Ninja Gaiden 4 Recensione

Parte del mito dei ninja, silenziosi, veloci e letali, è stato sicuramente alimentato anche dalle opere nate secoli dopo dalle loro azioni. Team Ninja ha sicuramente contribuito ad accrescere la fama di queste spie silenziose e ci prova ancora con Ninja Gaiden 4. Parliamo infatti di una serie che ha ridefinito l’azione videoludica e con questo quarto capitolo, la promessa è quella di tornare alle radici del combattimento frenetico, dell’eroismo in stile ninja e dell’universo oscuramente affascinante che ha caratterizzato i precedenti episodi. Ma questa volta, l’attesa è segnata da un’ombra più profonda: la recente scomparsa di Tomonobu Itagaki, il visionario director che portò la saga al successo moderno, ci ricorda che ogni battaglia lascia tracce e che ogni eroe, prima o poi, si ritira nell’ombra.

In questo contesto, Ninja Gaiden 4 non è soltanto un nuovo tassello della serie: è un omaggio al lascito del passato, una sfida lanciata al presente e un testamento per il futuro degli hack-&-slash. L’obiettivo è chiaro: rispettare l’eredità, modernizzarla e rinnovarla senza tradirla. E il terreno di gioco è rischioso perché chi ha impugnato una spada sa che la vera abilità non sta solo nell’attaccare, ma nel saper cadere e rialzarsi. Vediamo quindi se le aspettative createsi durante il nostro provato alla Gamescom (che puoi leggere cliccando qui) sono state confermate.

Muoversi nell’ombra – Ninja Gaiden 4 Recensione

Una delle caratteristiche principali dei ninja è sicuramente quella di rimanere celati nell’ombra, muovendosi furtivamente e colpendo in modo letale, si sorpresa, senza destare il minimo sospetto e poi scomparire, come un soffio leggero di vento. È questo che, per anni e anni, ha fatto il Clan del Corvo, una famiglia di ninja dedita a rimanere nell’ombra e nel mistero e che fino ad ora è rimasta sotto l’ombra del clan del Drago. Proprio il clan del Corvo sarà un perno centrale di Ninja Gaiden 4, in quanto Yakumo, uno dei migliori ninja della famiglia, avrà l’arduo compito di porre fine all’esistenza del Drago Nero. Questa divinità ovviamente è legata al clan del Drago e, nonostante sia al momento deceduta e sigillata, rappresenta ancora una minaccia le cui fondamenta sono legate profondamente ai clan ninja.

Sarà proprio nei panni di Yakumo che, insieme ai suoi compagni ed un’alleata a sorpresa, dovremo ovviare alla minaccia che pende sul mondo intero e che corrompe la città di Tokyo ormai da tempo. Ovviamente questa impresa non sarà semplice nemmeno per sogno e il clan del Drago riserverà delle soprese niente affatto scontate, lungo il cammino. A rendere tutto più misterioso ed intricato vi è anche il coinvolgimento della O.D.D., un’unità speciale di guerrieri il cui compito è quello di sorvegliare le spoglie ed i sigilli del Drago Nero disseminati per il territorio, i cui contatti sono abbastanza fumosi.

Il concetto di equilibrio, ordine contrapposti al caos saranno al centro della narrazione, accompagnati da una quantità di sangue e frenesia da far girare la testa. Avventurarsi per il mondo della quarta iterazione di Ninja Gaiden ha sicuramente un suo perché, accompagnato da una componente esplorativa (per quanto possibile in un action) ben studiata.

Sangue, spade e mutilazioni

Ricordate i concetti di muoversi nell’ombra e colpire nel silenzio? Bene, nei panni di Yakumo potremo muoverci proprio così: velocissimi, agili, letali e silenziosi. Gli assassinii silenti saranno eseguibili facilmente e con la pressione di un singolo tasto… a patto di non essere individuati dal resto dei nemici. In Ninja Gaiden 4 a farla da padrone sarà soprattutto la frenesia degli scontri: una volta iniziato un’uno vs molti non ci sarà un attimo di tregua! Verremo chiamati a sfruttare a pieno ogni potenzialità a nostra disposizione, sfruttando al massimo ogni mossa appresa durante il nostro cammino. Si potranno cambiare al volo anche le armi, aggiungendo varietà all’approccio, oltre che a cambiare modalità di attacco, nel caso di Yakumo vi sarà il Ninjutsu del Fulcro Sanguigno. Durante questa modalità, accessibile caricando la barra apposita e premendo il dorsale dedicato, si potrà accedere ad un moveset potenziato tramite cui si infliggeranno più danni e si romperà la guardia del nemico. Saranno disponibili varie abilità, accessibili tramite denaro, sia per il personaggio che per l’arma che impugnerà. Chiaramente questo tipo di approccio vale anche per i capitoli dedicati a Ryu Hayabusa, che non poteva mancare.

