Deus Ex: Human Revolution – The Missing Link – Recensione Deus Ex: Human Revolution – The Missing Link

Ad appena un mese dall’uscita di Deus Ex: Human Revolution, il primo DLC, di dimensioni consistenti, è pronto per allungare l’avventura di Adam Jensen. The Missing Link andrà a coprire il buco narrativo creato dalla sparizione del protagonista, che per ben tre giorni risulterà scomparso dopo essersi imbarcato su una nave della Beltower verso una meta non resa nota. Ci troviamo dinanzi ad un’avventura, quindi, stand alone, che non va ad inficiare assolutamente la trama del capitolo principiale, nel tentativo di regalare qualche colpo di scena in più rivelando dei retroscena della trama principale: l’obiettivo non è centrato al meglio e il plot, considerandolo nel proprio insieme, non regala molte novità, rendendo il prodotto quasi del tutto evitabile.

Jensen come Icaro

La nostra avventura inizierà, come già accennato poc’anzi, nei panni di Adam, che si ritrova intrappolato nella nave sulla quale si è imbarcato: sopportando i colpi inflitti dagli ufficiali di bordo, il Nostro riuscirà a commentare la situazione con la guardia di turno, riuscendo così a capire che nessuno sospetta della sua reale identità. Jensen quindi giocherà tutte le carte a sua disposizione per scappare dalla nave e tornare alla libertà: tra la ricerca del suo equipaggiamento in modalità rigorosamente stealth, dovremo sopportare molte menomazioni del nostro alter ego, incapace di violare i terminali che vadano oltre il terminale 1 e dovendo rigorosamente evitare le cadute dall’alto.

Potremmo quindi dire che The Missing Link accentua in maniera vistosa la problematica legata all’assenza di una vera e propria componente stealth nell’avventura primaria: per quanto, infatti, Deus Ex cerchi di puntare su quest’aspetto, mai risulta fondamentale e imponente la presenza dell’aspetto stealth. Il prosieguo dell’avventura è abbastanza lineare, senza creare troppe difficoltà all’utente che non ha intenzione di perdersi per strada: l’avanzamento è però spesso frustrante costringendoci a dover ricorrere a numerosi stratagemmi per superare i terminali non altrimenti forzabili.

Azione spezzata in due

Il DLC in sostanza si divide in due macrosezioni, che dopo averci visti impegnati sulla nave ci porteranno a dover affrontare uno squadrone di paramilitari cercando di violare e sabotare le sicurezze e i piani della Belltower. L’intera avventura non va comunque oltre le quattro ore, relegando il contenuto aggiuntivo a una specie di sub quest slegata dal resto. Di missioni secondarie neanche l’ombra: il pacchetto che ci viene offerto è formato da non più di due missioni tanto sbrigative quanto evitabili per il loro poco essere fondamentale ai fini della trama. L’evolversi della situazione non dovrebbe comunque portare a storcere il naso a tutti i fan della saga, che rimarranno comunque soddisfatti dal complesso. L’ambientazione però risulta essere troppo striminzita e giustificarla solo per necessità di sceneggiatura è troppo semplicistico: sul finire del nostro DLC, infatti, saremo costretti ad una sessione di backtracking sinceramente evitabile.

Verdetto finale

The Missing Link resta comunque un DLC apprezzabile, di natura interessante dal punto di vista tecnico, ma sinceramente nulla di eccezionale o necessario. La scelta di ambientare l’avventura in un unico scenario costringe il giocatore a compiere più volte lo stesso percorso, diventando noioso e ripetitivo: con appena quattro ore di gioco per 15 euro (1200 MP nel caso dell’Xbox360) possiamo dire senza alcun problema che The Missing Link non è quello che ci si aspetta da un DLC di Deus Ex Human Revolution. In caso però di price drop che possa portare il tutto ad un prezzo più ragionevole, potremmo sicuramente dire di trovarci dinanzi ad un contenuto aggiuntivo dal buon rapporto prezzo/qualità. Fino ad ora consigliamo l’acquisto solo a chi non può farne a meno.

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