Toy Soldiers: War Chest – Recensione

Il tower defense di Ubisoft approda sulla generazione corrente: varrà il costo del biglietto?

Come accade ad ogni cambio generazionale di hardware nel mondo videoludico anche stavolta stiamo assistendo al graduale passaggio di ogni software house dalle vecchie alle nuove macchine, portando i propri brand nuovi o meno che siano alla ribalta della generazione ormai corrente. È il caso di Signal Studios, che ha sviluppato la serie di tower defense basata sui personaggi di Toy Soldiers per conto diUbisoft, la quale detiene i diritti del brand. Siamo giunti così al terzo capitolo di questa serie nata su Xbox 360 ed ora approdata suPlayStation 4, Xbox One e PC. Vediamo un po’ cosa ci attende in questo War Chest.

Soldati giocattolo, guerra vera

Diciamolo subito, le differenze e le novità rispetto ai capitoli precedenti sono davvero minime e poco significative, ma da qualche parte si doveva pur cominciare no? Probabilmente è quello che si sono detti gli sviluppatori approcciandosi per la prima volta ai nuovi hardware, e chissà magari hanno ragione loro. Il menù principale (preceduto da un caricamento insolitamente e inspiegabilmente lungo, almeno nella versione PS4 da noi testata) ci propone la possibilità di affrontare la campagna di gioco, composta da 13 missioni, sia come giocatore singolo che in coop online fino ad un massimo di quattro giocatori e inlocale fino ad un massimo di due. Vi è inoltre una modalità competitiva online. Vi sono poi altre possibilità come la gestione delle proprie armate ed eroi (di cui parleremo in seguito), l’acquisto di gadget e potenziamenti, con la possibilità ahinoi di usufruire delle odiose micro-transazioni in game tanto di moda soprattutto in casa Ubisoft, che ultimamente è arrivata a metterle pure in Assassin’s Creed. Abbiamo poi le “guerre settimanali”, missioni speciali che vengono aggiornate e sostituite settimanalmente dagli sviluppatori per offrire una varietà di situazioni, sicuramente una buona idea.

Dal punto di vista strettamente ludico il gioco non presenta un gameplay molto tecnico o elaborato, è chiaramente studiato per novizi dei tower defense o per giocatori in cerca di svago occasionale che non vogliono doversi impegnare troppo ad organizzare strategie particolari. In pratica nei vari scenari non saremo liberi di posizionare le nostre torrette difensive ovunque, ma solo in determinate aree decise dagli sviluppatori, e la nostra unica libertà sarà quella di potenziare e sostituire le suddette in modo da poter fronteggiare nel migliore dei modi le varie ondate di nemici che si susseguiranno durante la missione, di cui vedremo comodamente in anticipo tipologia (fanteria, corazzati di terra o attacco aereo) e la tempistica con la quale entreranno nel campo di battaglia. Fin qui sembrerebbe tutto pressoché minimale, ed in parte lo è, ma per rendere le cose più coinvolgenti gli sviluppatori ci danno la possibilità di prendere in prima persona il controllo delle nostre torrette difensive: potremo così attaccare noi direttamente i nemici che ci assaltano trasformando il gioco di fatto in uno shooter in terza persona. Sarà anche possibile addirittura prendere il controllo di un eroe richiamabile riempiendo un’apposita barra che si carica quando si utilizza direttamente una torretta. Questo eroe una volta richiamato sarà controllato dal giocatore e sarà libero di muoversi nella mappa di gioco finché la sua energia non si esaurirà a causa dei danni subiti dai nemici (energia ricaricabile raccogliendo delle pile disseminate nello scenario). Gli eroi si sbloccano proseguendo nella campagna e possono essere selezionati nell’apposito menù. Sono inoltre disponibili pacchetti DLC che rendono disponibili nuove armate ed eroi, come quelle di GI-JOE, dei Master of the Universe e addirittura di Assassin’s Creed, con Ezio Auditore come eroe. Noi abbiamo potuto testare l’edizione Hall of Fame del gioco comprendente tutti questi DLC e possiamo dire che bene o male tutti gli eroi sono divertente e discretamente caratterizzati.


Quando il giocattolo si fa duro…

Sebbene il gameplay rimanga in ogni caso piuttosto semplice la natura ibrida del titolo garantisce un po’ di varietà non costringendo il giocatore a mantenere la visuale aerea e a guardare e basta lo svolgersi della battaglia. Proseguendo nei vari scenari comunque le mappe cominceranno a farsi più grandi offrendo possibilità maggiori di scelta nello schieramento delle torrette quindi le cose si faranno via via più complesse e stimolanti, pur mantenendo il titoloaccessibile anche e soprattutto ai neofiti. Sconfiggendo i nemici e respingendo le armate si guadagnerà la valuta del gioco necessaria ad acquisto, riparazione e potenziamento delle torrette, e inoltre alla fine di ogni missione si guadagneranno monete spendibili nel negozio accessibile dal menù principale, e qui cominciano le note negative. Ricordate le micro-transazioni di cui parlavamo prima? Ecco, è infatti possibile acquistare le suddette monete pagandole in soldi reali potendo così mettere più velocemente le mani sui pacchetti di modifica di eroi e truppe. Certo, è pur sempre possibile guadagnare le monete giocando senza dover sborsare soldi veri, ma la possibilità di poterlo fare ci fa sempre storcere il naso in quanto ci pare sempre un business che poco si addice al mondo dei videogiochi, ma tant’è.

Dal punto di vista tecnico non si può certo gridare al miracolo, graficamente non ci si discosta molto dalla veste grafica dei precedenti capitoli old-gen, con solamente la risoluzione aumentata e pochi effetti migliorati, ma dobbiamo dire che a giovare del passaggio di hardware è stato senza dubbio il frame-rate, ora molto stabile anche nelle situazioni più concitate. Stesso discorso per il comparto sonoro, con musiche ed effetti nella norma e la totale assenza di un qualsivoglia parlato: ogni messaggio, briefing o quant’altro è infatti affidato al solo testo a schermo. La longevità è buona ma non eccelsa, con sole 13 missioni di cui la prima è un brevissimo tutorial, ma le modalità multigiocatore e le guerre settimanali aiutano sicuramente a mantenere un po’ più alto l’interesse degli appassionati.


Adoro l’odore della plastica al mattino

Siamo giunti così alla conclusione della nostra analisi di Toy Soldiers: War Chest. Diciamo che il gioco in sè non ha subito molti mutamenti rispetto alle iterazioni precedenti, ha giovato dei miglioramenti prestazionali e di una grafica più pulita grazie alle nuove console su cui è stato sviluppato ma bene o male ci troviamo comunque di fronte ad un tower defense studiato principalmente per neofiti e casual gamers, con quel pizzico di componente action che aiuta senza dubbio ad allontanare la noia e la monotonia di un gameplay altrimenti un po’ troppo restrittivo e semplicistico. La presenza di armate speciali su licenza è un valore aggiunto a patto che vogliate spendere i soldi per acquistarle, singolarmente o in bundle a meno che non ponderiate l’acquisto della edizione Hall of Fame comprensiva di tutto, ma l’ulteriore presenza di micro-transazioni in game ci fa sempre storcere un po’ il naso, anche se sono tranquillamente evitabili guadagnando le monete giocando. In definitiva consigliamo il gioco a chi non abbia eccessiva esperienza con il genere dei tower defence o a chi cerca uno svago più leggero e meno tecnico, gli altri possono benissimo guardare altrove. Ricordiamo infine che Toy Soldiers: War Chest è disponibile nei rispettivi store per PC, PlayStation 4 ed Xbox One. Stay Tuned!

0
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento