Artis Impact Recensione
In questa recensione di Artis Impact voglio partire con un’affermazione: in questi quasi tre anni in cui ho fatto parte di Gamesource, è la prima volta che mi capita davanti un titolo così tanto artistico che faccia così male il suo gameplay. Ma andiamo per step, perché Artis è un titolo che vale la pena sviscerare per capire cosa sia andato storto.
Artis Impact Recensione
Ma prima di tutto: che cos’è Artis Impact?
Il titolo è un JRPG post-apocalittico con elementi da “Life Sim”, che ci permettono di vivere le giornate della nostra protagonista e di prendere parte alle missioni della parte militare del gioco.
Noi interpreteremo Akane, una ragazza dai capelli bianchi e dal vestito candido, che fa parte di una milizia impegnata a cacciare delle I.A. impazzite che attaccano gli esseri umani. Nei nostri viaggi, insieme ad Akane, scopriremo moltissimi tratti e segreti di questo mondo post-apocalittico e della sua protagonista. Alla fine, come ha detto anche l’autore, “Artis Impact è come un viaggio che potresti vivere nella vita vera”.
Città, Segreti e Dungeon
Il gioco si basa quasi totalmente sull’esplorazione delle varie zone che ci verranno assegnate in ogni missione. Non sarà un titolo particolarmente lungo e può essere facilmente concluso in una decina di ore. Durante le nostre esplorazioni delle mappe troveremo un sacco di eventi, casuali e non, che possono accadere: boss opzionali, Akane derubata da banditi, coniglietti in cerca di famiglia, ecc.
Molto spesso alcuni degli eventi non avranno nemmeno una singola risoluzione, rendendo il mondo più vivo grazie alle nostre scelte. I dungeon, invece, rappresentano secondo me la parte meglio riuscita delle varie esplorazioni.
Questi ultimi sono tutti piuttosto brevi, ma presentano sempre una qualche gimmick che ci spingerà a esplorare tutto, magari per attivare eventi nascosti che ci forniranno “Reputazione”, una valuta di gioco utile per ottenere il vero finale (e fidatevi: se il gioco vi strega come ha fatto con me, ne vale la pena).
Oltre ai vari eventi, il gioco sarà costellato di boss segreti e opzionali, anche se — purtroppo — qui arriviamo al lato più negativo del titolo: il gameplay.

Una visual novel glorificata
Artis Impact mi ha colpito molto sotto diversi aspetti della sua creazione. Il mondo è interessante, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e pieni di personalità (di cui parlerò più avanti). Il gioco ti attira con le sue vibes da NieR:Automata per poi arrivare al combat e scoprire che quest’ultimo è quasi un contentino per spezzare i momenti da visual novel.
Sia chiaro: lungi da me lamentarmi del fatto che il titolo sia troppo facile. Non ho bisogno di una sfida per divertirmi. Anche se, per i primi venti minuti, la sfida sembrava esserci: nemici che fanno molto danno, cure necessarie per sopravvivere, una barra del mana che si consuma in fretta e, più è alta, più danni sembra infliggere.
Poi però arrivi al punto in cui capisci che… è tutto qui il combat system.
Il sistema di combattimento di Artis Impact è abbastanza semplice: il nostro party è composto solo da Akane e dal suo fidato bot. La prima è controllata dal giocatore, il secondo agisce autonomamente secondo alcune scelte impostate fuori battaglia.
Artis Impact dispone di tre risorse principali: Vita, Mana e una barra arancione che si carica nel tempo e serve solo per poche abilità. Ogni turno potremo scegliere se usare un attacco normale, andare in guardia per curare HP e MP, usare un oggetto o un’abilità. Ed è qui che arriva il primo grande problema.
Ho passato il 98% del gioco, dopo il primo boss, a sconfiggere ogni nemico in un colpo solo, usando sempre la prima abilità disponibile. E non importava se fosse un nemico comune o un boss. Se non fosse stato per l’interesse che provavo verso il mondo di gioco, questo sarebbe stato un ottimo motivo per chiuderlo e non riaprirlo mai più.
Il Ribilanciamento
Non so se sia Akane ad avere statistiche troppo alte o i nemici troppo basse, ma poco tempo fa è stata pubblicata una patch che, a detta del creatore, ha “ribilanciato” il gioco. Per curiosità ho rigiocato il boss finale che avevo sconfitto con un colpo e, con mio grande stupore, non è più morto subito!
Questo però mi ha portato a notare altri grossi problemi del combat system.
Sono passato dal sconfiggere un boss in un colpo a togliergli poco più di un ventesimo della vita con la mia abilità più forte — quella che Akane possiede fin dall’inizio. È possibile ottenerne altre esplorando o comprandole dallo shop della caserma, ma il punto è che sembrano tutte fare la stessa identica cosa, variando solo nel numero di colpi e nei bersagli colpiti.
Non esistono per Akane status, buff o debuff che possano variare un po’ la nostra esperienza, ma solo spell di danno. Una volta trovata quella con il numero più alto, la useremo per tutto il resto dell’avventura.
E come il nostro parco abilità è blando, anche quello dei nemici e dei boss lo è: i combattimenti si riducono a un semplice botta e risposta, solo che i nostri attacchi infliggono almeno il 1000% di danni in più. Il combat, che è una delle attività principali del titolo, finisce quindi per essere la parte più triviale, quella che vorremmo saltare.

