Killing Floor 3 Recensione
Killing Floor 3 è il nuovo capitolo della saga creata da Tripwire Interactive. Si tratta di uno sparatutto in prima persona dai toni horror, dove dovrai affrontare orde di zombie geneticamente modificati per sopravvivere. Da dieci anni, il secondo capitolo riesce a intrattenere e divertire con grande successo. Killing Floor 3 sarà all’altezza del suo predecessore?
La ricetta per creare uno sparatutto a orde può sembrare semplice, ma in realtà nasconde diverse insidie che possono decretare il successo o il fallimento di un titolo. Trovare un fattore che caratterizzi la propria IP e rendere l’esperienza adrenalinica e coinvolgente sono solo alcuni degli aspetti fondamentali per rendere interessante un genere che deve molto della sua fortuna alla modalità multiplayer.
Ho potuto provare Killing Floor 3 nella sua versione per PC, con mouse e tastiera, anche se ho notato che moltissimi utenti durante il pre-lancio giocavano da console. Perché sì, c’è il crossplay, ma puoi decidere se attivarlo o meno. Se fosse stato un gioco PvP l’avrei sicuramente disattivato, ma trattandosi di un PvE cooperativo ho preferito lasciarlo attivo. Ti verrà comunque chiesto se disattivarlo al primo avvio del gioco.
Killing Floor 3 Recensione | Il quartier generale
Veniamo al dunque e cerchiamo di capire cosa abbiamo tra le mani. Anche KF3 decide di rinnovare un po’ la sua proposta, presentando un hub in 3D più conforme allo stile odierno. Mette da parte un sistema centrato solo sui menù e crea una base operativa tridimensionale dove potrai gironzolare prima di partire in missione.
All’interno della base puoi svolgere le operazioni classiche, nulla che non si sia già visto, ci sono vari pannelli con cui interagire per scegliere la missione, organizzare l’equipaggiamento, selezionare la classe (qui chiamata perk) e personalizzarla. Una volta pronto, salirai sull’elicottero e attenderai il decollo per iniziare a giocare.

In realtà, questa parte è solo un grande abbellimento estetico. Premendo TAB potrai accedere al menù completo: scelta della missione, perk, loadout, progressi delle missioni e tutti i menù legati al gamepass e alle microtransazioni. Già si parla di pass stagionali, con un sistema quasi identico a quello visto in Marvel Rivals.
Killing Floor 3 è chiaramente pensato per essere giocato online, tramite matchmaking o con amici. È possibile anche giocare in solo, ma te lo sconsiglio formente, non tanto per la difficoltà, ma per non rendere monotona la tua esperienza. Killing Floor è nato per essere giocato in compagnia, e lì dà il meglio di sé.
Grandi novità sui perk
Al lancio, le classi giocabili sono sei: Commando, Firebug, Engineer, Sharpshooter, Ninja e Medic. Un mix tra classi nuove e già viste. Diciamo addio al Berserker e diamo il benvenuto al Ninja. Personalmente mi piaceva l’idea del guerriero armato di martello che si getta nella mischia, ma tutto sommato è solo una questione di gusti personali.
Il Ninja svolge lo stesso ruolo di combattente ravvicinato, ma può anche utilizzare kunai o arco per mantenere la distanza. I vantaggi? Puoi recuperare le frecce e le armi da lancio sparse per lo stage anche se non sarà semplice raccoglierle tutte. In ogni caso, ciò potrebbe farti risparmiare qualche dosh (la valuta del gioco) tra una wave e l’altra.
La seconda grande novità è l’Ingegnere, una sorta di carro armato umano che non darà tregua alle orde di Zed. Danni ingenti, ottima difesa, al prezzo della sua mobilità. Divertimento assicurato! Può essere un buon tank, un discreto DPS, e ha anche buff per la squadra.

