Morsels Recensione

Recensito su Xbox Series X

copertina di Morsels, in nuovo gioco prodotto da Furcula

Il genere roguelike deriva da Rogue, un videogioco del 1980 in cui l’obiettivo era esplorare il sottosuolo scendendo sempre più in profondità, attraversando un livello dopo l’altro. Il gioco già presentava le caratteristiche tipiche del genere di cui sarà capostipite, tra cui l’impostazione a livelli generati proceduralmente, la morte permanente con conseguente ritorno all’inizio del gioco, ecc.

Negli anni il genere si è contaminato con altri stili, dando vita in primis al sottogenere roguelite, che prende le meccaniche del roguelike aggiungendo progressione del personaggio, grafica e gameplay moderni. In questo filone, negli ultimi anni, sono emersi grandi successi videoludici, come ad esempio The Binding of Isaac e, soprattutto, Hades, uno dei titoli più acclamati degli ultimi anni.

In questo contesto, in cui volente o nolente si cavalca l’onda del successo di Hades e The Binding of Isaac, si colloca Morsels, un roguelike sviluppato da Furcula e pubblicato da Annapurna Interactive.

Morsels Recensione

Il gioco è ambientato in un mondo in cui, un giorno, sono misteriosamente cadute sulla Terra delle carte capaci di dare poteri soprannaturali. Queste carte furono trovate da alcuni potenti personaggi del mondo di gioco, che le usarono per imporre la loro supremazia, lasciando le briciole a tutti gli altri.

In questo contesto vestiremo i panni di un topolino, il quale, rovistando nella spazzatura dei bassifondi, incontra una creatura mostruosa in possesso di alcune delle carte speciali. La creatura donerà al topolino le carte per tentare la scalata nei piani alti e rovesciare la supremazia dei potenti.

primo boss di Morsels

A livello narrativo la premessa è molto basilare, ma poco importa, in quanto il vero fulcro del gioco è l’atmosfera: surreale, psichedelica e veramente intrigante. Viene utilizzata una pixel-art volutamente retrò e “rustica”, che ricorda i televisori a tubo catodico, una palette di colori sgargianti da viaggio allucinogeno e uno stile che si muove costantemente tra il “cute” e il grottesco/horror.

Il risultato finale è strabiliante: sembra di essere veramente immersi dentro un’allucinazione, complice anche un comparto sonoro ottimo caratterizzato da musica lo-fi, che contribuisce pienamente ad alimentare quell’atmosfera onirica.

una balena in Morsels con cui parlare
Un capodoglio!

Gotta Catch ‘em All!

A livello di gameplay, in Morsels dovremo superare cinque stage principali, composti a loro volta da tre dungeon iniziali in cui dovremo raggiungere la scala di uscita per salire al piano superiore. A seguito dei dungeon troveremo un boss finale dello stage.

Il fulcro del gameplay è l’utilizzo delle carte “morsel”, che ci permetteranno di trasformarci in esseri mostruosi.

Inizieremo la partita con un morsel casuale, ma potremo ottenerne fino a un massimo di tre durante la partita, da utilizzare a piacimento uno alla volta e scambiabili in qualunque momento. Abbiamo quindi a disposizione una squadra di morsel, ciascuno caratterizzato da un attacco base unico e da una “biglia”, un’abilità o potenziamento casuale. Stilisticamente questi sono molto ben fatti e la loro unicità nel combattimento induce ad approcciarsi in maniera variegata ad esso, a seconda delle abilità.

menu di gestione dei morsel in Morsels

Durante la partita potremo accumulare esperienza che ci permetterà di far evolvere i morsel in una versione potenziata, e, raccogliendo del formaggio, potremo comprare potenziamenti o attacchi speciali dagli NPC presenti nella mappa. I potenziamenti sono anche reperibili nella mappa, nascosti o posti come premio per il superamento di una zona particolarmente ostica.

