The Technomancer – Recensione VGN

Prendete The Witcher, spogliatelo di una buona dose di longevità e di perfezionista adorazione per il dettaglio ed otterrete The Technomancer, più o meno. La produzione Spiders si pone come punto di riferimento per tutte quelle opere binarie che, pur non potendo vantare su valori produttivi enormi, sfrutta al massimo le limitate risorse disponibili, raggiungendo risultati discretamente rilevanti in un universo, quello degli RPG di matrice occidentale, quantomai avido di esponenti di un certo spessore, specialmente lato console.

Mars Attack

L’evoluzione della trama di gioco gira attorno alla figura di Zacharian Mancher, il protagonista di The Technomancer, che si immerge completamente in una realtà marziana vivida e fluida. Valorizzato dalla presenza di numerose specie indigene e non, il pianeta rosso si erge a maestoso setting per le scorribande dell’eroe, perennemente diviso tra una linea narrativa fedelmente ancorata al classico gioco di intrighi e macchinazioni e tutta una serie di subquest caratterizzate perlopiù da un alto coefficiente di pestaggio coatto dei vari felloni sparsi nell’environment.


Choose your appearance

Come quasi tutti i titoli simili, anche in The Technomancerviene fornita la possibilità di personalizzare quasi totalmente il main character, un’esperienza che, sebbene lungi dall’essere troppo approfondita, contribuisce a rendere unica l’esperienza complessiva. L’aspetto probabilmente più caratteristico dell’opera Spiders risiede nel combat system, scisso in tre stance ben distinte: Guardian, Rogue e Warrior. Ogni stile ha le proprie caratteristiche di difesa ed offesa, indi per cui risulta necessario modificare il proprio assetto offensivo in funzione delle situazioni ostili che si frappongono tra Zacharian Mancher e la fine della propria avventura.


Le basi della crescita

I combattimenti sono mediamente abbastanza tosti e, pur non raggiungendo i livelli quasi proibitivi della serie Souls, ricordano la feroce efficacia delle bestie presenti nei capolavori di Miyazaki. Lo spettacolo messo in scena da The Technomancer diverte e coinvolge, proponendo una serie di battaglie contraddistinte da un elevato tasso di spettacolarità e di tatticismi. L’avanzamento di livello, palesabile dopo aver conseguito un discreto numero di exp point, non si limita al mero aumento dei parametri vitali del nostro eroe: è possibile incrementare le proprie combat skill nonché vari talenti, principiando dalla persuasività e arrivando ad abbracciare più ombrose capacità, compresa la possibilità di scassinare indisturbati.


Qualcosa manca, ancora

Tutto sembrerebbe pensare che The Technomancer sia un’opera quasi perfetta, ma evidentemente alcuni tarli le impediscono di stagliarsi, a pieno merito, nell’Olimpo delle migliori produzioni RPG. Innanzitutto, The Technomancer è tecnicamente così così. Intendiamoci, nulla di particolarmente disgustoso, anzi, tuttavia non si può non denotare una certa semplicità tanto nelle costruzioni poligonali, quanto nella qualità dei rivestimenti proposti. Assolutamente inascoltabile, invece, il doppiaggio proposto. A corredo di una recensione che comunque resta positiva, occorre precisare come i caricamenti siano particolarmente imponenti e che la longevità del titolo si assesti sulle trenta ore circa. The Technomancer, in definitiva, è il perfetto esempio di come un prodotto confezionato con competenza e (relativamente) pochi verdoni possa ambire a risultati spesse volte irraggiungibili persino per le software house più blasonate. Se siete amanti degli RPG, The Technomancer è un titolo che potrebbe fare al caso vostro, nell’attesa del caldo autunno che ci aspetta.

7

Pro

  • - Coinvolgente
  • - Combattimenti duri ma divertenti
  • - Buon grado di personalizzazione
  • - Discreta longevità

Contro

  • - Grafica non eccezionale
  • - Doppiaggio da dimenticare
  • - Caricamenti abbastanza lunghi
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