Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries – Recensione

Recensito su PC

Se volessimo chiudere in una riga la recensione di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries, platform 2d creato da Pixel Reign, basterebbe scrivere “Preparati a morire!”.

Sì, perché in questo titolo dall’aria old school, apparentemente un semplice platform a scorrimento orizzontale in due dimensioni, il giocatore deve prepararsi a morire. Male e in tantissimi modi differenti. E questo, non per difetti di realizzazione o scarso bilanciamento, ma proprio perché il gioco ci farà da subito capire che il modo migliore per proseguire è… morire e imparare da questo!

La storia è molto semplice e, in fin dei conti, praticamente accessoria. Ci ritroviamo ad interpretare Robbie Swifthand o, per dirla all’italiana, Robertino Manolesta, il più scaltro e abile ladro in circolazione. La nostra abilità è leggendaria, così come i colpi che abbiamo messo a segno. Forse un po’ troppo leggendaria, dato che attira le attenzioni di Qualcosa che, di sicuro, il nostro Robbie non sospettava neppure l’esistenza: inaspettatamente, infatti, il nostro ladro dalle mani di velluto si risveglia in una sorta di dungeon sotterraneo, per scoprire di lì a breve di essere stato “convocato” in quel luogo da una non meglio identificata e fumosa entità, che gli chiede, senza troppi giri di parole, di recuperare per lei il famigerato Orb of Mysteries, il Globo dei Misteri, in cambio della libertà del nostro simpatico topo di appartamento.

Da qui dovremo, nei panni di Robbie, affrontare una miriade di schemi velli pieni zeppi di pericoli, enigmi e trappole mortali. La struttura dei livelli è semplicissima. Non dovremo fare altro che arrivare alla porta di uscita. Farlo rimanendo interi e, soprattutto, vivi è però decisamente un altro paio di maniche. In Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries non abbiamo punti vita o barre dell’energia di sorta: ogni errore nel valutare un pericolo o una trappola ci porta inesorabilmente a una istantanea e, nella stragrande maggioranza dei casi, truculenta morte.

robbie swifthand

Per fortuna (e ci mancherebbe altro!) i tentativi a nostra disposizioni sono infiniti. Ogni volta che verremo falciati da una lama rotante, schiacciati da un masso, arrostiti, impalati su delle punte a scomparsa e quant’altro, un nostro piccolo e malconcio doppio spettrale rimarrà sul campo proprio per ricordarci che in quel determinato punto abbiamo fatto davvero una brutta fine. Uno dei pregi di Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries è proprio questo: per affrontare al meglio un livello dovremo morire, e morire e morire. Se i primi stage sono sorpassabili solo con una o due dipartite, spesso anche senza, i livelli più avanzati si presentano invece come un insieme contorto e sadico di trappole e pericoli.

Oltre a cercare di evitare di finire maciullati in qualche orrenda maniera, dovremo anche pensare a gestire dei piccoli globi dorati che, gettati nel luogo opportuno, fungono da chiavi per certi passaggi e ci consentono di avanzare verso nuovi pericoli e nuove dipartite.

robbie swifthand

Tutto qui, un gioco dal concept semplicissimo e divertente. Volendo trovare un difetto, possiamo dire che a lungo andare lo schema di gioco può cominciare a essere piuttosto ripetitivo ma, la difficoltà intrinseca (comunque settabile su tre livelli prima di iniziare una partita), sempre molto ben bilanciata, costituisce un potente stimolo ad andare avanti nell’esplorazione del dungeon.

Tecnicamente, Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries si presenta con una grafica molto semplice, ma comunque dettagliata e pulitissima e un sonoro simpatico e di atmosfera. Stiamo parlando di un gioco da affrontare preferibilmente con un game pad, con il quale i controlli risultano precisi anche nei passaggi millimetrici. Ovviamente è possibile giocarlo anche da tastiera, ma senza dubbio l’esperienza ne risentirebbe parecchio.

robbie swifthand


Robbie Swifthand and the Orb of Mysteries è, in definitiva, un ottimo gioco indipendente, senza eccessive pretese, divertente e che strizza l’occhio alla vecchia scuola, che male mai non fa, pur non scadendo mai nel riciclo. Consigliato a tutti, ma soprattutto a chi ama le sfide difficili ma non frustanti.

8

Pro

  • Grafica retrò pulita e fluida
  • Ottima curva di apprendimento
  • Divertente

Contro

  • Alla lunga ripetitivo
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