Tales of Xillia – Tales of Xillia

Sono passati quasi due anni da quando Tales of Xillia è stato rilasciato sul mercato nipponico, tanto da aver già ricevuto il proprio sequel, rilasciato nel novembre scorso sempre in Giappone. Nonostante ciò tra, due mesi, ad agosto, sarà il momento di accoglierlo nel mercato europeo e quindi anche in Italia: il ritardo è palese, ma dinanzi gli occhi di Hideo Baba, designer della saga di Tales of, presente negli studi Namco Bandai per la presentazione avvenuta il 22 maggio, le promesse del publisher sono state diverse. Prima tra queste, sicuramente la più importante, è quella di ridurre il più possibile l’arrivo in Europa dei prossimi capitoli, a partire da Tales of Xillia 2, sospinti da una nuova caratteristica che sta per arricchire il proseguimento della saga: la localizzazione.

Primo passo: localizzazione italiana

Lo stesso Baba ha premuto moltissimo su quest’aspetto, capendo quanto per il mercato italiano sia importante giocare a un prodotto localizzato: così come i giapponesi, d’altronde, sappiamo benissimo che il nostro popolo non è avvezzo alla lingua anglosassone, e uno dei deterrenti più importanti alla saga fino a ora è stata proprio la mancata traduzione dei Tales of in italiano. Ritrovarsi dinanzi a un J-RPG, per definizione il genere con la trama più ostica da seguire e da analizzare, gestito in una lingua della quale non siamo padroni al massimo ha sicuramente allontanato, per non dire che ha evitato di avvicinare, moltissimi videogiocatori. Ora le cose con Tales of Xillia sono destinate a cambiare, proprio grazie ai testi e ai dialoghi completamente tradotti, fino ai colpi in battaglia: ovviamente l’audio rimarrà in inglese soltanto, escludendo la possibilità del doppio doppiaggio, proprio come confermato da Baba nell’intervista della post-presentazione. Pare comunque che, nel caso in cui le richieste dovessero aumentare, potrebbe esserci un aggiornamento che possa prevedere l’aggiunta del doppiaggio originale.

Risulterà fondamentale tale passaggio, in particolar modo dinanzi ai siparietti pregni di commedia che cercheranno di stemperare il mood dell’esperienza: d’altronde i Tales of hanno sempre insegnato al videogiocatore che la tensione e l’ansia sono dietro la porta, specializzando Baba in storie drammatiche e tristi. Non sempre, però, in Xillia, la tristezza sarà all’ordine del giorno: siamo, d’altronde, dinanzi a un party composto per lo più da giovani ragazzi, in particolar modo per il protagonista, e la goliardia dev’essere all’ordine del giorno. Così come Jude, che all’improvviso chiederà perché si parli sempre di “meloni”, facendo un ovvio riferimento ai seni femminili: si sfocerà in un inaspettato discorso sulla pubertà legato alle gag più semplici da immaginare, ma che sicuramente strapperanno un sorriso durante un’esperienza concentrata e sentita. 

Secondo passo: evoluzione del battle system

Veniamo al battle system, che abbiamo avuto modo di provare nell’unica area disponibile nella demo approntata per l’hands on. Eravamo in una spiaggia che sembrava predisposta come una delle prime aree a vostra disposizione: purtroppo la demo presentava il party a un livello già avanzato, quindi i combattimenti non sono stati eccessivamente approfonditi per l’estrema facilità nel progredire, ma quei pochi secondi a scontro ci hanno permesso di estrapolare diverse impressioni. La prima è che, fondamentalmente, per chi ha giocato almeno un capitolo dei precedenti Tales of, ci ritroviamo dinanzi a un sistema riciclato e perfettamente oleato. Il nostro party si baserà su quattro personaggi, che potranno essere sostituiti dai due nella retroguardia in tempo reale, come in un tag team, ma quelli in campo potranno godere del sistema Link, un collegamento che siamo riusciti a testare in alcune occasioni: chiamato precisamente Dual Raid Linear Motion Battle System (evoluzione del Linear Motion Battle System dei precedenti Tales of), il tutto si basa su un sistema di collegamento tra i vari personaggi così da poter dare vita ad attacchi o Arti particolari, a seconda del Link effettuato, sfruttando i punti Assault Counter, raccolti nella barra posta sulla sinistra dello schermo. Una volta utilizzata quella che può essere definita una mossa finale, la barra si svuoterà e nel mentre non potrete ricaricarla: una volta arrivata al termine potrete riprendere a riempirla a suon di combo fino al successivo colpo. Collegando due personaggi avrete attacchi unici e anche conclusioni diverse durante la fanfara di vittoria a seconda dei link effettuati. Un sistema che dovrà essere approfondito in sede di recensione e che soprattutto in battaglie più ostiche dovrà essere messo alla prova.

Per il resto l’esplorazione resta quella canonica, che non necessita di troppe spiegazioni: arrampicarsi, saltare, scalare, sarà tutto previsto da alcuni script, mentre voi potrete esclusivamente camminare nell’ambientazione 3D. Nella mappa, tutti gli avversari ricompariranno ogni volta che abbandonerete una zona e vi tornerete: per evitarli dovrete semplicemente non avvicinarvi, altrimenti vi vedranno e, logicamente, vi seguiranno fino ad attaccarvi. Al primo tocco partirà lo scontro che vi catapulterà nella battle arena circoscritta da un cerchio immaginario nel quale combattere. Infine, durante l’esplorazione, troverete i venditori che vi permetteranno di acquistare equipaggiamenti, oggetti, armi e armature. Ogni oggetto che potrete trovare nell’ambientazione, infine, sarà ben visibile grazie a un luccichio in lontananza, mentre gli scrigni saranno visibili sulla mappa: tutto molto intuitivo e semplice, senza troppe difficoltà o eccessive problematiche.

Terzo passo: serializzazione del brand

Concludiamo ricordando un aspetto che già spesse volte è stato citato, ma che lo stesso Baba ha voluto sottolineare all’inizio della presentazione: Tales of Xillia è un titolo che presenta, quasi come innovazione del mestiere, quattro mani di character designer, ovvero Kosuke Fujishima e Mutsumi Inomata, impegnati nello sviluppo dei due personaggi che, tra l’altro, vi permetteranno di avere due opening a seconda della scelta. Quindi chiudiamo dicendo che Tales of Xillia resta un prodotto avvincente e che per un amante e divoratore di J-RPG può essere, anzi è, un titolo da acquistare, ma che per chi cerca qualcosa di innovativo e fresco non è proprio la prima scelta sulla quale far ricadere i propri soldi: parliamo d’altronde di un prodotto oramai già vecchio, con due anni sulla schiena e visibili arretratezze tecniche, ma resta il primo punto di partenza per avere una pubblicazione più veloce in futuro. In sede di recensione, però, avremo occasione di scoprire ancora altri dettagli e approfondire tutti i dubbi che persistono. Appuntamento ad agosto, insomma.

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