Samsung Odyssey OLED G8 Recensione
Il Samsung Odyssey OLED G8 è una soluzione ottimale per il gaming e un monitor davvero "potente", ma due piccoli elementi sporcano leggermente il quadro perfetto.
Il Samsung Odyssey OLED G8 mi ha finalmente fatto capire i famosi neri di cui tutti parlano, in fatto di OLED.
Siamo ad un presente tecnologico nel quale i passi avanti si fanno sempre più piccoli, quasi impercettibili in alcuni casi: di fronte ad un – personalmente aspettato – plateau del progresso su larga scala, ci sono dei termini, dei brand, dei concetti e delle feature che rimangono importanti, soprattutto per il casual user, quello che, ad oggi, ancora i brand non sono riusciti del tutto ad acchiappare.
Se da un lato gli smartphone sono ormai stanche iterazioni (iPhone Air potrebbe essere la cosa più innovativa dell’ultimo decennio, e questo la dice lungo sullo stato delle cose), televisori e monitor pc hanno raggiunto una sorta di placido olimpo intoccabile, una meta che un gran parte di utenza “vede da fuori”, vuoi perché distante dal budget richiesto, vuoi perché dissociati dal pc gaming più “aggressivo”.
Se dal lato delle TV non si può che ricadere in LG e Sony, se si vuole qualità e abbondanza di feature, per i monitor Samsung è sempre stato al centro dell’attenzione, sia per la qualità estetica dei prodotti da pc gaming, sia per l’eleganza dell’ecosistema anche in fatto di UX. Il Samsung Odyssey OLED G8 è un monitor che a Colonia ho visto da lontano ma del quale, grazie ad un prodotto review ricevuto da Samsung e del quale sarà tristissimo separarsi, mi sono innamorato… ma come ogni innamoramento, c’è qualche piccolissima crepa nell’idilliaco splendore di questa luna di miele.

Samsung Odyssey OLED G8 Recensione
Parto come sempre con un paio di paragrafi dedicati alle specifiche tecniche più spure, quelle che ti piazzo qui e poi non riprendo quasi più in mano perché quella che voglio restituirti è una sublimazione della mia esperienza di utilizzo, non una incomprensibile sequela di numeri e strani parametri. Se cerchi un recensore che parli di numeretti e cifre che si alzano, e quadratini colorati più colorati di prima… sorry, ti tocca cercare altrove. Se vuoi invece un report onesto sull’esperienza con questo monitor, sei sulla pagina giusta.
Disponibile nei formati 27″ e 32″, il Samsung Odyssey OLED G8 è un monitor piatto, QD-OLED 4K, con frequenza di aggiornamento da 240 Hz e un tempo di risposta GtG di 0.03ms.
Dato che mi piace condividere le cose che imparo e ho spesso usato la sigla fraintendendone l’acronimo, GtG significa “grey-to-grey” e indica il tempo nel quale un pixel passa da una tonalità di grigio ad un’altra. Solitamente è il criterio per misurare la responsività di un monitor, ma non l’unico.
Proprio rimanendo in argomento refresh, uno dei terrori di tutti gli acquirenti di monitor o TV OLED è il cosiddetto fenomeno del burn-in, ossia il momento nel quale un immagine o parte di essa rimane sullo schermo, nonostante l’output video inviato ad esso sia diverso dall’immagine “impressa”. Solitamente avviene in alcune piccole aree dei monitor/TV OLED e dopo un utilizzo che definirei intenso, ma è una paura legittima e innatamente possibile con questo tipo di tecnologia.
Il Samsung Odyssey OLED G8, per questo, possiede un sistema di raffreddamento dinamico che, con l’ausilio di un liquido refrigerante, permette una diffusione del calore 5 volte più efficace rispetto a monitor senza questo sistema… che vuol dire i monitor normali, perché l’integrazione di questo sistema è prima al mondo.