Passiamo ora alla grande novità del sistema di Killing Floor 3, il sistema delle abilità. Questo è stato completamente rinnovato rispetto al vecchio skill tree binario di KF2. Ora ci sono circa 30 abilità per ogni classe, suddivise in tre categorie: Passives, Throwable e Gadget.
Alla fine di ogni missione otterrai un certo numero di punti maestria, che serviranno ad attivare e potenziare le abilità. Queste variano per ogni classe ma hanno lo scopo di migliorarne le capacità. Ad esempio, l’Ingegnere può potenziare il proprio attrezzo per riparare armature, aumentare i danni delle armi da lancio e naturalmente potenziare il proprio gadget personale.

Cos’è il gadget personale? Bè, si tratta di un’altra delle principali novità! Ogni classe ha una sua arma speciale utilizzabile durante le ondate. Una sorta di attacco speciale, unico per ogni classe, da usare nei momenti critici, visto che comunque ha anche un tempo di ricarica non indifferente.
Il loadout delle armi
Veniamo ora all’aspetto più interessante del nuovo Killing Floor 3, il loadout delle armi. Partendo da una base solida e già ben consolidata di killing floor, ogni classe dispone di quattro tipologie di armi che possono essere acquistate dal classico trader tra un’ondata e l’altra, con la possibilità anche di comprare armi appartenenti ad altre classi.
Ora però, prima di partire in missione, puoi preparare la tua arma personale, modificandone i vari componenti che comprendono: tipo di munizioni, canna, sotto canna, mirino, caricatore e parti interne. In aggiunta, sono presenti le classiche modifiche estetiche: colorazione dell’arma, stencil e un ciondolo da appendere.
Naturalmente, le armi personalizzate non sono disponibili sin da subito durante la missione, ma potrai acquistarle presso il trader nel corso della partita. Il prezzo dell’arma varierà in base alle modifiche fatte. Per poterle creare, però, è necessario raccogliere materiali all’interno delle missioni, eliminando zed e distruggendo schermi, telecamere e altri elementi ambientali. Si aggiunge così una piccola componente di grinding, che richiama ancora una volta l’anima da RPG del gioco.
Cosa ne penso di Killing Floor 3?
Tiriamo un po’ le somme e cerchiamo di capire. Killing Floor 3 ha trovato la giusta strada per rinnovarsi e riproporsi sul mercato odierno con una formula azzeccata, in grado di richiamare alle armi tutti i giocatori contro le orde di Zed. Sebbene l’anima estetica originale dei precedenti Killing Floor non sia stata rispettata al 100%, questo capitolo mantiene una coerenza artistica tutta sua, dai toni più dark ma meno underground.
Il connubio tra azione e colonna sonora è perfetto, imbracciare il proprio fucile e sparare pallettoni a ritmo di metal è una combinazione che non fallisce mai. E in questo nuovo capitolo, questa accoppiata è più vincente che mai, regalando sezioni di pura adrenalina e divertimento.
Allo stato attuale ci sono due aspetti che non mi convincono. Il primo è facilmente risolvibile nel tempo: la varietà degli Zed e dei boss di fine stage è ancora piuttosto limitata, ma è probabile che con il tempo arrivino nuovi contenuti, sia tra le fila nemiche che tra quelle alleate, con nuovi perk e nuovi Zed da abbattere.
Il secondo problema è forse più difficile da sistemare, c’è poca varietà negli obiettivi. In passato, tra un’orda e l’altra, gli questi potevano variare, per esempio alcune volte bisogna proteggere una zona. Al momento, invece, il gioco ti propone praticamente sempre orde di nemici, e se questa mancanza non verrà risolta al più presto, magari introducendo nuove mappe con obiettivi differenti, il gioco rischia di diventare noioso in breve tempo.
In conclusione, posso dire che Killing Floor 3 è davvero divertente, un’ottima scelta per passare una serata spensierata con gli amici di sempre o, perché no, per farsene di nuovi (se proprio i primi non vi piacevano). Ma, ripeto, sconsiglio di giocarlo in solitaria.
Killing Floor 3 è un buon ritorno dal passato, divertente in compagnia, meno in solitaria. Necessita di più varietà nei contenuti.
Pro
- Diverte in compagnia
- Colonna sonora
- I Zed come non li avete mai visti
Contro
- Poca varietà al lancio
- Single player povero