Il Cuore del Titolo
Gameplay a parte, Artis Impact ha dimostrato di avere un grandissimo cuore per i suoi personaggi, tutti pieni di carisma e di personalità.
Akane, la protagonista, è un po’ sopra le righe: una ragazza abilissima in battaglia, ma con un carattere curioso e quasi bambinesco, sempre pronta ad analizzare e vivere ogni singolo momento. Il suo modo di reagire al mondo porta spesso a gag che sembrano uscite da un episodio anime.
Akane è sempre affiancata dal suo fidato bot, che porta con sé come se fosse un cagnolino. È molto interessante vedere come la personalità fredda e razionale del bot si scontri con quella spensierata della protagonista, generando a volte vere e proprie riflessioni filosofiche sulle situazioni vissute durante l’avventura.
Ho adorato questo lato del gioco: se fosse stato solo una visual novel con questo livello di scrittura dei personaggi, sarebbe potuto essere tranquillamente un 9 su 10 per tutti i bei momenti che riesce a regalare.
Il lato visivo e Musicale
Visivamente, Artis Impact è delizioso da vedere. Utilizza una finta pixel art creata da modelli 3D con un filtro pixel applicato sopra.
Il risultato è piacevole, con scorci che ricordano un fumetto e che sembrano fatti apposta per far sognare chi gioca, immaginandosi nei panni di una ragazza anime con una lunga katana che affronta robot giganti. In questo senso, il titolo riesce perfettamente nel suo intento di trasmettere un mood leggero e a volte persino riflessivo.
Il gioco è accompagnato da una colonna sonora che, a mio avviso, è “strana”. Non è brutta, anzi — ma la maggior parte dei brani non mi è rimasta impressa, forse perché i combattimenti duravano appena quindici secondi, o forse perché in quei momenti ero semplicemente annoiato.
Nonostante ciò, so di averla apprezzata, e per questo rappresenta comunque un lato positivo del titolo.

Conclusioni
Artis Impact è sicuramente un titolo con tanta anima e poco corpo: un lato artistico realizzato da una persona di talento e un gameplay che non si capisce bene come sia stato concepito.
Tuttavia, non me la sento di sconsigliarlo: magari acquistato in sconto o per pura curiosità del suo lato artistico, può offrire una decina di ore piacevoli — a patto di sopportare un gameplay che rischia di farlo odiare a più di qualcuno.
Artis Impact è disponibile su Steam per il prezzo di 16.99€ ed è già disponibile da acquistare. mentre se vuoi leggere altre recensioni dal nostro sito, ti consiglio la recensione di Kirby e la Terra Perduta per Nintendo Switch 2 scritta dal nostro Alessandro!
Una grande anima con poco gameplay.
Pro
- Una scrittura dei personaggi ben caratterizzata
- Un comparto artistico ben curato
- Colonna sonora piacevole
- Il titolo sta venendo aggiornato di continuo
- tanti segreti e scene da scovare
- Un creativo con moltissimo potenziale...
Contro
- ...che non è riuscito a pieno a creare un gameplay divertente
- bossfight troppo semplici e post patch troppo tediose
- una progressione di gameplay del personaggio quasi inesistente.