In Morsels sono disponibili due livelli di difficoltà chiamati “soft cheese” e “hard cheese”, che si differenziano solo per il fatto che in una i morsel hanno 4 cuori mentre nell’altra ne hanno 3; esiste poi una terza modalità hardcore sbloccabile alla prima partita completata. Il combattimento di Morsels è tendenzialmente fluido e godibile (a prescindere dal morsel stesso), anche se ho notato a volte qualche glitch nel movimento e piccoli bug visivi: niente di limitante o fastidioso.

morsel rana in Morsels

Stairway to Heaven

Alla fine di ogni livello saliremo la scala per il piano superiore, dove avremo un incontro ravvicinato con uno degli stravaganti NPC del gioco, che ci porrà una scelta tra due opzioni di vario tipo. Dagli NPC possiamo ottenere potenziamenti, ma talvolta anche perdere una delle nostre carte; potremo anche giocare a simpatici mini-game, sempre in stile retrò.

Il ritmo di gioco di Morsels, nonostante l’atmosfera chill, è in realtà molto frenetico: dovremo muoverci in continuazione per evitare i tanti nemici che cercheranno di colpirci. Le mappe sono generate proceduralmente con il tema dello stage corrente; i nemici sono abbastanza ricorrenti in base allo stage, ma ogni tanto viene introdotto qualche “imprevisto” che complica le cose. E poi bisogna trovare la scala in fretta, altrimenti arriva un serpentone pronto a mangiarci!

Morsels gommola in un isola
Wilsooon!

Parlando dei difetti del titolo, Morsels purtroppo ne ha uno dei più comuni tra i roguelite di questo tipo: la casualità delle build è determinante per la progressione nella partita. Per spiegare questo concetto, farò riferimento al deus ex machina di questo genere: Hades.

I peccati capitali dei Roguelite

Tra i tanti pregi di Hades c’è anche quello di essere molto bilanciato nella costruzione della build: la casualità delle abilità che otteniamo durante la partita non è determinante per la vittoria, permettendo quindi al giocatore di costruire quasi sempre un approccio efficace indipendentemente dai poteri e potenziamenti che vengono offerti.

In Morsels, i morsel sono unici nell’approccio al combattimento, ma indubbiamente ci sono morsel più efficaci di altri: ad esempio il morsel “Fogliola” ha come attacco un raggio laser molto versatile sia per i dungeon che soprattutto contro i boss, cosa che non vale ad esempio per il morsel “Smogola”, che ha attacchi corpo a corpo molto più complicati da usare con i boss.

Per non parlare di alcuni morsel che sembrano esser stati creati solo per chi vuole una sfida ancora più avanzata, ma che quando capitano ad un “normal player” come me, finiscono per mettere solo i bastoni fra le ruote.

immagine di uovola, uno dei morsel di Morsels
Uovola è veramente complicato da utilizzare.

Chiaro che anche in questo caso la difficoltà sta nel creare una squadra di morsel equilibrata per tutte le situazioni, ma in realtà c’è un sottoinsieme di morsel che è quasi sempre preferibile a prescindere, come il già citato “Fogliola” o “Bombola”, che spara delle bombe con danno elevatissimo: le partite che ho completato avevano sempre questi due morsel in squadra.

In generale il gameplay è sicuramente divertente nei dungeon, ma meno entusiasmante con i boss, i quali, pur essendo ispirati artisticamente, sono abbastanza basilari nelle meccaniche e non troppo complessi da battere, nonostante possano assumere forme e approcci diversi da partita a partita.

boss del quarto piano in Morsels

In conclusione, Morsels è un titolo dallo stile unico e molto accattivante, affiancato da un gameplay semplice ma divertente che fa della collezione e dell’utilizzo dei tanti tipi di morsel il suo punto di forza. Non è esente da alcuni difetti tipici dei roguelite, ma risulta un’esperienza assolutamente godibile.

7.5
Un titolo dallo stile psichedelico unico, affiancato da un gameplay divertente, con qualche piccolo difetto.

Pro

  • atmosfera unica
  • gameplay fluido
  • i morsels sono unici e divertenti...

Contro

  • ...ma un pò sbilanciati
  • boss non particolarmente ispirati
Vai alla scheda di Morsels
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