Onimusha 2 Samurai’s Destiny Remastered Recensione

Recensito su PlayStation 5

Onimusha 2 remastered cover

La serie Onimusha rappresenta uno dei capisaldi dell’era PlayStation 2, un’epoca d’oro in cui Capcom sapeva coniugare abilmente meccaniche action, atmosfera e una narrazione storica venata di soprannaturale.

Dopo il successo del remaster del primo Onimusha: Warlords, Capcom ha deciso di proseguire l’operazione nostalgia con Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered, un titolo che si propone di riportare in auge un classico del 2002 in uscita per PlayStation4, Xbox One e Switch.

Tuttavia, sebbene il cuore del gioco sia ancora pulsante e la sua atmosfera rimanga affascinante, questo remaster soffre di una visione limitata e di un approccio troppo conservativo, mancando l’occasione di rinnovare a dovere un’esperienza che oggi risulta inevitabilmente datata.

Onimusha 2 Samurai’s Destiny Remastered Recensione

Onimusha 2: Samurai’s Destiny ci mette nei panni di Jubei Yagyu, un samurai dal passato travagliato che si ritrova coinvolto in una guerra contro le forze demoniache. Jubei, unico sopravvissuto, intraprende un viaggio epico per vendicare la sua gente, scoprendo di possedere il potere degli Oni, gli antichi rivali dei Genma.

La trama è solida, con una narrativa che si intreccia a elementi storici e mitologici giapponesi, offrendo un contesto affascinante e originale. Rispetto al primo capitolo, Samurai’s Destiny amplia la portata del racconto introducendo più personaggi giocabili, percorsi multipli e un sistema di relazioni che influenza alcuni sviluppi narrativi e persino i finali.

Tutto questo si traduce in una varietà inaspettata per un titolo dell’epoca, che ancora oggi riesce a sorprendere per la sua ambizione narrativa. Purtroppo, però, le meccaniche che regolano queste diramazioni non sono state rielaborate o rese più comprensibili, lasciando il giocatore moderno spesso spaesato di fronte a sistemi poco intuitivi e scarsamente spiegati.

Onimusha 2_ Samurai's Destiny Gongandatess
Uno dei personaggi meglio riusciti di tutto Onimusha 2 è Gongandantess

Restauro tecnico conservativo

Dal punto di vista tecnico, il remaster di Onimusha 2 adotta un approccio simile a quello del primo capitolo: risoluzione aumentata, texture leggermente migliorate, compatibilità widescreen (pur con compromessi), colonne sonore riarrangiate e comandi modernizzati.

A livello superficiale, il lavoro svolto consente al gioco di essere giocabile su piattaforme moderne come PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, con una fluidità generalmente stabile e un’interfaccia più leggibile.

Le cutscene sono state mantenute nella loro forma originale in FMV, migliorate solo nella compressione ma non rimasterizzate in alta definizione. Questo crea un evidente stacco visivo tra fasi di gioco e sequenze narrative. Le animazioni dei personaggi, così come i modelli 3D, non sono stati ricreati o rielaborati. Il risultato è un aspetto visivo fortemente ancorato al 2002, che può far storcere il naso a chi si aspetta una rivisitazione più coraggiosa.

Una delle migliorie più apprezzabili riguarda il controllo del personaggio: ora è possibile muoversi con lo stick analogico in maniera più fluida, abbandonando il sistema tank che dominava l’originale. Questo rende il combattimento più reattivo, sebbene il sistema di targeting e la rigidità dell’IA nemica restino invariati, rivelando la natura vetusta del gameplay.

Il comparto audio è stato rivisitato con musiche orchestrate che accompagnano le ambientazioni cupe e sovrannaturali del gioco. Tuttavia, Capcom ha incluso anche l’opzione di ascoltare la colonna sonora originale, permettendo così ai nostalgici di rivivere l’esperienza con il sound design originale.

Il doppiaggio rimane invece un punto critico. Nonostante la presenza di tracce vocali in giapponese e inglese, il livello di recitazione è datato e, in certi frangenti, addirittura amatoriale (vi consiglio di giocarlo in giapponese). Tutto questo contribuisce a rendere l’esperienza meno coinvolgente rispetto agli standard moderni. Per un titolo che punta molto sulla narrativa, è un’occasione sprecata.

Onimusha 2_ Samurai's Destiny combat
Tecnicamente è una buona rimasterizzazione, senza infamia senza lode

Meccaniche di gameplay tradizionali ma datate

Il cuore di Onimusha 2 resta il combattimento in terza persona con telecamere fisse e fondali pre-renderizzati, che conferiscono al gioco un’atmosfera cinematografica, ma limitano la libertà visiva. Il sistema di controllo, pur migliorato nella rimappatura moderna, si basa ancora su una struttura rigida dove la precisione dei colpi e il tempismo sono essenziali.

