Switch 2: boom per Nintendo, ma i giochi third-party arrancano

All'avvio del nuovo Nintendo Switch 2, è emerso un primo segnale sorprendente: i giochi sviluppati da case esterne sono risultati finora deludenti.

Nintendo Switch 2
È già crisi per i giochi third party su Switch 2?

Secondo un post recente di Genki_JPN su X, la maggior parte dei giochi di terze parti per Switch 2 ha registrato numeri molto bassi al momento del lancio della console. A detta dell’analista, perfino case di fascia media non hanno centrato le aspettative nei primi giorni, con performance sorprendentemente sotto le previsioni. Una prima casa editrice indipendente avrebbe ammesso in modo confidenziale che i risultati sono stati ben al di sotto delle loro stime iniziali, attribuendo la causa a una combinazione di fattori: dalle campagne marketing non ottimizzate alla preferenza marcata dei consumatori per i titoli di prime parti, ancor più in questo momento di debutto.

Le cause dietro il flop dei giochi third-party di Switch 2

Anche The Game Business – fonte autorevole nel comparto gaming – conferma la tendenza: nonostante un catalogo iniziale arricchito da diverse uscite esterne, queste non hanno avuto lo stesso impatto sul pubblico. Il fenomeno non è saturo e riguarda titoli di vario genere, dai roguelike agli action-RPG, passando per puzzle e indie con buone recensioni.

Da un lato, le esclusive Nintendo come il nuovo capitolo di un franchise storico o una serie attesissima stanno trainando le vendite hardware e attirando maggiormente l’attenzione mediatica. Dall’altro, i titoli third-party vengono percepiti dal pubblico come complementari, ma non necessari all’esperienza di Switch 2.

Questo potrebbe spingere gli sviluppatori esterni a rivedere le proprie strategie a breve termine: più promozioni, bundle, demo gratuite o persino posticipi nell’uscita per sfruttare mesi in cui l’hype di Nintendo sia più stabilizzato. In chiave futura ci si aspetta una maggiore cooperazione tra publisher e Nintendo. con campagne congiunte o piattaforme di prova estese, per garantire un lancio più forte anche per le terze parti.

In conclusione: Nintendo Switch 2 sta convincendo grazie ai suoi titoli interni, ma i publisher esterni devono reagire rapidamente per evitare una separazione netta tra “giochi Nintendo” e “giochi terzi”. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi mesi, quando il catalogo si sarà consolidato e le strategia promozionali saranno adattate all’andamento del mercato.

Questo scenario non sorprende del tutto: il pubblico Nintendo, come anche il sottoscritto, ha da sempre una forte fedeltà ai franchise storici della casa madre, e spesso i giochi di terze parti vengono percepiti come riempitivi, oltre al fatto che giocare un Cyberpunk 2077 su PC di fascia alta, ma anche su PS5 è tutt’altra storia rispetto a Switch 2. Ma questo è anche un campanello d’allarme. Se Nintendo non riuscirà a costruire un ecosistema in cui anche gli sviluppatori esterni possano prosperare, rischia di isolare la piattaforma – e col tempo, limitare la possibilità di innovazione e varietà del suo stesso catalogo. Una console non vive di sole esclusive. O almeno, non per sempre.

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