Sviluppatori protestano contro il servizio rimborsi di Microsoft

Dopo il lancio dei rimborsi, non sono mancate proteste da parte di sviluppatori indipendenti che non sono d’accordo con la manovra di Microsoft.

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Vi abbiamo parlato solamente ieri della volontà di Microsoft di proporre un sistema di rimborsi simile a quello che avviene già su Steam. Ovviamente sono presenti delle condizioni da rispettare tra cui il rimborso a ogni utente che abbia giocato meno di due ore al titolo in questione, ed è quest’ultima clausola che ha scatenato l’indignazione di alcuni sviluppatori INDIE che si sono fatti subito sentire.

The Chinese Room conosciuta per Dear Esther, Amnesia e Everybody’s Gone to the Rapture non è stata con le mani in mano e si è subito scontrata con questa nuova politica di Microsoft, definendola una “gran cavolata”, infatti secondo loro il limite delle due ore di gioco penalizzerebbe in modo pesante tutti quei giochi che hanno breve durata, pur offrendo comunque una fantastica esperienza di gioco.

Molto semplice. Per il rimborso si dovrebbe calcolare la percentuale di completamento del gioco

Il timore degli sviluppatori, ovviamente, è che qualcuno possa acquistare un titolo, completarne una buona parte e poi restituirlo grazie al sistema di Microsoft prima che scada il tempo limite.

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