Combattimento e Armi

Jubei può utilizzare diverse armi da mischia (come spade, lance e martelli) ognuna associata a un elemento magico (fuoco, ghiaccio, fulmine, ecc.). Ogni arma ha un attacco base, uno speciale potenziato dalla magia e una “Issen” (parata/contrattacco), che permette di sferrare un colpo critico istantaneo se si colpisce l’avversario nel momento esatto in cui sta attaccando.

Questo sistema, sebbene semplice, è molto soddisfacente quando padroneggiato, ma può risultare frustrante per chi non ha riflessi pronti o pazienza per impararne i tempi.

Onimusha 2_ Samurai's Destiny weapon
Ogni arma ha tre livelli di potenziamento con abilità speciali sempre più forti

Dopo aver sconfitto i nemici, Jubei può assorbire le loro anime, che si suddividono in:

  • Anime rosse, che servono per potenziare armi e armature.
  • Anime blu, che ricaricano la magia.
  • Anime gialle, che rigenerano la salute.

Questo sistema è essenziale per la progressione del personaggio, ma richiede una gestione costante e rischiosa, poiché l’assorbimento lascia Jubei vulnerabile per alcuni istanti.

Sistema di Relazioni

Una delle novità introdotte in Onimusha 2 è il sistema di alleanze con altri personaggi secondari. Durante l’avventura, Jubei può offrire oggetti a determinati NPC per guadagnarne la fiducia. A seconda del livello di affinità, alcuni personaggi interverranno nelle battaglie, offriranno oggetti speciali o sbloccheranno percorsi narrativi alternativi.

Questo sistema introduce un certo grado di rigiocabilità ma soffre della totale assenza di indicatori: il giocatore non ha alcun modo concreto per sapere l’impatto delle sue azioni finché non è troppo tardi.

Onimusha 2_ Samurai's Destiny relazioni
Sviluppare bene le relazioni in Onimusha 2 vi permetterà di sbloccare diramazioni uniche

Puzzle e Esplorazione

Come nel primo Onimusha, anche Samurai’s Destiny include numerosi enigmi ambientali. Si tratta spesso di puzzle di tipo classico (blocchi da spostare, combinazioni da scoprire, dispositivi magici da attivare) che, pur essendo ben integrati nell’ambiente, mostrano la loro età con una logica a volte arbitraria o mal spiegata. Inoltre, il level design è spesso lineare e privo di mappe funzionali, con ritorni forzati e backtracking che rallentano il ritmo.

Modalità Hell – La Vera Sfida per i Veterani

Una delle pochissime aggiunte inedite del remaster è la Modalità Hell, pensata per i giocatori più esperti. Si tratta di un livello di difficoltà superiore che offre nemici più aggressivi, danni aumentati, meno risorse disponibili e margine d’errore ridottissimo. È una modalità pensata per chi ha già completato il gioco almeno una volta e vuole mettersi alla prova.

La presenza di questa modalità è apprezzabile e fornisce un minimo di contenuto extra rispetto all’originale, ma resta isolata: non introduce nuovi boss, finali alternativi o premi particolari. Avrebbe potuto essere l’occasione per implementare una leaderboard, sfide a tempo o una modalità “Boss Rush”, ma Capcom si è limitata all’essenziale.

Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered Recensione | Un operazione a metà

Il problema principale di Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered è l’assenza di vere innovazioni. Più che un remaster, sembra un porting con rifiniture superficiali. Nessun contenuto extra, nessuna galleria dietro le quinte, nessun commento degli sviluppatori o modalità bonus che avrebbero potuto arricchire l’offerta per fan e neofiti.

Nel 2025, l’aspettativa per un remaster non si limita più all’aumento della risoluzione o alla rimappatura dei comandi. Titoli come Resident Evil 2 Remake o Final Fantasy VII Remake hanno alzato l’asticella, mostrando come si possa reinterpretare un classico senza tradirne l’identità. Onimusha 2 Remastered, invece, resta troppo ancorato al passato, offrendo un’esperienza che si regge esclusivamente sulla nostalgia.

Onimusha 2: Samurai’s Destiny Remastered è un titolo che piacerà soprattutto ai fan storici della saga e a chi desidera riscoprire un pezzo importante della storia videoludica giapponese. Il fascino della narrazione, le ambientazioni mistiche e la colonna sonora rinnovata mantengono vivo il cuore del gioco. Tuttavia, l’operazione di remaster appare pigra, incapace di colmare i gap strutturali dell’originale.

L’aggiunta della Modalità Hell è un piccolo passo verso una maggiore longevità, ma resta l’unico vero contenuto inedito. L’assenza di veri extra, di modernizzazioni strutturali e di una revisione più coraggiosa del gameplay rende il prodotto incompleto e poco competitivo nel panorama odierno dei remaster.

8
Una reliquia conservata con cura, ma senza cuore

Pro

  • Atmosfera affascinante e trama coinvolgente
  • Buon sistema di combattimento quando padroneggiato
  • Modalità Hell per i giocatori hardcore

Contro

  • Nessuna vera modernizzazione delle meccaniche
  • Doppiaggio datato e poco immersivo
  • Sistema di relazioni opaco e poco guidato
  • Level design rigido e backtracking forzato
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento