Warhammer: Vermintide 2 – Recensione

Recensito su Xbox One X

L’universo di Warhammer è forse uno dei migliori mondi fantasy mai concepiti: profondo, cattivo quanto basta e sviluppato, ingrandito e arricchito in decine di anni di esistenza di uno degli strategici più amati di sempre. Ne viene di conseguenza che anche nel mondo dei videogame siano stati negli anni numerosissimi i tentativi di adattare un brand così di successo (sia fantasy che nella sua versione futuristica 40.000, di cui recentemente abbiamo recensito Gladius: Relics of War), concentrati nel genere ovviamente degli strategici, con rarissimi esperimenti in altre sottobranche videoludiche. Tre anni fa Warhammer: End Times – Vermintide aveva spezzato questo trend, gettandosi di testa nel mondo dei titoli in prima persona e oggi il “Left 4 Dead in salsa Warhammer” arriva al suo secondo episodio, già uscito su PC a inizio anno e ora arrivato su Xbox One (e incluso da subito nel catalogo di Xbox Game Pass): ecco a voi Warhammer: Vermintide 2.

Vermintide 2

Seconda opera dello studio svedese di Fatshark, Vermintide 2 perfeziona e rifinisce l’avventura originale, presentandosi in forma e sostanza molto più efficace, in particolare su console: mentre il primo gioco, infatti, soprattutto su Xbox era stato concepito davvero malissimo, con un port chiaramente fatto velocemente da una invece positiva versione PC (per esempio con scritte quasi illeggibili da una TV), questo seguito, ricco comunque di novità e migliorie, ci ha stupito in positivo con i 4K di Xbox One X.

La teoria del caos

La più grande novità, almeno per gli appassionati di Warhammer e della sua ricca lore, è la presenza di una seconda fazione nemica. La storia di Warhammer: Vermintide 2 – sebbene non certo centrale nell’esperienza di gioco – segue direttamente quella del primo episodio, con cinque eroi senza macchia e senza paura alleatisi per sconfiggere una non meglio precisata minaccia degli Skaven (una delle razze di Warhammer, in pratica dei toponi giganti armati fino ai denti). Questa volta, però, a fianco dei roditori troppo cresciuti ci saranno anche le terribili creature e formidabili lottatori del Caos. Un’aggiunta non solo visivamente fighissima (alcuni mostri come la Progenie sono animati in modo fenomenale), ma anche utilissima ad aumentare la varietà degli scontri, i tanti scontri all’arma bianca che affronterete nella produzione Fatshark.

Vermintide 2

Il loop di gameplay di questo sequel non è cambiato quasi per nulla rispetto al comunque già ottimo primo episodio: visuale in prima persona, ampi livelli da esplorare (sono 13 questa volta, ma li rigiocherete più volte), e tanta pazienza richiesta, perché di topi ve ne arriveranno addosso parecchi sin dal livello più accessibile di difficoltà (il gioco è parecchio complesso, forse però leggermente più facile rispetto al primo). Questo non vuol dire che novità non ce ne siano, ma si concentrano più in altri settori del gioco.

Loot, che passione

Per esempio, in Warhammer: Vermintide 2, nonostante si possano selezionare soltanto gli stessi cinque eroi, gli sviluppatori hanno aggiunto tante nuove opzioni: innanzitutto, ogni personaggio ha disponibili ben tre alberi delle abilità, sbloccabili giocando; in pratica tre classi con poteri diversi per un totale di 15 personaggi diversi, o quasi. Buonissima aggiunta, sebbene ci si metta decisamente troppo per sbloccarle, in quanto il sistema di progressione, almeno alle difficoltà biù basse, è un po’ lento. Ognuno può trovare perciò il proprio modo di combattere, anche grazie alle variegate armi equipaggiabili ai personaggi; tante volte in produzioni di questo tipo tra diversi equipaggiamenti cambiano al massimo un po’ l’aspetto e magari la potenza, ma in Vermintide 2 equipaggiare una classe di arma differente cambia completamente l’approccio al gioco. Per esempio la maga (miglior personaggio a mani basse per noi) scorrendo tra le armi potrà sparare palle di fuoco o magari un raggio stile Super Man o magari ancora una bomba di fuoco.

Vermintide 2

Di queste armi poi ne collezionerete a centinaia: il gioco introduce infatti un intricato sistema di loot e crafting, in maniera poco sorprendente: d’altronde ormai c’è loot in qualsiasi cosa di questi tempi. Ma in verità ci ha soddisfatto alquanto. Completare le sfide o le missioni regalerà loot box (non esistono microtransazioni!) contenenti armi, armature e accessori di diversi gradi di rarità. Verrete quindi sommersi da spade e archi dai poteri diversi, in maniera a volte un po’ confusa; meno male che qui verrà in vostro salvataggio il crafting, dove saltuariamente verrete invitati a riciclare alcuni dei suddetti oggetti per realizzarne uno migliore con i materiali ottenuti. Fatshark ha davvero pensato a tutto e Vermintide 2 risulta molto curato e completo in ogni suo aspetto.

Infine, vogliamo sottolineare come il gioco si lasci davvero guardare, soprattutto su Xbox One X, dove è presentato inoltre in 4K. A fronte di brevissimi cali di frame-rate in alcune aree specifiche, la direzione artistica e il dettaglio grafico di Vermintide 2 non hanno nulla da invidiare a grandi giochi tripla A: specialmente l’illuminazione e le texture delle costruzioni ci hanno lasciato stupefatti. Non male per un team di sviluppo abbastanza piccolo.

Vermintide 2

Warhammer: Vermintide 2 non è una rivoluzione, ma migliora in ogni elemento il suo predecessore, aggiungendo contenuti, sfoggiando una buona realizzazione tecnica e confermando la sua buona giocabilità. Se avete qualche amico e state cercando una nuova sfida, provatelo: vi ricordiamo che è anche uscito su Xbox Game Pass.

9

Pro

  • Ottimo in coop
  • Porting su console eccellente
  • Ampliato in ogni reparto dall’originale

Contro

  • Il loot a volte è un po’ inutile
  • La progressione dei personaggi è lenta e fa tendere al grinding eccessivo
Vai alla scheda di Warhammer: Vermintide 2
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