The Last Of Us Part II e l’accessibilità

The Last Of Us Part II includerà 60 diverse opzioni per rendere il gioco accessibile a chi ha disabilità.

Negli ultimi decenni la fascia di popolazione consumatrice di videogiochi si è notevolmente ampliata, estendendosi bel oltre il maschio adolescente a cui si è rivolta l’industria per tanto tempo. Questo allargamento è arrivato ad includere anche fasce di popolazione con problematiche fisiche e disabilità, rendendo necessaria l’implementazione di una serie di accortezze, purtroppo ancora poco tenute in considerazione dall’industria. Uno degli esempi più lodevoli è l’Xbox Adaptive Controller di Microsoft, tuttavia tanta strada deve ancora essere fatta.

The Last of Us Part II

Ebbene, durante una intervista a The Verge, la lead gameplay designer di Naughty Dog, Emilia Schatz, ha dichiarato di avere implementato in The Last Of Us: Part II tutta una serie di impostazioni per dare al gioco la maggiore accessibilità possibile.

L’ispirazione è arrivata dalla storia di un giocatore che non riuscì a finire Uncharted 2 a causa dell’impossibilità di premere rapidamente un bottone, azione necessaria al superamento di una sezione di gioco.

Da quando il team venne a sapere di questa vicenda ai tempi di Uncharted 4, ha lavorato duramente per aumentare e diversificare la sua suite di strumenti dedicati all’accessibilità. The Last Of Us: Part II permetterà quindi di esplorare il mondo di gioco tramite il suono e di modificare lo zoom delle varie scene di gioco in base alle necessità del giocatore.

The Last of Us Part II

In totale saranno disponibili oltre 60 diverse opzioni atte al miglioramento della accessibilità del gioco: si va dalla rimappatura dei controlli, ad una intera modalità visiva per ipovedenti.

Rendere accessibile un gioco non significa instupidirlo o renderlo più facile. Significa rimuovere barriere che impediscono ai giocatori di completare il gioco. Di cosa hanno bisogno i giocatori per giocare alla pari con tutti gli altri?

Ha dichiarato la Schatz.

Sullo stesso tema è intervenuto anche il game designer di Naughty Dog Matthew Gallant:

Per noi sarebbe un fallimento se anche una sola parte del gioco risultasse inaccessibile in ogni modo ad un giocatore

Sicuramente una iniziativa lodevole da parte di Naughty Dog che, con la sue competenze in fatto di game design, ha certamente tutte le carte in regola per trovare delle soluzioni ottimali.

Vai alla scheda di The Last of Us: Part II
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