Mass Effect 3: prime impressioni sulla demo

Chiunque segua, anche solo saltuariamente, il mondo videoludico, avrà sicuramente già sentito parlare della saga di Mass Effect. Per tutti gli altri basti dire che si tratta di un GDR fantascientifico creato da Bioware, pesantemente ibridato con il genere degli sparatutto in prima persona. Se il primo episodio, probabilmente il più amato dai fan, si può ancora considerare un GDR a tutti gli effetti, il secondo inizia a far sentire pesantemente una certa deriva shooteristica. Ciononostante, ciò che veramente ha fatto la fortuna della serie è la cura insita nei dialoghi, in cui è possibile scegliere il mondo migliore per proseguire la storia.

Il 15 Febbraio Bioware ha reso disponibile la demo del suo attesissimo e terzo Mass Effect. Noi di Gamesource ci siamo presi un po di tempo per testare con cura un prodotto che, ormai vicino alla data di release, è già un fedele esempio di ciò che ci troveremo tra le mani il giorno dell’uscita ufficiale. Tra l’altro, di carne sul fuoco la demo ne mette molta. Si tratta di due veloci missioni in singleplayer, ossia l’incipit del gioco finito e una missione avanzata, e della modalità multiplayer, la vera incognita di questa terza avventura spaziale. In realtà, attorno alla demo aleggiava una certa paura, serpeggiante tra i fan della prima ora troppo attaccati alle radici RPG del brand. Il secondo capitolo si era di sicuro impoverito di molte componenti GDR e il timore era che ciò venisse ulteriormente amplificato nell’episodio conclusivo della serie. E’ doveroso anticipare sin da subito che la demo non ha fugato assolutamente questi timori, ed anzi, li ha se possibile moltiplicati.

Le due missioni singleplayer

Dopo un breve incipit, e dopo aver creato il nostro alter ego (che nella versione completa del gioco potremo importare dai nostri salvataggi di ME2), eccoci catapultati sul pianeta Terra, in una città sconosciuta della quale non ci verrà svelato nulla durante la partita. Qui, Shepard viene convocato d’urgenza nella sala del consiglio terrestre. La situazione è critica. I Raziatori stanno arrivando. Nemmeno il tempo di capire cosa sta accadendo ed ecco che la sala del concilio viene rasa al suolo, e per Shepard è il momento di entrare in azione.
Al primo impatto, quest’avventura iniziale lascia leggermente interdetti. Le scene d’azione sono di una facilità disarmante, nonché futili e poco ispirate, mentre i dialoghi si contano sulle dita di una mano. Intendiamoci, il gioco è rimasto pressoché identico al secondo episodio, migliorano forse le meccaniche TPS, ancor più alla Gears of War che in passato, ma l’atmosfera che si respira non è la stessa dei vecchi episodi. Anche il famigerato dialogo con il bambino, innalzato più volte, nel corso delle varie interviste agli sviluppatori, come un momento toccante, si rivela nient’altro che un mero pretesto emotivo e poco convincente. Tutto in questa prima parte è troppo frettoloso e poco approfondito, e questo non è certamente il modo migliore per cominciare.

Le cose migliorano quando si passa ad un momento di gioco più avanzato. Shepard e Co. sbarcano su un pianeta Salarian, alla ricerca di una femmina Krogana. Il motivo non è chiaro, e ciò è anche giusto dato che si tratta di una semplice demo, ma ciò che è intuibile è che possa trattarsi di un qualche modo per curare la genofagia e quindi utilizzare i Krogan come arma contro i Raziatori. Fatto sta, la base scientifica Salarian viene attaccata da un piccolo esercito di Cerberus e toccherà a noi fermare l’avanzata e portare in salvo la femmina Krogan.
Questa seconda missione è molto più in voga con quanto già visto e amato nei precedenti Mass Effect. Ciò che salta subito all’occhio è che la componente GDR non sembra per niente aumentata rispetto al secondo capitolo, anzi, in certi frangenti appare il contrario; tutto è decisamente più devoto all’azione pura, ed anche le simpatiche fasi di hackeraggio dei terminali hanno lasciato spazio ad una semplice pressione di un tasto. In poco tempo si arriva alla fine della modalità in singolo, dove ci attende un corazzatissimo meka dalla devastante potenza distruttrice. Abbatterlo risulta abbastanza semplice, a dimostrazione di un ulteriore semplificazione di un gameplay che, per volere dei pianti alti, doveva diventare il più user friendly possibile. In quest’ottica rientra anche la nuova, grande new entry, ossia la super mossa ravvicinata, sotto forma di un pugnale olografico per il soldato, un’esplosione biotica per l’adepto e così via, una nuova mossa che non fa altro che rendere ancor più facili gli scontri.

Finita anche questa seconda parte, sicuramente più bella e apprezzabile del deludente ed insipido incipit, appare chiaro che la strada percorsa sia stata ancora una volta quella del TPS. Nonostante ad avvio partita sia possibile scegliere quale modalità giocare, ossia Action, GDR o pura storia (quest’ultima una versione ancor più semplicistica che ben pochi giocatori prenderanno seriamente in considerazione), ciò per ora sembra non aver cambiato poi molto. Certamente, si tratta ancora di una semplice demo. Per mettersi definitivamente l’anima in pace bisognerà attendere il gioco completo.

Il multiplayer

Da quando Bioware annunciò il multi, gran parte della fanbase di Mass Effect espresse pareri contrastanti. Alcuni erano curiosi ed entusiasti, mentre molti storcevano il naso di fronte ad una possibile scusa per accorciare la missione principale, vero fulcro e cuore di tutto il gioco. Questa demo ci ha permesso di mettere le mani sull’aspetto più controverso del titolo, e c’è da dire che la prima impressione è davvero positiva.
Le classi disponibili sono le sei classiche dei titoli precedenti, questa volta però in una nuova veste cooperativa. Inizialmente è possibile scegliere solo la razza Umana, ma salendo di livello in una classe è possibile sbloccare nuove razze (ad esempio, Drell e Asari per l’adepto, o Turian e Krogan per il soldato), oltre ovviamente che nuovi poteri e potenziamenti. Anche il gameplay, è, per forza di cose, quello che già tutti conosciamo, ma questa volta condiviso con altri 3 giocatori. L’obiettivo? Resistere il più a lungo possibile contro un’orda di scagnozzi di Cerberus, via via sempre più potenti, corazzati ed equipaggiati. Come si diceva, il primo impatto è davvero positivo e lascia davvero ben sperare per il comparto multiplayer definitivo, tanto che la modalità coop si è rivelata forse la parte più riuscita della demo.

Prima impressione

Altalenante. La missione di apertura è stata sicuramente una delusione, possibile da digerire grazie alla seconda quest in singolo e ad un inaspettato buon multiplayer, per adesso divertente e ben congeniato. Purtroppo, tutti i timori precedentemente sollevati non sono stati esorcizzati. Come sarà veramente Mass Effect 3? Un ulteriore passo in avanti verso uno sparatutto con qualche elemento GDR, o un ritorno alle origini? L’ipotesi più concreta rimane la prima, resa ancor più verosimile dalla presenza del multi. La demo più che tranquillizzare non fa altro che sollevare nuove paure. I dialoghi saranno curati come nei titoli precedenti? E soprattutto, ci troveremo davanti ad un titolo mutilato per far posto al multiplayer? Che esso sia la componente più riuscita della demo potrebbe già essere una risposta, ma è ancora troppo presto per dirlo.
Ormai manca poco. Il 9 Marzo vedremo se le avventure finali di Shepard sapranno stregarci come in passato, o la magia si è ormai perduta in pianeti lontani, dove nessun uomo metterà mai più piede.  

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