The Order 1886 troppo breve? Ready at Dawn risponde

È recente la polemica che vedrebbe The Order 1886 troppo breve per diversi giocatori che hanno avuto modo di provarlo.

La stessa Ready at Dawn, tramite il fondatore e CTO Andrea Pessino, ha dichiarato durante l’evento di presentazione del gioco a Milano che il tempo stimato per completare l’avventura a difficoltà normale si aggirerebbe tra le 8 e le 10 ore di gioco. Durata che si raddoppierebbe fino ad arrivare anche a 20 ore se ci si ferma a guardare e godersi tutti i dettagli del gioco.
Pessino ha ammesso che in teoria sarebbe possibile terminare il gioco in meno di sei ore saltando tutto il saltabile, rispondendo a chi aveva visto il video di gameplay dello YouTuber PlayMeThrough (ormai non più online).

Incalzati dalle critiche di chi ritiene il gioco troppo corto, Ready at Dawn ha dichiarato tramite il CEO e creative director Ru Weerasuriya:

«So che ci sono dei numeri là fuori. So il perché della domanda. So che i numeri che sono stati resi pubblici in realtà non sono esatti. È impossibile terminare il gioco in quel tempo, per questo sappiamo che i numeri sono sbagliati.

Non abbiamo intenzione di commentare. Non possiamo impedire alla gente di scrivere quello che fanno. E non possiamo saltare ad ogni errore che viene commesso.
Ogni volta che qualcuno si fa un’impressione sbagliata di qualcosa che abbiamo creato, o qualcuno scrive la cosa sbagliata di qualcosa che abbiamo fatto, sarebbe un lavoro a tempo pieno reagire tipo: “Oh no, non è esatto”. Noi facciamo giochi. Facciamo quello che facciamo per i giocatori. E, in ultima analisi, è così che vogliamo chiuderla.»

Riguardo i videogiochi e la loro durata Weerasuriya ha in seguito detto la sua opinione:

The Order 1886 troppo breve Ru Weerasuriya
Ru Weerasuriya

«La durata di un gioco è importante. Ogni gioco deve impiegare il proprio tempo per narrare la propria storia. Alcuni giochi possono essere brevi. Altri possono essere lunghi. Ricordo ancora la prima volta che ho provato Modern Warfare, finii la campagna in tre ore e mezza o quattro. E fu divertente perché hanno fatto funzionare quella campagna così perché avevano anche altro.
Ognuno di questi giochi deve portare quello che serve per trasmettere l’esperienza che speravi di trasmettere la prima volta che l’hai affrontato. Per noi questo ha significato, che non sarà un gioco breve, sarà qualcosa che vi ricompenserà mentre vi giocherete, che ci sarà una storyline, che ci saranno delle informazioni, e che poi si aprirà la porta per molte domande a cui potremo dare risposta o tramite quello che si trova nel gioco o, speriamo, da quello che ci troveremo nel futuro.

La nostra industria è diversificata abbastanza da richiedere diversi giochi. Dobbiamo permettere diversi generi e giochi in single-player come facciamo noi, giochi in multiplayer, giochi in co-op, giochi social, qualsiasi cosa sia.»

Weerasuriya ha poi risposto riguardo alle preoccupazioni sul prezzo pieno a cui il titolo verrà commercializzato in relazione alla sua durata:

«Capisco assolutamente. A dire il vero è qualcosa che abbiamo sempre tenuto a mente. Sappiamo che la gente vuole essere intrattenuta e che hanno titoli a cui possono giocare per più tempo. Ma l’industria ha sempre avuto diversità. Se si torna indietro di dieci anni troviamo moltissimi giochi che erano solo single-player, da giocare una volta sola. C’erano alcuni giochi che erano in single-player e dove si poteva tornare indietro e ottenere altro. È così che abbiamo fatto il nostro gioco. Si può tornare indietro e trovare altre cose.

Abbiamo bisogno tutti della stessa cosa? Io spero che le persone a cui piacciono questo tipo di giochi li giochino. Ma voglio anche essere in un’industria dove io, come giocatore, ho la scelta di farlo. Ho giocato a giochi della durata di 2 ore che erano migliori di altri a cui ho giocato per 16 ore. Questa è la realtà.

Ho avuto molte più esperienze con giochi brevi che mi hanno sbalordito, che mi hanno lasciato fantasticare su cose che avrei potuto fare dopo, più che per i giochi che sono durati 15, 16, 20 o 30 ore, per i quali è stato: “Okay, ho finito il gioco e ottenuto quello che volevo, ma non ho avuto più di quanto mi aspettavo.” A volte voglio farmi sbalordire, anche se è per un periodo di tempo breve.

In questo senso per me la durata di un gioco è relativa alla qualità. È come per un film. Solo perché un film dura tre ore non vuol dire che sia migliore.»

Fonte: DualShockers, Eurogamer

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