Conduit 2 – Recensione Conduit 2

Nonostante il sistema di controllo della Wii sembri fatto a posta per gli sparatutto, tale genere non ha avuto grandi esponenti lungo il ciclo vitale della console, fatto salve per goldeneye 007 e Metroid prime 3 (che non è proprio uno sparatutto, però). The Conduit, ormai due anni fa, sembrava davvero un gran gioco dai video rilasciati prima dell’uscita, e mostrava una componente grafica eccezionale per la console Nintendo. Purtroppo l’uscita del gioco non confermò le impressioni avute e anzi mostrò un titolo tutt’altro che eccezionale. Conduit 2, di cui abbiamo parlato in maniera molto tiepida nella nostra anteprima, arriva su Wii in periodo per nulla ricco di uscite, ma neanche la carestia di titoli ci portano a consigliarvi lo sparatutto firmato High Voltage. Andiamo a vedere perché.
 

Un racconto alieno

Già nel primo capitolo la trama era poco più che abbozzata, in Conduit 2 la situazione è anche peggiore. Portando avanti la storia raccontata dal primo capitolo della serie, durante l’evolversi delle vicende vedremo un Michael Ford (già protagonista in passato) che riceverà una nuova tuta -non proprio gradevolissima da vedere- che deve lottare contro il cattivone alieno mascherato da diplomatico, Adams. Per riuscire a batterlo, Ford si allea con degli alieni e fa il giro del mondo per recuperare le forze utili a sconfiggere il malefico nemico. Partendo quindi da una stazione chiamata Atlantide, il nostro eroe (?) si sposterà da una parte all’altra del globo attraverso i vari condotti; quest’ultimi attivati dalla bella comprimaria, guardiana della stazione. Non meravigliatevi se durante il gioco non ci capirete niente della trama, è normale. Le varie cut-scenes saranno, oltre che di qualità infima, assolutamente confusionarie, e i vari dialoghi che ci saranno durante le missioni non riuscirete a seguirli perché scritti in caratteri minuscoli e ovviamente non doppiati in italiano. Comunque sia, se sarete così bravi da riuscire a capire qualcosa della trama, ne rimarrete delusi per la sua banalità.

Ambientazioni incoerenti

Forse uno dei punti di forza del titolo, se non l’unico, è la varietà di ambientazioni. Alcune di queste ci sono sembrate sicuramente piacevoli da vedere, sia per realizzazione che per il design di queste, ma il vero problema è la totale incoerenza che le lega tra loro e al tipo di gameplay. Fa molto strano vedere un castello medievale sullo sfondo senza che questo venga minimamente inserito nel contesto in maniera sensata. Per quanto riguarda il level design, sia delle mappe multiplayer, che delle ambientazioni della campagna, siamo su livelli medio bassi. Alcune idee possono anche sembrare carine, ma in generale non c’è un solo livello che possa rimanere impresso nella mente del videogiocatore per più di 5 minuti dopo il suo superamento.

Varietà nei condotti

Andando a parlare della varietà di gioco proposta non possiamo lamentarci, visto che sono presenti tutte le classiche situazioni già viste in decine di fps. Inoltre, cosa abbastanza curiosa, sembra quasi che High Voltage si sia ispirata a Metoid Prime per alcune particolarità del gameplay. Proprio come il titolo Retro Studios è presente un sistema di target dei nemici, i classici boss di fine livello che riprendono le meccaniche di Metroid, alcuni interruttori da attivare attraverso il diva, che però viene utilizzato anche come il visore di Samus per scannerizzare delle frasi aliene. Ovviamente, nonostante le sottili similitudini, i due giochi si differenziano pesantemente, soprattutto per quanto riguarda il livello qualitativo dell’insieme.

Alieni fuori controllo

Il punto di forza di The Conduit era senz’altro il sistema di controllo. Ecco, possiamo togliere questo pro da Conduit 2. Questa volta sono state aggiunge un paio di azioni nuove -la corsa e il target dei nemici- ciò ha portato ad una ridisposizione dei tasti che questa volta non porta ai risultati ottenuti in passato. Attenzione, non stiamo dicendo che il gioco è ingiocabile, ma solo che il punto di forza di Conduit 2 non è il sistema di controllo come lo era nel predecessore. Non è bastata l’implementazione del Wii-motion plus a rendere migliore tale caratteristica del gioco, dal momento che viene solo leggermente migliorato il puntamento, cosa assolutamente irrisoria.
 

L’arte non è il loro forte

Abbiamo già accennato che alcune ambientazioni, pur essendo ben costruite, soffrono di una forte incoerenza con il resto del gioco ed il gameplay proposto. Ciò è principalmente collegabile a spudorate scelte artistiche, e colori sballati. I nemici sono, a nostro parere, più brutti dei precedenti e in generale tutto il livello artistico non è aumentato come detto dagli sviluppatori, anzi; ma qui si va nel soggettivo. Andando invece a parlare di una questione totalmente obiettiva, la grafica, Conduit 2 non mostra neanche in questo caso miglioramenti. Nonostante siano presenti diversi effetti, la tecnica rimane abbastanza scarna, ma il problema maggiore sta nei rallentamenti: durante la maggior parte del tempo -quando saranno presenti più nemici su schermo- il gioco rallenta pesantemente e ciò rende molto meno godibile un prodotto già di per se non certo entusiasmante. 

In compagnia per i condotti

Anche il multiplayer in The Conduit era più che discreto, e in Conduit 2 il multiplayer non funziona, ovviamente. Pur essendo presenti decine di modalità, alcune delle quali anche molto interessanti, la modalità online del prodotto non va, semplicemente per due ragioni: il netcode è pessimo e la community è quasi inesistente. Difficilmente riuscirete a fare partite con il massimo dei giocatori in campo, e anche se ci riusciste molto probabilmente queste saranno ingiocabili a causa del lag persistente. Paradossalmente, è molto più consigliato il multiplayer in locale, anche se con massimo solo 4 amici,a patto di sopportare un down grade grafico abbastanza evidente.
 

Commento

Da Conduit 2 nessuno si aspettava grandi cose, ma che si rivelasse un titolo solo sufficiente in ben pochi lo immaginavano. A salvare la baracca ci pensa una campagna single player, che nonostante tutti i limiti e i difetti, si lascia giocare piacevolmente, ma per sole 4-5 ore -neanche sulla longevità gli sviluppatori hanno lavorato decentemente-. Purtroppo il gioco è peggiorato in tutto o quasi, forse solo un difetto non è aumentato rispetto al passato: il pessimo livellamento della difficoltà che raggiunge picchi elevatissimi anche a livello normale.
Conduit 2 è quindi la prova lampante che High Voltage è al momento una software house mediocre, e ciò dispiace, perché è una delle poche che si è dedicata con passione alla Wii.

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