Ok, veniamo al montaggio
Quante volte ti sei trovata a bestemmiare dietro al monitor comprato perché anche solo unirlo allo stand o, che il signore ti prenda, agganciarlo al braccio da monitor, richiede più pazienza di un monastero di benedettini? Io sono nel club, tranquilla.
Il primo inaspettato piacere del Samsung Odyssey OLED G8 è proprio questo: lo togli dalla scatola, togli dalla scatola il suo stand, inclini il primo sul secondo e un soddisfacente CLIC ti conferma l’aggancio. Fine. Esperienza utente semplicemente sopraffina.
Il monitor ha dietro di sé il prevedibile stuolo di uscite, dall’HDMI (2 porte), al DisplayPort, a 2 USB-A, ad un jack da 3.5mm per le cuffie. Insomma, se hai un dispositivo per il PC è molto probabile che un modo per collegarlo al monitor tu lo possa trovare.
L’immediatezza del “montaggio” (le virgolette sono necessarie) si rivela solo l’apripista di un percorso di attenzione quasi morbosa alla restituzione di un’esperienza di utilizzo godibile. Una volta collegato il tuo output e accesso il monitor con un tasto – sul cui posizionamento avrei qualcosa da dire – il monitor è già “pronto” per l’utilizzo.
Non parlo solo di impostazioni, parlo di affidabilità dei colori e illuminazione. Zero necessità di calibrazione, si può usare straight out of the box. Applausi.

Straight out of the box
Sottolineo che l’affidabilità dei colori di Samsung Odyssey OLED G8 è elevatissima, e mi è stata molto utile nell’editing su Da Vinci durante la notte, soprattutto grazie ad una luminosità che non diventa mai davvero accecante, rimanendo piuttosto morbida nell’intero spettro di valori disponibili.
La pressione direzionale del tasto di accensione ti fa accedere a dei menu rapidi, mentre la pressione verso lo schermo ti apre direttamente il menu. Al suo interno ci sono uno stuolo di opzioni utilissime, dall’Adaptive Sync, al Black Equalizer (capacissimo di permettere visibilità nelle aree più buie di un gioco senza sparaflashare i bianchi nella stratosfera), o l’Infinity Core Lighting – ossia l’anello di luce posto dietro lo schermo, utile per “far scena” ma anche per immergere meglio nel gioco.
Per sfizio ho anche provato una decina di minuti di PiP (Picture in Picture), e l’ho trovato curioso, se non propriamente comodo. I 200-250 nits di luminosità massima fanno un po’ fatica a sostenere fonti di luce non regolabili, ma il Glare Free presente sul monitor minimizza abbastanza la luce riflessa sullo schermo. Qui in Svezia abbiamo sole per la maggior parte della giornata, e devo dire che non è mai stato troppo difficile utilizzare lo schermo in situazioni di luminosità moderata.
Discorso diverso per i bagni di sole che questa città qualche volta regala, quindi pensaci due volte prima di comprare questo Samsung Odyssey OLED G8 se sai che in stanza hai sole per la maggior parte del giorno. I neri sono invece perfetti: sto parlando di una luminosità di 0 nits, praticamente il nero assoluto.
Sicuramente il design del monitor aiuta a vederne l’eleganza e la pulizia: ho ben presente monitor con mille inutili fronzoli, e il Samsung Odyssey OLED G8 non è sicuramente fra questi, optando invece per uno stile minimale e funzionale.

Un matrimonio perfetto
Provare questo monitor con la mia PS5 Pro mi ha restituito sensazioni che è difficile descrivere. Al momento non ho una tv OLED, quindi per i miei occhi il nero dell’oscurità di un gioco o un film è un grigio più o meno scuro, ma il QD-OLED di Samsung Odyssey OLED G8 mi ha regalato i neri più neri che io abbia avuto la fortuna di vedere ad oggi in un monitor.
Consapevole della non-capacità di PS5 Pro di arrivare ai 240Hz di cui è capace il monitor, mi sono comunque goduto alcuni titoli First Party e le loro performance tecniche, dagli FPS elevati di Ratchet & Clank Rift Apart ai colori straordinari di Ghost of Yotei (di cui spero tu abbia già letto la mia recensione), fino allo spettro cromatico fumettistico di Marvel’s Spider-Man 2.
È con Cronos The New Dawn, però, che la mandibola mi ha abbandonato per andare ad appoggiarsi sul pavimento. È un gioco fatto di pattern cromatici limitati ma sfruttati in ogni loro tonalità, e l’oscurità dell’opera di Bloober trovano perfetta esposizione con questo Samsung Odyssey OLED G8. Il buio può davvero far paura, con il giusto monitor o la giusta tv.
Fluidità e colori straordinari sono da aspettarsi, oggigiorno, ma Samsung Odyssey OLED G8 ce li regala entrambi, senza sforzo, e con una semplicità di utilizzo che non dimenticherò presto.
Qualche nota negativa
Ai contro non voglio dedicare più di qualche paragrafo, perché ne ho trovati solo un paio.
Il primo? Il burn-in. Il burn-in è un rischio inevitabile, con gli OLED, soprattutto nel caso di monitor usati per lo più per una produttività fatta di immagini statiche (fogli di lavoro, desktop, pagine di testo). Il Samsung Odyssey OLED G8 cerca di dare una risposta a questo pericolo, con il sistema di raffreddamento, certo, e solo sul lungo periodo potremo vederne i benefici.
Molti brand, infatti, escludono il difetto di burn-in dalla garanzia, forse uno dei difetti più potentemente ostili ad una politica del self-repair (o di una garanzia omnicomprensiva) che ormai dovrebbe toccare ogni aspetto centrale di ogni dispositivo di un certo costo, politica che, anche puntando ad orizzonti pretenziosi e distanti, deve essere un obbiettivo da raggiungere.
Il secondo? Il prezzo. 1049€ non sono bazzecole: sto parlando sicuramente di un monitor che performa bene, con dei colori e dei neri da manuale.
Quanto si sarebbe potuto sacrificare, però, delle tante feature potenzialmente inutili di questo monitor, per poter tenere il prezzo ad un livello più gestibile? I competitor, sicuramente meno visivamente eleganti, riescono a stare sul range degli 800€, pur con qualche fatica.
Sbaglia forse Samsung a rimanere un brand premium, con molti dei suoi prodotti? La mia personale risposta è sì, soprattutto nei confronti di un utenza PC che, sì, insegue l’OLED, il 4K o il refresh rate elevato, ma vorrebbe allo stesso tempo un monitor che… faccia il monitor e basta. Il Samsung Odyssey OLED G8 è sicuramente indirizzato ad un utilizzo da gaming, quindi perché ci ritroviamo, ad esempio, con funzionalità da smart tv che, per un gamer pc, sono un “di più”?
In toto, se quello che cerchi è un monitor OLED tecnicamente eccellente, e sai che lo utilizzerai prevalentemente per il gaming in un ambiente a luminosità controllata, e i 1000€ non ti impauriscono, il Samsung Odyssey OLED G8 non può che essere in cima ai miei consigli, anche complice una cura estetica che Alienware, per dirne una, si sogna.
Se però pensi ad un monitor più atto ad una produttività “da ufficio”, o hai una casa/stanza molto luminosa, o anche solo semplicemente ritieni un migliaio di euro leggermente fuori budget, ti consiglierei di tenere d’occhio la sezione dedicata del sito ufficiale, o per trovare un monitor più adatto alle tue esigenze, o per rimanere in attesa di una scontistica per il Samsung Odyssey OLED G8 che ti convinca a comprarlo.
Un ottimo monitor, che consiglio però solo per necessità specifiche
Pro
- I neri più profondi che ho visto di recente
- Colori vividissimi, zero blooming
Contro
- La minaccia del burn-in ancora non è stata del tutto scongiurata
- Se hai una stanza costantemente illuminata, ti consiglierei di cercare altro