho lasciato terreno – una mia strategia, ovviamente! Alla fine, per garantirmi la vittoria, ho concentrato il mio potere sui miei uomini, che hanno abbandonato il peso della carne e della vita, trasformandosi in un’ondata di ossa che ha assaltato Zareph e distratto Cyril. Soddisfatto dell’imminente vittoria, sono partito per raggiungere la mia amata Alsbeth e i suoi consiglieri.

 

Nota V

 

Com’è possible? Zareph e Cyril hanno sconfitto I miei non morti e marciato verso Silverwood, dove hanno si sono uniti ad un contingente di Alti Elfi capitanati da quella meretrice di Shyle. Anche Borrin dei Nani li ha raggiunti, offrendo le loro abilità di fabbri. Persino quel buono a nulla di Corwin è riuscito a smettere di piangersi addosso e si è unito alle forze ribelli. Mentre sto scrivendo, loro marciano sulla mia posizione da Ardenburgh.

Oh, ma troveranno molto più di quanto pensano. Per secoli il figlio maggiore del re Mathosiano ha regnato su Telara, e per l’eternità io dominerò tutto il creato. Dopo legioni su legioni di morti viventi, dopo la mia stessa magia, ho fatto costruire a quel pazzo narcisista di Orphiel una macchina che facesse piazza pulita delle pianure. Una in particolare, dove risiede parte di me. Perché io non sono ancora completo, e mai lo sono stato in tutta la mia vita. Squarcerò il cielo, e la mia metà si riunirà a me. Pensateci! Io sono la metà promessa di Lui, il più vasto e perfetto delle creature. E per questo, gli sono pari.

Penso di poter finalmente tornare all’appropriato Pluralia Maiestatis…

 

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