Shuhei Yoshida: “Gli indie non devono puntare sulla grafica”
L'ex dirigente di Sony Shuhei Yoshida ha consigliato agli sviluppatori indipendenti di puntare sulla loro cultura.
Durante il suo intervento alla Console Game Developer Conference 2025 (CGDC) in Corea del Sud, l’ex presidente di Sony Worldwide Studios, Shuhei Yoshida, ha condiviso la sua visione sul futuro dell’industria videoludica, lanciando un messaggio forte e chiaro agli sviluppatori indipendenti.
Secondo Yoshida, l’era in cui i miglioramenti grafici potevano fare la differenza è ormai superata, e gli sviluppatori devono concentrarsi su altri aspetti per emergere in un mercato sempre più competitivo e in continua evoluzione.
In un evento che si è svolto il 6 e 7 novembre a Seoul, Yoshida ha sottolineato come la crescita dell’industria videoludica stia raggiungendo dei limiti. Mentre i giochi tripla A continuano a spingere verso l’alto la qualità visiva, Yoshida crede che sia ormai il momento di focalizzarsi su qualcosa di più sostanziale: la cultura e l’originalità.
Secondo lui, i giochi indie sono nella posizione ideale per fare ciò, poiché hanno maggiore libertà di sperimentare e proporre esperienze uniche.
“Se la qualità grafica non sorprende più nessuno, è il gameplay a fare la differenza”, ha dichiarato Yoshida. La sua riflessione tocca uno dei temi più discussi degli ultimi anni: l’alto costo per sviluppare giochi con grafica di ultima generazione, che non riesce più ad attrarre i giocatori come un tempo. In questo contesto, Yoshida ha invitato gli sviluppatori a cercare nuove forme di gameplay che possano stupire il pubblico e spingere il medium dei videogiochi a nuove vette creative.

Qual è il focus, secondo Yoshida
Il focus, secondo Yoshida, dovrebbe essere sulla propria identità culturale. Ha esortato gli sviluppatori coreani, in particolare, a continuare a fare ciò che sanno fare meglio, come dimostrato da titoli di successo come Stellar Blade, Dave the Diver e Lies of P.
“Trovate ciò in cui eccellete, siate fieri della vostra cultura, valorizzatela e fate cose che altri sviluppatori non possono o non vogliono imitare”, ha affermato.
Per Yoshida, è proprio questa l’essenza che può fare la differenza in un mercato globale sempre più affollato. Perfino un gioco di nicchia, se fatto con competenza e passione, può creare connessioni universali, superando le barriere geografiche e culturali.
In definitiva, l’ex dirigente Sony ha delineato una visione di un futuro in cui la qualità non è più legata solo agli aspetti visivi, ma alla capacità di raccontare storie autentiche e originali, valorizzando le peculiarità di ogni cultura e spingendo l’industria videoludica a evolversi in nuove direzioni.