SoulCalibur V – Recensione Soul Calibur V

Soul Calibur 5, nonostante questo bel numerone, è in realtà il sesto capitolo di una famosa saga di picchiaduro, iniziata con il capolavoro Soul Blade, uscito per Playstation molti anni fa. Nell’arco delle sue varie incarnazioni, la serie ha visto vari cambiamenti, ma con la sua entrata in scena nella nuova generazione, con Soul Calibur 4, abbiamo assistito a un peggioramento enorme, in termini di modalità escluse e carenza di nuovi personaggi. Con il nuovo capitolo, la Namco ha scelto di dare una svolta significativa alla saga. Vediamo come.

 

 

 

 

17 anni e… sentirli

La prima "rivoluzione" nel gioco ha a che fare proprio con la trama, rispetto a Soul Calibur 4 infatti son passati addirittura 17 anni. Nella Modalità Storia seguiremo le vicende dei due figli di Sophitia: Patroklos, guerriero al soldo del Graf Dumas in cerca della sorella rapita, e Pyhrra, donzella che sta uccidendo gente e dando fuoco a città sotto gli ordini di Tira. Patroklos scoprirà ben presto che il Graf Dumas non ha la minima intenzione di aiutarlo a trovare Pyhrra, e si metterà quindi in proprio fino a quando non incontrerà Siegried, con il suo gruppetto di mercenari anti-Nightmare, che gli affiderà la Soul Calibur. La leggenda del conflitto tra le due spade quindi ha di nuovo inizio, nelle mani di due fratelli che vogliono stare insieme ma che sono destinati a doversi scontrare.

La trama, da questo punto di vista, è molto godibile, ma presenta un pesantissimo difetto. Tutti gli altri personaggi del gioco, a parte qualche rara eccezione, non vengono praticamente mai nemmeno menzionati, e i personaggi "nuovi" non hanno una presentazione. Quindi abbiamo un Mitsurugi, o un Cervantes, entrambi personaggi importantissimi della serie, che nella storia nemmeno compaiono e quindi non si sa cosa abbiano fatto in questi 17 anni, oltre a non avere il minimo ruolo nella trama di questo capitolo, ma soprattutto, cosa ancor più imperdonabile, le molte New Entry nella serie come Z.W.E.I., Viola, Xiba e diversi altri, non si sa chi siano, non si sa cosa vogliono, non si sa da dove vengono. Compaiono senza un motivo in una trama che non dà loro spazio, nemmeno un minimo di background. Ci troviamo così a giocare in un picchiaduro dove la stragrande maggior parte dei personaggi risultano essere semplici modelli poligonali senz’anima.

 

 

 

 

Ti ammazzo di botte, da oggi per un round in più.

In Soul Calibur 5 ci sono diversi cambiamenti nel gameplay, un bilanciamento generale che rinnova la serie in maniera gradita. Salterà immediatamente all’occhio, durante le battaglie, che il ritmo è molto più veloce e frenetico rispetto a prima, e che un approccio più offensivo è premiato di piu’ rispetto a uno difensivo che in passato.
Ma partiamo dalla novità più importante: la barra delle super. Sotto alla barra della vita troviamo infatti questo nuovo caricatore, ormai onnipresente in quasi ogni picchiaduro esistente, che si caricherà man mano che colpiremo l’avversario o che verremo colpiti a nostra volta. Questo caricatore può venire usato in diversi modi, sia offensivi che difensivi. Quando abbiamo parlato di uno stile difensivo che paga di meno rispetto che in passato, ci riferivamo a due cose in particolare: in primo luogo pararsi troppo finirà in una rottura della guardia che ci lascerà completamente indifesi per qualche secondo, la guardia a impatto (un tipo di guardia presente anche nei capitoli precedenti, in cui sbilanceremo il nemico se ci sta attaccando nell’esatto momento in cui effettueremo questa tecnica) costerà metà della barra della super, rendendola quindi una cosa molto rischiosa.

Per quanto riguarda il fattore offensivo invece abbiamo molte opzioni che ci facilitano la distruzione dell’avversario, le principali sono la Lama Audace, una serie di attacchi combinati particolarmente potenti sferrabili usando metà della barra della super, e la Lama Critica, che consuma l’intera barra e che è una vera e propria Super Combo come negli altri picchiaduro, con tanto di video, e che infligge un danno tale da ribaltare le sorti dell’incontro.
Tra queste nuove abilità e un danno maggiorato da prese e colpi normali, mandare KO l’avversario è ora una cosa molto più veloce, quindi per evitare vittorie fortuite i round da vincere sono aumentati da 2 a 3.

