Metal Gear Online – Recensione Metal Gear Online

Più di 20 anni fa faceva la sua comparsa su MSX2 un particolare gioco, prodotto da Konami, che riuscì subito ad attirare l’attenzione di tutti verso di sè: Metal Gear era il primo titolo della storia videoludica a richiedere un approccio stealth, totalmente diverso dalla solita routine offerta dagli sparatutto o dagli action dell’epoca. Il geniale Hideo Kojima aveva intuito infatti che era possibile sostituire questa ripetitività con quella che si sarebbe poi rivelata una delle più importanti rivoluzioni nel mondo videoludico: l’action stealth. L’obiettivo del giocatore non consisteva più nell’affrontare gli avversari in brutali scontri faccia a faccia, cercando di schivare il maggior numero possibile di attacchi, ma si trattava adesso di evitare del tutto i combattimenti, nascondersi, muoversi dietro le spalle del nemico e agire in silenzio senza farsi notare, azioni fino ad allora mai provate. Questo tuttavia non fu l’unico merito di Metal Gear: Kojima infatti riuscì a farsi conoscere e apprezzare sopratutto grazie alla trama mai scontata, al carisma dei suoi personaggi, alla specialità della sua storia; tutte caratteristiche che lo rendono ancora oggi uno dei più apprezzati produttori al mondo. Sin dall’inizio il destino di quella che sarebbe diventata un’indimenticabile saga sembrava già scritto: Metal Gear non era un semplice gioco; Metal Gear era già diventato leggenda.

Quando venti anni dopo, proprio nel giorno del 20° anniversario della saga, Kojima annunciò che presto sarebbe arrivata la versione definitiva di quella nuova modalità che tutti (anche quelli che l’avevano assaporata appena su PS2) aspettavano da tempo, tutto il mondo videoludico si preparò a ricevere un altro gioiellino. Così, il 12 Giugno 2008, contemporaneamente e anzi all’interno dell’ennesimo, indiscusso capolavoro di Kojima, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, i fans e non solo della saga poterono finalmente mettere le mani sull’ultima sfida che il genio giapponese non avesse ancora dominato: Metal Gear Online
 


Lo sfondo originale di Metal Gear Online

Snake è caduto nella rete

Sin da quando su Playstation 2 (PS2) iniziarono ad apparire le prime funzionalità online, la possibilità di vedere approdare Snake nella rete mondiale divenne la grande speranza di tutti i suoi fans. I lavori di Kojima si dimostravano sempre impeccabili e più che soddisfacenti, ma affrontare nemici “reali”, controllati da altri giocatori, rimaneva uno dei più grandi desideri di ciascun amante della saga. Bisognò aspettare MGS3 Subsistence o spostarsi su PSP con Metal Gear Solid Portable Ops per riuscire a godere di una modalità online che permettesse di sfidarsi in rete: in realtà si trattò di tentativi molto apprezzabili (e anche abbastanza vicini alla versione attuale) ma troppo timidi e destinati ad un pubblico troppo ristretto per essere considerati la vera modalità online che tutti si aspettavano.
Con l’approdo della terza generazione di console, invece, e un panorama online che negli ultimi anni è cresciuto a dismisura, Kojima non poteva rimanere a guardare, nè rischiare di deludere i suoi ammiratori. Così, giusto per rendere totalmente perfetto quel suo ultimo capolavoro tanto atteso (MGS4), ha voluto farlo accompagnare da una componente online veramente degna di questo nome e a sè stante, realizzata in perfetto stile Metal Gear Solid.

War…has changed!

Così come Metal Gear 20 anni fa aveva inserito la tattica stealth nel genere action, oggi Metal Gear Online (MGO) ha il compito di trasformare in tal senso anche l’esperienza online. Compito, a dir la verità, forse troppo difficile anche per Kojima.
La sostanziale differenza sta forse nell’approccio mentale del giocatore (e lo si erà già visto nelle prime partite online di MGS3 Subsistence). Avendo come avversari delle intelligenze artificiali studiate apposta per permettere movimenti e attacchi furtivi, si rivela naturale agire secondo il concept del gioco ed evitare lo scontro agendo alle spalle; ma ciò prendendosi tutto il tempo a disposizione per farlo. Online, giocando contro avversari reali (in questo caso fino a un massimo di 16 contemporaneamente), questo tempo si azzera, l’azione si velocizza esponenzialmente e bisogna eseguire ciascuna azione senza esitare o attendere: il modo di combattere cambia radicalmente.
In una situazione del genere, soprattutto quando il numero di giocatori è elevato, agire furtivamente rispetto ad ogni individuo diventa impossibile. Quando infatti si prova a cogliere di sorpresa uno o magari un gruppetto di avversari, è sempre probabile (anzi, è praticamente certo) che un altro nemico vi sbuchi a sua volta alle spalle, magari anche per caso mentre si spostava da un punto all’altro. La velocità d’azione diventa dunque essenziale e raramente va d’accordo con lo spirito stealth del gioco, con evidenti conseguenze sul piano del gameplay. Che Kojima abbia perso la sua sfida??
 


Classico affollamento da "Frag Fever"


Un inizio burrascoso

La risposta a questa domanda è: sì, all’inizio. Precisamente, le prime partite di Metal Gear Online, animate perlopiù da giocatori già esperti con altri tipi di action/sparatutto in rete, si trasformavano in Deathmatch all’ultimo sangue con l’unico scopo di fraggare quanto più possibile, ovvero eliminare a ripetizione avversari giocando scoperti e senza preoccuparsi di nascondere la propria posizione al nemico. Questa tattica, che soprattutto nelle modalità individuali è stata a lungo presente e continua ad esserlo, si dimostrava meno efficace nelle altre modalità e ha iniziato ad essere pian piano rimpiazzata da tattiche di squadre sempre più efficaci: ecco così spuntare i primi cecchini, coperti dalle unità di disturbo, e i primi schemi di attacco “a catenaccio”, con lo scopo di rinchiudere e circondare gli avversari in determinate zone.
In definitiva, dopo un inizio piuttosto deludente sotto il profilo dello schema di gioco, Metal Gear Online e tutti i suoi giocatori, desiderosi di far dominare quella tattica furtiva caratteristica della saga, hanno iniziato ad adattarsi ad una nuova tipologia di scontri online decisamente rivoluzionaria, la quale, pur avendo bisogno di tempo per affermarsi del tutto, promette sin da ora un’esperienza di gioco inedita. Proprio come il suo primo predecessore, venti anni fa. 

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