Yakumo ha dalla sua la velocità e l’agilità, mentre nei panni di Ryu si infliggeranno molti più danni, anche se l’approccio sarà bene o male simile fra i due personaggi. Non vi attendete qualcosa di uguale al 100% ai Ninja Gaiden precedenti perché vi saranno molti aspetti differenti: qui infatti, soprattutto nelle boss battle, si punterà molto alla schivata o al parry perfetto, invece di studiare a puntino il moveset del nemico e sfruttarne il pattern. I nemici saranno comunque molto aggressivi e difficilmente vi lasceranno tregua, anche se il livello di difficoltà non sarà punitivo come nelle iterazioni precedenti della saga. Questo è arricchito anche dalla possibilità di entrare in una nuova modalità frenetica che potenzierà ogni attacco e potrà essere scaricata totalmente con un unico fendente capace di eliminare un’orda intera. Fondamentali saranno anche le esecuzioni: scenografiche e gore per caricare le barre delle modalità speciali e togliere nemici, ancora pericolosi, di mezzo.

Il livello di sfida comunque di un certo stampo: non pensate di portare a termine anche un solo singolo scontro senza aver sudato un po’. Si dovrà sfruttare anche la verticalità dell’ambiente, sfruttando le pareti e ciò che circonda i personaggi, oltre ad essere molto reattivi durante le schermaglie. Se si vuole comunque cercare un certo livello di sfida superiore si potrà puntare sia ai livelli di difficoltà superiori che alle missioni secondarie/livelli del Purgatorio, che vi ricompenseranno a dovere a patto di sacrificare dei punti vita prima degli scontri. Il divertimento, anche se a volte un po’ confusionario, non mancherà di certo.

Vittime del Drago

Dal punto di vista visivo, Ninja Gaiden 4 mette in campo scenari che sono in sintonia con quello visto fino ad oggi nell’universo della serie. I livelli spaziano dai villaggi giapponesi devastati, alle metropoli notturne illuminate al neon, fino ai templi corrotti dal potere demoniaco, con effetti di pioggia, vento e sangue che rendono ogni ambiente vivo e pulsante. Le animazioni dei personaggi sono incredibilmente fluide: ogni mossa di Ryu e Yakumo è stata realizzata con cura e le transizioni tra le combo scorrono con naturalezza, senza interrompere il ritmo serrato degli scontri. L’illuminazione dinamica e gli effetti particellari, come le scintille delle spade e gli schizzi di sangue, amplificano ulteriormente l’impatto visivo, mentre il bagliore rosso del Ninjutsu del Fulcro Sanguigno rende immediatamente riconoscibile lo stato di potenziamento di Yakumo. Qualche incertezza c’è nei corpi dei nemici sconfitti che non sempre seguono precisamente le regole della fisica.

Anche sul piano sonoro il gioco non delude. La colonna sonora combina strumenti tradizionali giapponesi, come shamisen e taiko, con percussioni elettroniche e sintetizzatori, creando un’atmosfera che segue la dualità dei protagonisti: la calma glaciale di Ryu contrapposta alla frenesia agile di Yakumo. Il ritmo è dinamico durante le battaglie mentre nelle fasi stealth si ritira fino quasi al silenzio, enfatizzando il senso di tensione. Il doppiaggio giapponese è molto più caratteristico del suo contrapposto in inglese ed aggiunge sicuramente molto a livello di caratterizzazione: Yakumo appare più introspettivo, mentre Ryu mantiene la sua calma, coerente con il suo ruolo di veterano e maestro ninja. Insieme, grafica e audio rendono Ninja Gaiden 4 un’esperienza immersiva che amplifica ogni momento di tensione e adrenalina.

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