Le differenze in termini di gameplay rispetto alle precedenti versioni di Soul Calibur sono queste, ma anche se poche sono in realtà estremamente incisive. Rispetto al quarto capitolo sono state aggiunte anche diverse interessanti modalità, anche se purtroppo l’amatissima Cronistoria non ha ancora fatto ritorno, cosa che ha suscitato la disapprovazione di molti appassionati.
La modalità Storia, come detto sopra, si concentra su Patroklos e Pyhrra. Scopriremo la trama del gioco completando circa una ventina di capitoli, in 2 o 3 ore, intervallati da alcuni video in CG e molto spesso da immagini statiche disegnate. Sarà probabilmente la prima modalità in cui ci si cimenterà una volta inserito il disco, essendo molto buona per imparare, nonostante la curva di difficoltà un po cinica verso le fasi finali.

L’Arcade è un po’ cambiato rispetto a prima: stavolta potremo scegliere diversi "percorsi" che determineranno i 6 avversari con cui ci scontreremo, ma a parte questo, completare questa modalità non servirà assolutamente a nulla, non essendoci nemmeno un minimo di storia del personaggio che sceglieremo di utilizzare. Anime Leggendarie invece, una modalità sbloccabile una volta terminata la storia, è un arcade contro 7 avversari a difficoltà estremamente elevata, che farà senza dubbio gettare il joypad per terra a molte persone.
Una nuova modalità è quella delle Battaglie Veloci: qui troveremo una lista (sulla falsa riga degli incontri online) di 240 avversari di varie difficoltà, ognuno di essi con un titolo che sbloccheremo una volta che lo avremo sconfitto.

Infine, per quanto riguarda l’offline, oltre al solito Training ritroviamo la Personalizzazione del personaggio, vero fiore all’occhiello della produzione, dove potremo personalizzare i costumi dei personaggi del gioco o crearne uno da zero originale. Rispetto alle precedenti edizioni, questa volta la nostra creazione raggiunge livelli davvero incredibili grazie ad accessori che possiamo mettere dove vogliamo sul corpo del personaggio e sistemarli come più desideriamo, sticker, motivi e quant’altro. Oltretutto, a fine creazione, potremo anche scattare una foto al nostro personaggio (adornandola con cornici e sfondi vari), da utilizzare come tessera di riconoscimento nella nostra "licenza" da mostrare online.

Ed è proprio dell’online che parleremo adesso: in Soul Calibur 5 viene data grande importanza alla competitività. Oltre alle solite modalità come la partita classificata e quella del giocatore, troviamo la modalità Colosseo dove ci si può sfidare in lobby di 20 persone e organizzare tornei, e soprattutto è possibile scegliere, tra le persone che incontriamo o i nostri amici, 3 "rivali" di cui seguiremo sempre i record.

 

 

 

 

Tecnica sopraffina

Nonostante la mancanza della cronistoria, in termini tecnici questo titolo è a livelli altissimi. La longevità per completare le varie modalità offline si attesta intorno alle 35 ore di gioco, per poi naturalmente sbizzarrirsi nelle battaglie in rete. Graficamente il tutto è superbo, tra modelli poligonali e animazioni; l’unico lato negativo è la serie di immagini statiche nella modalità storia, che sembrano indicare un po’ di pigrizia da parte degli sviluppatori che avrebbero invece potuto usare filmati in grafica di gioco per avere un effetto migliore. Musiche come sempre ben orchestrate e orecchiabili, con possibilità di scaricare come DLC anche quelle dei capitoli passati.

 

 

 

 

In conclusione

Soul Calibur 5 non torna ai fasti di una volta, pur essendo un miglioramento netto rispetto al quarto capitolo. La storia si incentra su soli due personaggi senza spiegare nulla di tutte le new entry, e la mancanza della Cronistoria si fa sentire. In ogni caso abbiamo di fronte un picchiaduro solidissimo, che ci appassionerà nelle sue meccaniche rinnovate, con una personalizzazione dei personaggi eccellente e con un Ezio Auditore da Firenze pronto ad assassinare qualcuno come guest star.

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