Homefront – Recensione Homefront


Tanto fumo…

…e poco arrosto: è questa la metafora che meglio sintetizza l’impatto grafico di Homefront. La regia virtuale e il modo in cui sono state disegnate le varie ambientazioni mostrano una cura per i dettagli e un impegno non indifferenti, vanificati purtroppo dalle lacune di un motore grafico non in grado di competere con la potenza grafica mostrata dagli FPS moderni. Da una produzione del genere non pretendevamo l’eccellenza in stile Killzone 3, ci mancherebbe, ma nemmeno di ritrovarci di fronte al livello grafico di un paio di Call of Duty fa.

Fortunatamente proseguendo nell’avventura – e soprattutto nell’ultimo livello – la profondità di campo e l’ampiezza delle ambientazioni riescono a regalare qualche emozione in più, permettendo alla grafica di Homefront di raggiungere perlomeno la sufficienza nella nostra valutazione. Il problema principale, in questo caso, è più che altro nella modellazione degli scenari e nelle animazioni, entrambi realizzati con troppa poca accuratezza per essere considerati al passo coi tempi.


Il motore grafico, nonostante la buona regia virtuale e gli effetti speciali, non riesce a mostrare i muscoli


Il cruccio di tutti gli FPS moderni

Quello che pochi anni fa era solo il problema di pochi rischia oggi di essere il tallone di Achille di un intero genere videoludico: tralasciando qualche (sempre più rara) mosca bianca, è diventato ormai sempre più difficile trovare un FPS la cui avventura principale duri più di 5 o 6 ore. Avrete già capito da soli che, purtroppo, anche Homefront non si differenzia dalla massa: la campagna single player non durerà più di 5 ore, anche se non siete grandi esperti del genere. Citiamo il problema in un paragrafo a parte in quanto le promesse degli sviluppatori erano state ben diverse: dalle prime interviste emergevano indiscrezioni riguardo un lungo viaggio che ci avrebbe condotto dal Colorado a San Francisco. Questi due luoghi, in effetti, sono entrambi presenti nel gioco, ma sono anche le due principali ambientazioni che faranno da sfondo alle scorribande armate del protagonista. L’intera avventura si compone di 7 capitoli della durata di circa 45 minuti l’uno. Tenendo presente che in alcuni livelli dovremmo esplorare i dintorni o seguire i nostri compagni in un percorso forzato, è subito chiaro quanto poco materiale ci sia realmente da giocare in Homefront. Un vero peccato, perché se fosse stato dato maggior risalto alla campagna in singolo, almeno per il fattore longevità il nostro voto sarebbe decisamente stato superiore a quello della media del 90% degli FPS in circolazione.


Nonostante qualche sezione di pausa con percorsi forzati e dialoghi, l’avventura principale è molto breve


Multiplayer

Dopo la critica esposta nel paragrafo precedente, è chiaro che consigliamo il titolo soprattutto a chi ama confrontarsi con altri avversari umani sul web. La componente online di Homefront, infatti, risulta abbastanza ben studiata e godibile, qualità fondamentali per permettere al gioco di guadagnare qualche punto in longevità. Tra le principali caratteristiche segnaliamo la possibilità di ottenre un punteggio sulla base delle azioni compiute nelle battaglie in multiplayer: questi punti potranno poi essere spesi dal giocatore per acquistare armi e power-up, salendo di livello più velocemente di quanto si potrebbe fare con un sistema di crescita più classico e mettendo subito a disposizione la possibilità di richiamare attacchi aerei o dalla lunga distanza. Il lato negativo di questa novità è che, alla lunga, i giocatori più esperti e più potenti saranno in grado di scaricare addosso alle matricole una potenza di fuoco tale da scoraggiare chiunque non sia seriamente interessato a far crescere il proprio personaggio online. A parte questo, i pregi e i difetti citati negli altri paragrafi di questa recensione si riscontrano anche nelle partite in rete: se da una parte gli appassionati dell’online si troveranno di fronte ad un multiplayer dalle modalità classiche e dai controlli intuitivi, dall’altra dovranno sopportare la scarsa qualità grafica e la linearità delle possibili tattiche offerte dal gioco.


Il comparto multiplayer, pur non brillando per originalità, aumenta la longevità del titolo


In definitiva

I fatti ci costringono a bollare Homefront come un titolo dal grande potenziale, purtroppo inespresso. A suo vantaggio vanno, sempre che non siate troppo impressionabili, la crudezza dell’ambientazione e l’idea dalla quale scaturisce la trama dell’avventura principale. A suo svantaggio, invece, il non proporre innovazioni nel gameplay – sia in singolo che in multiplayer – così come la scarsa potenza del motore grafico utilizzato, che penalizza il gioco proprio in quelle sequenze dove visivamente questo dovrebbe mostrare i muscoli. Prendetelo in considerazione se siete dei veri appassionati di FPS, altrimenti volgete pure il vostro sguardo altrove.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

  • Morsels Recensione

    Morsels Recensione

    Il genere roguelike deriva da Rogue, un videogioco del 1980 in cui l’obiettivo era esplorare il sottosuolo scendendo sempre più in profondità, attraversando un livello dopo l’altro. Il gioco già presentava le caratteristiche tipiche del genere di cui sarà capostipite, tra cui l’impostazione a livelli generati proceduralmente, la morte permanente con conseguente ritorno all’inizio del gioco,…

  • Terminator 2D NO FATE Recensione

    Terminator 2D NO FATE Recensione

    Terminator 2D: NO FATE doveva necessariamente comparire nella mia libreria Steam, al primo avvio, lo ammetto, ho provato quel sussulto che solo i veri appassionati della saga possono capire. Quindi quale miglior occasione di recensirlo per voi? Terminator 2D NO FATE non è il classico tie-in cinematografico buttato lì per speculare sul franchise, ma di…

  • Anno 117 Pax Romana Recensione

    Anno 117 Pax Romana Recensione

    Sviluppato da Ubisoft Mainz, Anno 117 Pax Romana porta la storica serie Ubisoft in un’epoca inedita, quella della Roma imperiale, mantenendo il fulcro del gameplay sulla gestione della propria città e delle relative meccaniche sociali, integrate però con una crescente attenzione all’aspetto culturale. Anno 117 Pax Romana Recensione – Una campagna breve ma intensa Anno…

  • Metroid Prime 4 Beyond Recensione

    Metroid Prime 4 Beyond Recensione

    Finalmente, dopo uno iato sembrato un’eternità, ben 18 anni dall’uscita di Metroid Prime 3  Corruption, Metroid Prime 4 Beyond è approdato nelle nostre case, mettendo la parole fine ad una delle attese più lunghe e sofferte della storia Nintendo. Tuttavia, devo ammettere di essermi avvicinato a questo lancio con un animo profondamente diviso, vittima di…

  • Lumines Arise Recensione

    Lumines Arise Recensione

    Lumines Arise non è soltanto il ritorno di una serie iconica, ma una dichiarazione audace nel mondo dei puzzle game. Sviluppato sotto la visione di Tetsuya Mizuguchi e il team Enhance Games, questa iterazione per PlayStation 5 e PSVR2 non si limita a un semplice aggiornamento grafico, ma mira a stabilire un nuovo standard nell’immersione…

Lascia un commento