Marvel Cosmic Invasion Recensione
Marvel Cosmic Invasion è l’ultima fatica dei ragazzi di Tribute Games, che tornano ancora una volta a cimentarsi con il genere beat ‘em up, del quale ormai padroneggiano il linguaggio, stavolta proponendoci un’avventura a tema Marvel.
La formula è ben consolidata: dopo il successo di TMNT: Shredder’s Revenge, prepariamoci a imbarcarci in un viaggio composto da livelli a mo’ di tappe su un tabellone e scatenare la furia di un cast nutritissimo di personaggi, pronti a fronteggiare l’ennesima minaccia aliena.
Pixel Art in 16 livelli per Marvel Cosmic Invasion
Pixel Art, un pizzico di nostalgia e 16 livelli lungo i quali scatenare la nostra furia sono la ricetta perfetta per un picchiaduro a scorrimento vecchio stile. Ogni livello della campagna viene introdotto tramite brevissimi intermezzi narrativi e siamo subito pronti a scendere in campo.
I livelli si dipanano tra schermate ricche di nemici dalle art box generose, che dovremo sconfiggere fino al raggiungimento del boss del relativo livello. Il pattern d’attacco delle varie creature e dei boss è sufficientemente diversificato da non mostrare mai il fianco alla noia.

Se a questa formula aggiungiamo ben 15 personaggi giocabili (una buona metà sbloccabile durante il corso della campagna principale) e un sistema tag che ci permette di utilizzarne due per volta, la varietà è assicurata.
Cast vario e divertente
Ogni personaggio ha un attacco base e uno speciale (quest’ultimo con ricarica a cooldown) e un bottone relativo all’opzione difensiva che propone la dicotomia parata o schivata. Il tasto relativo al salto permette ai personaggi in grado di volare di librarsi in aria e attaccare dall’alto.
A questa formula andiamo a sommare tantissime motion uniche che rendono il cast assolutamente diversificato e sempre divertente pad alla mano. Il feeling di ripetizione nell’utilizzo dei vari eroi è praticamente azzerato e i kit urlano personalità bucando lo schermo.
Marvel Cosmic invasion tuttavia sembra essersi accontentato della sua grande varierà di protagonisti e non fa nulla per superare sé stesso, in una linearità di contenuti che lasciano un margine di rigiocabilità decisamente misero.

Ogni livello di campagna ha tre missioni secondarie che, al completamento, ci forniranno una valuta unica da spendere nel Vault. Nel negozio sbloccheremo nuove descrizioni per il nostro archivio, parti della colonna sonora, recolor per gli eroi e poco altro.
Niente end game
Completare le missioni secondarie è abbastanza semplice, basta selezionare l’eroe relativo e compiere le azioni indicate. A volte schivare degli attacchi specifici nei vari stage. Una volta completato tutto, possiamo dedicarci alla modalità Arcade, che con i vari modificatori ci prepara a un “wanna be” end game.
Alzare la difficoltà significa rendere più pericolosi gli avversari su schermo o alterare l’esperienza tramite dei debuff più o meno consistenti, giocando un pochino con le opzioni si può trovare una quadra al fine di rendere godibile la rigiocabilità.
Peccato per la mancanza di sezioni di gioco più peculiari o mini giochi dedicati per spezzare la ripetizione dell’azione, che ci conduce lesta al completamento del titolo (più tutti gli extra) nel giro di una decina d’ore, mentre potremo assistere ai titoli di coda nel giro di tre ore.
Conclusioni
Marvel Cosmic Invasion punta a un revival dei beat ‘em up di una volta, dove usare i nostri beniamini attraverso stage ricchi di minacce, bastava per farci spalancare la mascella di stupore.
La loro rivisitazione sul tema è interamente concentrata sulla varietà del cast e le diverse modalità di approccio, tra terrestre e aerea e non propone alcun contenuto aggiuntivo in grado di porci delle sfide atte a farci sudare davvero porre un accento interessante sul level design.
Tutto sommato il prezzo in sconto al quale viene proposto, ripaga di gran lunga l’esperienza di gioco, che dà il suo massimo se giocato in modalità cooperativa (fino a 4 giocatori) in cui concatenare le combo e picchiare come dannati
Un gioco in vecchio stile da cabinato che diverte ma non splende.
Pro
- Cast super vario
- Approccio diversificato
Contro
- End Game minuscolo

